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Presenti 18 aziende

Il vento dell'est
È la prima volta
dei russi in Fiera

A Vinitaly aumenta la presenza russa
A Vinitaly aumenta la presenza russa
A Vinitaly aumenta la presenza russa
A Vinitaly aumenta la presenza russa

Al Vinitaly per la prima volta la Federazione Russa è presente con 18 aziende provenienti da 5 regioni – Krasnodar, Stavropol, Rostov, Dagesta e Crimea – con oltre 50 vini, tra fermi, spumanti e ice wine, prodotti da vitigni e territori diversi e realizzati anche con stili e tecniche originali, come nel caso dello storico metodo Cossack per la spumantizzazione. 

 

In Russia si coltivano circa 90.000 ettari di vigneti: la regione Krasnadar, situata al Sud della Russia, è considerata tra i maggiori produttori di vino con 1/3 dei vigneti e della produzione totale nazionale. Anche la Crimea ha un’antica tradizione vitivinicola e oggi si presenta come una zona di produzione di vini di qualità dove attualmente si sperimentano maggiormente i vitigni internazionali. Favorita dalle nuove politiche vitivinicole di sostegno avviate dalla Federazione Russa – che prevedono di arrivare a 140 mila ettari di vigneto nel 2020 su un potenziale di 200 mila ettari coltivabili – la produzione è aumentata di 13 volte dal 2010 a oggi, e nel 2016 si è attestata intorno a 550 mila tonnellate di uve pari a 370 milioni di litri. Negli ultimi anni la qualità del vino russo è molto cresciuta anche grazie alla presenza di alcuni dei migliori enologi europei invitati a riscoprire e valorizzare le ricche caratteristiche del territorio attraverso i suoi vini e di molti enologi russi rientrati dopo importanti esperienze all’estero. Un nuovo corso che ha inciso anche sulle preferenze dei consumatori: negli ultimi venti anni è diminuito il consumo di superalcolici del 50% a favore di quello del vino cresciuto del 70%. 

 

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