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Ospite al Festival del Futuro

Calzedonia: patto sulla sostenibilità

Sandro Veronesi, fondatore e presidente del gruppo Calzedonia
Sandro Veronesi, fondatore e presidente del gruppo Calzedonia
Sandro Veronesi, fondatore e presidente del gruppo Calzedonia
Sandro Veronesi, fondatore e presidente del gruppo Calzedonia

Far bene le cose. Con la massima cura per collaboratori, stakeholders, clienti. E con responsabilità per il contesto sociale ed ambientale. Questa la ricetta che Gruppo Calzedonia ha mutuato dal proprio fondatore e presidente, Sandro Veronesi, applicata fin dalla nascita della holding scaligera, nel 1986. Il miglioramento continuo è diventato un mantra, che il progetto C-Evolution, lanciato nel 2019, si propone di declinare sulla sostenibilità. «Già il nome vuole indicare un percorso, un’evoluzione, la nostra tensione al miglioramento continuo», afferma Veronesi, che l’anno scorso con i responsabili di 60 aziende mondiali leader nella moda in 14 Paesi ha siglato «The Fashion Pact» (thefashionpact.org), per la mitigazione del cambiamento climatico, il ripristino della biodiversità e la protezione di mari ed oceani dalla plastica. «Interveniamo sui nostri processi produttivi, sia in termini energetici che di emissioni e sulla progettazione di prodotti pensati, fin dall’origine, per avere un basso impatto ambientale», aggiunge nella “Lettera del presidente” che apre il primo Report di sostenibilità del gruppo (su https://www.calzedoniagroup.com/world-in-progress/report-sostenibilita). Le azioni intraprese nell’ultimo anno saranno oggetto dell’intervento di domani, al Festival del Futuro, di Federico Fraboni, Sustainability manager di Calzedonia Group, che parteciperà al panel delle 14.30, dedicato a: «Il cambiamento climatico: la sfida della sostenibilità comincia ora». Nel documento sono elencate le scelte di quest’anno, dall’acquisto di energia rinnovabile (per eliminare 27mila tonnellate annue di anidride carbonica), all’uso di elettricità autoprodotta tramite impianti fotovoltaici (un risparmio di 870 tonnellate di anidride carbonica nei 12 mesi), a progetti di rimboschimento (per l’abbattimento di altre 563 tonnellate di anidride carbonica). Il gruppo usa per il 77% carta, cartone e legno certificati Fsc (forest stewardship council) di cui 400 tonnellate di carta riciclata al 100%; provvede alla piantumazione di 50mila alberi in tutto il mondo; opera una drastica riduzione di plastica monouso, 255mila chilogrammi in meno, 94mila dei quali evitati grazie all’uso di shipping e shopping bag di carta.

Ogni brand - Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, Falconeri, Intimissimi Uomo, Atelier Emé e Signorvino - sta inoltre attuando progetti specifici per rispondere agli obiettivi prefissati, puntando su packaging, cartellini e imballaggi in materiali riciclati e collezioni prodotte a basso impatto ambientale. I risultati sono sotto gli occhi dei clienti, distribuiti in 47 Paesi del mondo e che visita i 1.543 punti vendita fisici (500 dei quali in Italia) e i 24 shop online. Per questo autunno-inverno Calzedonia ha presentato le sue collezioni Eco, che propongono collant in fibra di nylon riciclata - per la cui produzione vengono risparmiati il 90% di acqua e l’80% di emissioni di anidride carbonica per chilo di fibra - e i calzini in filato «Relife», con il 52% di cotone upcycled e il 48% ricavato da pet riciclato. La collezione ha fatto guadagnare al marchio la certificazione Global recycle standard. E Intimissimi ha debuttato con la «green collection», che usa pizzi in filato di poliammide riciclato (Q-Nova by Fulgar), in fibra di nylon ecosostenibile, da materie prime rigenerate, sete certificate Bluesign® a basso impatto chimico nei processi di tintura e modal by Lenzing, ricavato da fonti di legno rinnovabili e sostenibili. Anche Tezenis ha introdotto una linea di calzini Eco, in materie prime sostenibili (mix di cotone e poliestere entrambi riciclati), per arrivare entro il 2021 ad avere il 50% della collezione in negozio composta da materiali a basso impatto climatico, da cotone organico, microfibra riciclata, viscosa sostenibile e pizzo riciclato. La sostenibilità non è solo ambientale, riguarda anche condizioni di lavoro, servizi ai dipendenti, costruzione e qualità dei prodotti, comunicazione e vendita. Altre azioni, esterne, sono focalizzate sull’aiuto alle persone svantaggiate, dallo studio, alla formazione ad un lavoro dignitoso. Dal 1999 la Fondazione San Zeno si occupa di chi ha meno opportunità, grazie al supporto del Gruppo Calzedonia e dei suoi clienti. In vent’anni la Fondazione, presieduta sempre da Veronesi, ha finanziato circa 1.300 progetti in 74 Paesi del mondo, con un impegno finanziario di oltre 67 milioni di euro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Valeria Zanetti