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Mantova

Sos di una coppia: «Non ci affittano la casa perché abbiamo un cane»

Un veto che viola la legge. Il canile: «La situazione è drammatica, tanti sono costretti a restituire l’animale per il no del padrone di casa»
Bellissimi cuccioli da adottare
Bellissimi cuccioli da adottare
Bellissimi cuccioli da adottare
Bellissimi cuccioli da adottare

Più di un anno per trovare un appartamento in affitto. Nonostante lo stipendio sicuro di entrambi, la fedina penale immacolata, e la disponibilità a spostarsi anche lontano. E allora qual è il problema? Il loro neo è Dora, che non è una bimba vivace, ma una pelosissima quattrozampe.

Il fatto che sia educata e abbai solo in caso di pericolo non ammorbidisce i proprietari delle case. «Ha un cane? Allora l’appartamento non è disponibile». E porta in faccia. Nonostante la legge italiana, nel Codice Civile, stabilisca che i regolamenti condominiali non possono vietare di possedere o detenere animali domestici. Lo racconta Giuseppe, da mesi alla ricerca disperata di un appartamento dove andare a convivere con la propria compagna e il loro cane.

Nemmeno un pesce rosso

«Uno ci ha detto che in casa sua non deve entrare neanche un pesce rosso. Una follia». Una follia che sta rovinando la vita agli amanti degli animali. La legge vieta il no agli animali in modo tassativo, «ma i proprietari se ne fregano». E molti si spingono a scriverlo sulle clausole del contratto d’affitto, senza ritegno. L’idiosincrasia riguarda tutti gli animali, ma in particolare i cani, considerati i più fastidiosi. «Mi sembra di essere condannata per l’eternità, perché al gatto e alla cagnolina non rinuncerei mai e piuttosto di abbandonarli andrei a vivere con loro sotto un ponte» scrive Elisa, che ha creato un gruppo su Facebook per condividere la sua rabbia.

Il canile: «Situazione drammatica»

Qualcuno però è costretto a cedere e a fare la scelta, dolorosa, di liberarsi del quattrozampe. Lo conferma la presidente dell’Associazione cinofila mantovana che gestisce il canile cittadino, Elena Algeri: «È una situazione assurda e drammatica: sempre più persone, quelle che traslocano soprattutto, vengono qui a chiederci di accogliere i loro cani, perché non possono più tenerli per il no del proprietario della nuova casa. Oppure non viene rinnovato il contratto se l’animale è arrivato dopo, e ci chiedono di poterlo restituire. Sono costretti a sacrificarsi, loro e il cane, che tra l’altro a volte facciamo fatica ad accogliere. I proprietari si attaccano al rischio dei danni che possono provocare: trascurando tra l’altro il fatto che c’è l’assicurazione».

Occhio alla condotta in condominio

Il regolamento condominiale può includere disposizioni specifiche riguardanti la presenza e la condotta dei cani all’interno del condominio. Tuttavia, queste disposizioni non possono essere in contrasto con le leggi italiane vigenti. Se il regolamento condominiale non può vietare assolutamente la presenza di cani, può stabilire regole dettagliate per la loro gestione e il rispetto delle norme generali.

I proprietari di cani hanno la responsabilità di garantire il benessere del loro animale e di prevenire qualsiasi disturbo o danno agli altri abitanti. Tra le responsabilità principali figurano: mantenere pulite le aree comuni, raccogliendo eventuali deiezioni, limitare il rumore prodotto dal cane, specialmente durante le ore di riposo, controllare il comportamento dell’animale nelle aree comuni per evitare situazioni di pericolo o molestie.

Il regolamento può stabilire pene in caso di violazione delle regole che riguardano l’uso delle aree comuni.

Rossella Canadè

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