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IL MINISTRO MARTINA

«Orgoglioso
della legge
anti caporalato»

Il ministro Martina a Vinitaly (MARCHIORI)
Il ministro Martina a Vinitaly (MARCHIORI)
Il ministro Martina parla di caporalato al Vinitaly

Nel successo del made in Italy sui mercati esteri, evidenziato anche nel corso del 51° Vinitaly, «ci sono tanti rischi al fianco di tante opportunità se come sistema Paese saremo capaci di sconfiggere l’Italian sounding. Serve un marchio che identifichi la nostra produzione, una etichetta trasparente che guidi i consumatori verso produzioni di qualità anche etica in modo che sia tracciato il prodotto ma anche il lavoro». Lo ha detto il segretario generale Uila-Uil Stefano Mantegazza al convegno «Mangio italiano - voglio un lavoro etico» con la partecipazione del ministro Martina, del presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia , del segretario Uil Carmelo Barbagallo e del presidente Coldiretti Roberto Moncalvo.

 

Nei decreti attuativi della legge sul caporalato, ha sottolineato Mantegazza, «chiediamo un discrimine tra reati amministrativi o di lieve entità rispetto a chi sfrutta il lavoro. No dunque al reato penale - ha concluso il segretario Uila-Uil - per mancanze lievi in modo da poter riportare serenità tra chi vuol fare impresa sana nel comparto agroalimentare».

 

«La legge contro il caporalato l'abbiamo voluta, firmata e credo che sia stata una legge di svolta per la legalità e per i diritti nel mondo del lavoro agricolo», ha detto il ministro. «Naturalmente non basta una legge dobbiamo andare avanti e il fatto che il ministero per le Politiche agricole guidi questo lavoro per la qualità e la dignità dei lavoratori agricoli è motivo di orgoglio».

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