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L’IMPRENDITRICE

«Tutela del personale, ecco qual è il primo vero obiettivo»

Barbara Ulcelli  presidente di IMG, azienda da 70 dipendenti
Barbara Ulcelli presidente di IMG, azienda da 70 dipendenti
Barbara Ulcelli  presidente di IMG, azienda da 70 dipendenti
Barbara Ulcelli presidente di IMG, azienda da 70 dipendenti

•• «La pandemia, ormai è noto a chiunque, ci ha messo di fronte a un’evoluzione e a scelte non più procrastinabili». Un’emergenza imprevedibile che ha avuto il ruolo di acceleratore di un processo, in realtà, già indotto e iniziato da tempo. Una spinta in più con cui ogni sistema, produttivo e non, ha dovuto fare i conti. «Un cambiamento non solo legato alle nuove modalità di lavoro, con il sopravvento dello smartworking – tiene a specificare Barbara Ulcelli, presidente di IMG Macchine, intervenuta all’anteprima, firmata Bresciaoggi, dell’evento «Aspettando il Festival del Futuro». La vera trasformazione di questo periodo è l’essere orientati verso una lungimiranza aziendale e una necessaria tutela del capitale umano». Un vero e proprio «tsunami», che ha travolto il mondo intero in ogni suo aspetto, particolarmente sentito nel Bresciano. «A febbraio del 2020 abbiamo avvertito le difficoltà che il Covid-19 stava trascinando con sé. La necessità di molti imprenditori in quel periodo è stata essenzialmente una: rivolgere il primo pensiero alla salvaguardia delle risorse. Una presenza indispensabile affinché la continuità produttiva sia garantita, senza le quali le imprese non esisterebbero, motivi per cui è indespensabile che siano costantemente valorizzate», sottolinea la leader di IMG, realtà di Capriano del Colle che oggi conta 70 dipendenti «oltre a inglobare un indotto molto più esteso», specializzata nella costruzione di presse ad iniezione per plastica. «È possibile affrontare ogni eventuale crisi se si ha un personale motivato e formato, se al proprio interno si hanno dipendenti contenti, lavorativamente e economicamente parlando – tiene a specificare -. E, in mezzo a quanto stava accadendo, abbiamo compreso l’importanza della flessibilità aziendale, pronta a reagire tempestivamente agli shock che, molto probabilmente, saranno sempre più presenti e imprevedibili. Perché le variabili esogene sono difficilmente intuibili ma, è inutile dirlo, devono essere gestite con prontezza. Come? Attraverso una cooperazione del personale, tutti uniti verso un unico fine: la conservazione dell’azienda come bene sociale, come necessità quotidiana per chiunque la viva, un valore per il territorio», aggiunge Ulcelli «abituata», insieme a suoi soci, a vivere nell’incertezza e a «fare della resilienza» un punto di forza. Una ditta, fondata nel 2006 dall’unione di quattro persone con esperienza pregressa nel settore: «Siamo nati a pochi mesi di distanza dalla crisi economica che è perdurata nel tempo. Lo scorso anno il settore della meccanica ha registrato un calo di fatturato superiore al 40 per cento, un tracollo dovuto al blocco degli investimenti dato dall’incertezza nel futuro. Ora, con la ripresa del lavoro, affrontiamo il problema della mancanza delle materie prime. Un domani ci sarà altro da gestire, probabilmente una complessa questione geopolitica. Ma – spiega Ulcelli – la flessibilità tout court deve essere legata anche al fatturato: si può chiudere un anno in pareggio, gli utili vanno cercati ma non come scopo ultimo. La tutela del personale, invece, deve essere il primo obiettivo». •.

Marta Giansanti