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Festival del Futuro: «Creato valore in un momento difficile»

L'intervento finale di Gian Luca Rana

 

Keynote speech conclusivo della ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova 

«Il Sistema informativo agricolo nazionale, Sian, si trasformerà in infrastruttura strategica che potrà fornire servizi alle imprese, sfruttando un patrimonio di informazione che nessuno ha a disposizione«. Lo ha annunciato la ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova, intervenendo in chiusura della terza giornata del Festival del Futuro di
Verona, dedicata al settore primario -. Si potrà inoltre integrare - ha aggiunto Bellanova - con la rete meteorologica nazionale, e con altre banche dati come quella sull’uso di fitofarmaci. In questi tre giorni di Festival del Futuro si è parlato molto di innovazione e ricerca, e il settore agricolo ha bisogno di innovazione: agricoltura di precisione, sostenibilità, giovani e donne. L’obiettivo strategico è l’alleanza tra tecnologia ed ecologia».

«Il ministero è disponibile ad aiutare il settore vino. Serve però un nuovo piano di sviluppo dell’intera filiera vitivinicola italiana». «Nella Pac dell’Unione Europea - ha ricordato Bellanova - le risorse destinate all’Ocm vino continuano a essere il principale strumento di finanziario di sostegno al settore. Un tema per un confronto di merito che ritengo utile avviare quanto prima è quello delle sfide poste dai mercati, che richiedono analisi specifiche che richiedono investimenti importanti». Tra le misure governative per il settore vinicolo, Bellanova ha quindi ricordato «l’esonero contributivo nei primi sei mesi dell’anno per alcuni settori, tra cui il vitivinicolo, e ora anche per novembre e dicembre, per oltre un miliardo di euro. Abbiamo destinato al vino risorse e strumenti dedicati. Abbiamo agito sul versante europeo con risultati importanti e abbiamo sostenuto la necessità di uno specifico ’tavolo vinò, e conto di poterlo fissare nei prossimi giorni con il ministro Di Maio, con Ice e i rappresentanti della filiera», ha concluso.

 

 SECONDA SESSIONE

 

"IL FUTURO DEL VINO: VISIONI DIFFERENTI, UNICA PROSPETTIVA. SCENARI ATTUALI E POSSIBILI SFIDE DEL PROSSIMO DECENNIO"

 

 Apre l’incontro la presentazione della ricerca realizzata da Nomisma WineMonitor per Osservatorio Vinitaly che fa il punto sul mercato e sul wine business nell’era post Covid con il commento di Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, e Denis Pantini, responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma.

All’appuntamento, moderato dal giornalista Gianluca Semprini, intervengono il presidente di ICE, Carlo Maria Ferro, il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello, il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, e il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. 

Sono previste poi due tavole rotonde, una focalizzata sui mercati esteri e l’altra su quello italiano. Nella prima, intervengono Jon Moramarco (Stati Uniti), Nick Bielak (Regno Unito), Michelle Liù (Cina) e Thierry Cohen(Giappone). Due gli interventi trasversali: quello di Donato Lanati sull’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura e della trasformazione tecnologica applicata alla viticoltura e quello di Heini Zachariessen, fondatore di Vivino, che porta la sua testimonianza sulla digitalizzazione del comparto. 

A fare il punto della situazione sul vigneto-Italia e sulle sue prospettive sono, invece,

Josè Rallo, Dominga Cotarella, Lamberto Frescobaldi, Ettore Nicoletto, Riccardo Pasqua e Marco Nannetti.

 

Maurizio Danese «Attraversiamo un momento difficile ma questo evento vuole creare le condizioni per una ripartenza nel migliore dei modi». 

Denis Pantini «Indagini che ha riguardato un panel di 165 aziende. Sette aziende su 10 si aspettano una riduzione per il 2020 del fatturato. L'81% riguarda le imprese piccole. Vendita diretta, a enoteche e ristorazione sono calate e ne hanno risentito soprattutto le piccole aziende». «La digitalizzazione (social e online) sono tra i maggiori interventi che le aziende, anche piccole, intendono mettere in campo. Altre aziende puntano sull'enoturismo. Preoccupa la parte di aziende che intende promuovere sconti e promozioni: abbassare il prezzo di vendita rappresenta una problematica che poi, anche in tempi lunghi, sarà difficile da superare». 

Giovanni Mantovani  «Il vino biologico è una delle tendenze più forti con cui usciremo da questa fase: è un mercato in crescita negli Usa, in Germania, ma anche in Asia». «Dobbiamo imparare a comunicare in modo semplice e immediato le tante storie di valore che a volte diamo per scontate. La chiusura parziale dei locali cambia il consumo? Sì, ma non sono pessimista. Ho visto ad esempio i dati del mercato americano: durante la pandemia c’è stato un grande consumo, che magari si è spostato in casa, tra familiari e amici».

Donato Lanati «Dobbiamo fare i conti con un cambiamento climatico che ha degli effetti sulla vite. Serve un "dialogo" continuo tra agricoltore-vigneto. Il vino è l'espressione della capacità d'intuire i cambiamenti da parte dell'uomo». 

Raffaele Borriello «Futuro del settore del vino È un futuro che ha ancora molti elementi di incertezza: sulla la durata della pandemia, sulla situazione economica globale e sulle politiche messe in campo dal Governo. L'unica certezza è che le esportazioni rappresentano una nota dolente. Per l'Italia sono determinanti: il calo è una minaccia concreta». 

Carlo Maria Ferro «Nonostante il momento di pandemia totale l'Italia ha una buona tenuta ma le iniziative di supporto devono essere accelerate. 

Josè Rallo «Abbiamo cercato di proteggere il canale tradizionale di distribuzione e puntato su altri canali lavorando molto con il digitale.

Dominga Cottarella «Cosa possiamo fare per il consumatore in crisi? Serve una maggiore qualità d'informazione. Serve trasparenza e chiarezza. 

Marco Nannetti «Il nostro settore non si è mai fermato. Un ruolo di grande responsabilità che va oltre l'aspetto di business». «Dobbiamo passare da una fase di sussidi a una fase di sostegno più strutturale per gli investimenti».

Lamberto Frescobaldi «Il rapporto qualità-prezzo è ancor più oggi determinante. Abbiamo molto opportunità. 

Riccardo Pasqua «Dobbiamo partire dalla forza del Made in Italy ha nel mondo. Dobbiamo andare compatti con un marketing molto preciso».

Ettore Nicoletto «Stiamo flettendo leggermente ma stiamo anche resistendo molto. Credo che l'Italia debba cogliere opportunità dopo questo momento difficile. Dobbiamo sprigionare la potenza del Made in Italy»

 

 

PRIMA SESSIONE

 

"AGRICOLTURA & INNOVAZIONE: IL FUTURO È GIÀ PRESENTE"

 

Con Paolo De Castro, Parlamentare europeo, Luigi Consiglio, presidente di Gea, Michele Morgante, Professore ordinario di Genetica all’Università di Udine e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi, e Carlo Lambro, Brand President di New Holland Agriculture e CEO di CNH Industrial Italia.

Paolo De Castro «Come si può produrre più cibo con meno terra, meno acqua e, soprattutto con un clima impazzito? La grande questione del futuro è produrre di più con meno risorse. Il problema riguarda tutto il pianeta. Questo è il tema che affronteremo oggi». «La sostenibilità è sempre più il nostro obiettivo strategico e le tecnologie digitali aiutano proprio in questo: facendo risparmiare ma anche limitando l'impatto obiettivo». «L'autosufficienza energetica non è il futuro è il presente. Non è importante avere grandi aziende, l'importante è che le piccole imprese siano organizzate e facciano squadra». «Va ricostruita la fiducia tra comunità scientifica e cittadini. Il nostro futuro non può non passare dal pieno sfruttamento che le innovazioni scientifiche ci offrono». «Il tema della sostenibilità è un tema fondamentale dobbiamo però sempre considerarlo su scala globale. Non possiamo risolverlo su scale locale e trasferirlo altrove. Sarei favorevole a fare sì che sugli alimenti ci fosse anche etichetta di sostenibilità ambientale. Questo renderebbe i consumatori maggiormente consapevoli». «Innovazione e tradizione non sono assolutamente in contrasto». 

Michele Morgante «La produzione di cibo porta con sé una serie di costi indiretti che, al momento, nessuno sta pagando. Ovvero questi costi sono sostenuti dal pianeta. In futuro questo però non sarà più possibile». «Il problema più critico sta anche nel fatto che con la crescita della popolazione sempre più abitanti vivranno in aree urbane. Man mano che i cittadini si distaccano dal mondo agricolo è molto difficile avere una visione concreta del settore. «I grandi progressi in agricoltura si devono alla modificazione del patrimonio genetico delle piante. Un processo cominciato molti millenni fa, con la nascita dell'agricoltura stessa e la trasformazione di specie selvatiche in piante addomesticate». «Abbiamo bisogno della fiducia da parte del consumatore ma anche di normative adeguate per portare importanti novità sul mercato. Attraverso la genetica avremmo prodotti decisamente migliori e meno inquinati e questo darebbe all'Italia un grosso vantaggio in termini di competizione». «

Federico Vecchioni «Le aziende devono confrontarsi con consumatori sempre più attenti sia in campo di tracciabilità e qualità. L'innovazione nel nostro mondo ha consentito di avere un'integrazione diffuso tra mondo agricolo, alimentare e della tecnologia. La digitalizzazione, la genetica ha reso il settore agricolo molto più appetibile rispetto al passato. Ci sono dei leader in Italia che sapranno nei prossimi mesi fare da capofila in processi di aggregazione di cui abbiamo estremamente bisogno. Ai giovani dico: guardate al mondo agricolo per il vostro futuro». 

Carlo Lambro «Azienda agricola autosufficiente: un'azienda che è in grado di creare un'indipendenza energetica grazie alle fonti rinnovabili. Questa è la nostra visione aziendale, partita già dal 2006. Siamo molto attenti anche alla sostenibilità ambientale con mezzi agricoli a basso impatto. Nel 2019 abbiamo presentato un trattore a impatto zero di CO2. T6 Methane Power è una realtà che sarà commercializzata il prossimo anno». 

 

La terza e conclusiva giornata del Festival del Futuro Digital Edition è dedicata ai temi dell’agroalimentare. Un panel su agricoltura e innovazione con l’europarlamentare ed ex ministro Paolo De Castro, un confronto organizzato da Veronafiere Spa, Vinitaly e Wine2Wine sul futuro del vino, e per finire un intervento della ministra della Politiche Agricole Alimentari e Forestali Teresa Bellanova: è il programma di sabato 21 novembre dell’evento promosso da Gruppo editoriale Athesis, Eccellenze d’Impresa e Harvard Business Review, che sarà trasmesso in streaming sui siti del Festival del Futuro (festivaldelfuturo.eu/streaming), dei quotidiani L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi, delle tv TeleArena e TeleMantova e di Radio Verona, oltre che sulle rispettive pagine Facebook e sul sito dell’agenzia Ansa.

 

Il programma di sabato 21 novembre

 

Si inizia alle ore 9 con il panel “Agricoltura & Innovazione: il futuro è già presente”, in collaborazione con Food Trend Foundation e Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con Paolo De Castro, Parlamentare europeo, Luigi Consiglio, presidente di Gea, Michele Morgante, Professore ordinario di Genetica all’Università di Udine e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi, e Carlo Lambro, Brand President di New Holland Agriculture e CEO di CNH Industrial Italia.

 

Alle 10.30 il festival ospita “Il futuro del vino: visioni differenti, unica prospettiva. Scenari attuali e possibili sfide del prossimo decennio”, organizzato da Veronafiere Spa, Vinitaly e Wine2Wine. Apre l’incontro la presentazione della ricerca realizzata da Nomisma WineMonitor per Osservatorio Vinitaly che fa il punto sul mercato e sul wine business nell’era post Covid con il commento di Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, e Denis Pantini, responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma.

 

All’appuntamento, moderato dal giornalista Gianluca Semprini, intervengono il presidente di ICE, Carlo Maria Ferro, il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello, il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, e il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. 

 

Sono previste poi due tavole rotonde, una focalizzata sui mercati esteri e l’altra su quello italiano. Nella prima, intervengono Jon Moramarco (Stati Uniti), Nick Bielak (Regno Unito), Michelle Liù (Cina) e Thierry Cohen(Giappone). Due gli interventi trasversali: quello di Donato Lanati sull’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura e della trasformazione tecnologica applicata alla viticoltura e quello di Heini Zachariessen, fondatore di Vivino, che porta la sua testimonianza sulla digitalizzazione del comparto. 

A fare il punto della situazione sul vigneto-Italia e sulle sue prospettive sono, invece,

Josè Rallo, Dominga Cotarella, Lamberto Frescobaldi, Ettore Nicoletto, Riccardo Pasqua e Marco Nannetti.

 

Alle 12.30 la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova terrà il keynote speech conclusivo, cui seguiranno i saluti finali dei promotori del Festival del Futuro.