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MISSION

A Verona l’agenda
delle prossime
rivoluzioni epocali

I temi più urgenti saranno discussi e messi a confronto in una due giorni di convegni
Quello dell'ambiente e del cambiamento climatico (nell'immagine simbolica) sarà uno dei temi trattati nella due giorni del 16 e 17 novembre a Verona, il Festival del Futuro
Quello dell'ambiente e del cambiamento climatico (nell'immagine simbolica) sarà uno dei temi trattati nella due giorni del 16 e 17 novembre a Verona, il Festival del Futuro
Quello dell'ambiente e del cambiamento climatico (nell'immagine simbolica) sarà uno dei temi trattati nella due giorni del 16 e 17 novembre a Verona, il Festival del Futuro
Quello dell'ambiente e del cambiamento climatico (nell'immagine simbolica) sarà uno dei temi trattati nella due giorni del 16 e 17 novembre a Verona, il Festival del Futuro

Italia, mondo e futuro. Parte da una delle aree più dinamiche del Paese, il lombardo-veneto con il suo centro a Verona, la spinta al cambiamento lungo le più importanti direttrici di sviluppo del prossimo decennio.


VERONA HUB E FUTURO. Una sfida che inizierà il 16 e 17 novembre, al Festival del Futuro 2019, che richiamerà a Verona, negli spazi di Veronafiere, eccellenze italiane nei settori di scienza, tecnologia, economia, politica e società, protagonisti di convegni, seminari e workshop che approfondiranno le principali tendenze scientifiche, socio-politiche, tecnologiche ed economiche destinate a influenzare il futuro: clima, risorse, energia, migrazioni, tecnologia, healthy aging, rapporto uomo-macchina e quello tra intelligenza artificiale e lavoro. Prima edizione di un evento che si ripeterà a cadenza annuale nei prossimi anni, promosso dal Gruppo editoriale Athesis, Harvard Business Review Italia e dalla piattaforma di studio e divulgazione scientifica Eccellenze d’Impresa, un’iniziativa patrocinata dalla Commissione Europea, il Festival trasformerà Verona nel crocevia di tutte le riflessioni e progetti sul futuro.


QUALE CRESCITA. Si parte da un dato che gli analisti danno per certo: il rallentamento del tasso di crescita dell’economia globale che, nei prossimi dieci anni, sarà non superiore al 60% di quello del decennio passato e ancor più contenuto rispetto ai primi cinquant’anni del dopoguerra. L’elemento positivo arriverà dalla rivoluzione scientifico-tecnologica, in parte già in atto, ma in buona parte ancora in via di maturazione, e che avrà un forte impatto sulle imprese, costrette a rivedere e rafforzare il proprio modello di business, e sulle persone, sia in termini psicologici, sia in quanto lavoratori interessati dall’introduzione di innovazioni digitali. Difficilmente, tuttavia, il contributo di una tecnologia «esplosiva» potrà modificare una traiettoria di crescita già descritta e sulla quale incideranno le tensioni del quadro geo-politico internazionale.


PROTEZIONISMO E APERTURA. Nei prossimi dieci anni diventeranno infatti ancora più marcate le politiche protezionistiche e isolazioniste, in un quadro di regressione del multilateralismo che aveva sorretto lo sviluppo del secondo dopoguerra, con un’attesa intensificazione del confronto geo-politico su scala planetaria, sia tra i Paesi più avanzati sia su scala regionale. Nemmeno l’Europa sarà esclusa da frizioni. In questo contesto, un elemento di criticità riguarderà la prospettiva di una intensificazione dei flussi migratori, non più causati solo da guerre e scarsità, ma anche dagli effetti del cambiamento climatico. Quest’ultimo, sarà un’altra delle grandi sfide da affrontare nei prossimi anni.


NATURA, ENERGIA E SVILUPPO. Sono le emissioni di gas serra le responsabili dell’aumento globale delle temperature: contenerle nei limiti richiesti per evitare effetti irreversibili sull’ambiente e sul pianeta intero richiede già misure drastiche che avranno un impatto rilevante sulla crescita economica e lo sviluppo sociale. Ignorare questo allarme significherebbe perdere vaste aree coltivabili in zone temperate con conseguenze di rilievo in termini di produzioni alimentari e di capacità di far fronte alla crescente domanda di una popolazione mondiale in costante aumento.


PARTNER SCIENTIFICI. Queste grandi tendenze costituiranno l’oggetto dei numerosi dibattiti che si svolgeranno nei due giorni del Festival del Futuro, grazie a partner scientifici quali l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), l’Istituto Italiano di Tecnologia, l’Università Bocconi e Oxford Economics, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino, il Festival della Scienza e l’Università di Verona. Organizzato in collaborazione con Confindustria Verona, Confindustria Vicenza e Associazione Industriale Bresciana, l’evento conterà sul sostegno di numerose realtà economiche e produttive, che hanno creduto nel progetto e nella sfida di trasformare questo territorio nella fucina del futuro.

Francesca Lorandi