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IL PROGETTO ITALIANO

Vado a lavorare in vacanza

Lavorare in mezzo ai monti: con «Work Your Way» tutto questo diventa possibile
Lavorare in mezzo ai monti: con «Work Your Way» tutto questo diventa possibile
Lavorare in mezzo ai monti: con «Work Your Way» tutto questo diventa possibile
Lavorare in mezzo ai monti: con «Work Your Way» tutto questo diventa possibile

Un nuovo modo di fare le vacanze. Servirà tempo per abituarsi: secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per il turismo (Unwto), solo nel primo trimestre dell’anno gli spostamenti internazionali sono calati del 22% e nel corso dell’anno la diminuzione sarà compresa tra il 58% e il 78% rispetto al 2019, con un crollo del giro d’affari del turismo internazionale compreso tra i 910 e gli 1.200 miliardi di dollari. Per supportare il settore in questa fase di cambiamento e accompagnare tutti coloro che, seppur con qualche timore, vogliono tornare a viaggiare, molte aziende e startup stanno studiando piattaforme e progetti per garantire esperienze di vacanza in totale sicurezza. Adattando le proposte anche a nuovi stili di vita. È il caso di Work Your Way, il progetto che ha partecipato all’iniziativa Hack For Travel Industry, il primo hackathon online sul turismo, organizzato da The Data Appeal Company, Destination Maker e Onde Alte e sostenuto dal ministero per il Turismo, Enit e Alpitour World. Work Your Way ha vinto il Premio speciale destinazione Italia di Enit e Mibact grazie alla piattaforma che offre la possibilità ai lavoratori di acquistare pacchetti viaggio disegnati sulle loro preferenze, permettendo di trascorrere lunghi periodi di remote working in località turistiche italiane secondarie. «Il periodo di lockdown», spiega Andrea Zuanetti, alla guida del team che ha creato la piattaforma, «ha obbligato numerose aziende ad attuare misure straordinarie per fare fronte alla crisi, inducendo in molti casi i lavoratori di tutto il mondo ad esaurire i propri giorni di ferie. Questo fenomeno rischia di innescare un meccanismo pericoloso per il settore del turismo, penalizzato da un lato dalle misure di distanziamento sociale, dall'altro da una domanda ridotta per via del minor numero di giorni di vacanza disponibili. Nel contempo, la diffusione del Covid-19 ha insegnato sia ai lavoratori, sia alle aziende, che il lavoro da remoto è una soluzione efficace e percorribile non solo in situazioni di emergenza». L’idea è quindi quella di offrire ai lavoratori la possibilità di acquistare pacchetti viaggio disegnati sulle loro preferenze, permettendo di trascorrere lunghi periodi di remote working, da 1 a 12 mesi, in località turistiche italiane secondarie. Le mete proposte sono compatibili con tutte le esigenze per un lavoratore in telelavoro che potrà continuare efficacemente la propria attività, senza consumare i pochi giorni di ferie rimasti, ma gustandosi il piacere di un viaggio in ottica slow tourism, ricco di esperienze selezionate su misura. «Le aziende hanno un ruolo centrale», prosegue Zuanetti, «avendo la possibilità di offrire questi pacchetti all'interno dei loro programmi di welfare aziendale. La modalità più semplice è promuovere queste iniziative, dando la possibilità ai propri collaboratori di trascorrere periodi di lavoro da remoto senza interruzioni, favorendo quindi il viaggio anche in mete lontane dalla sede degli uffici». Gli occhi della piattaforma sono puntati su mete italiane «minori», che rappresentano una cornice ideale per concentrarsi, vivere la natura, visitare città d'arte vicine o scoprire paesaggi.