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nel bresciano

Nelle Torbiere apre un «hotel» per pipistrelli

Le scatole-rifugio allestite sugli alberi della zona umida consentiranno di studiare da vicino abitudini e salute dei mammiferi

Il progetto «BaTorbiere» ha preso il via nel Bresciano. L’obiettivo è quello di studiare le colonie di pipistrelli della zona umida, per ampliare le conoscenze su una specie da tutelare.

La ricerca si concentra sui servizi ecosistemici svolti dai pipistrelli. Per monitorare i chirotteri nella riserva si stanno installando delle  bat box, «strutture artificiali che garantiscono un rifugio ai pipistrelli, sia durante la fase di riposo diurno, sia nei momenti di sosta durante la caccia di insetti notturna. Acquistate dall’Azienda Agricola Valpredina, sono state realizzate seguendo specifici criteri ecologici.

Una "bat box" installata alla Torbiere
Una "bat box" installata alla Torbiere

«Le bat box sono state collocate su alberi di almeno 4 metri di altezza, con un preciso orientamento e con un ampio corridoi di volo verticale libero sottostante, condizione necessaria per il loro utilizzo - precisa Enrico Giudice, collaboratore e responsabile scientifico del progetto -: solo un’installazione precisa che tenga conto delle esigenze ecologiche di questi animali, può aumentare le probabilità di occupazione delle bat box da parte dei pipistrelli».

Il monitoraggio

Sotto ogni rifugio inoltre è stato posizionato un contenitore per raccogliere le feci dei pipistrelli, «per poterle analizzare – spiega Giudice -. I test saranno fondamentali per identificare le specie o i generi di appartenenza dei mammiferi che le hanno prodotte, anche tramite l’analisi microscopica dei peli, sia per sapere qualcosa di più sulla loro alimentazione».

I chirotteri, sono mammiferi notturni che svolgono funzioni importanti in numerosi ecosistemi. Sono infatti degli eccezionali insetticidi naturali nutrendosi di numerosi insetti dannosi per l’uomo (tra cui le fameliche zanzare) e per l’agricoltura limitando i danni arrecati da svariate specie nocive ai raccolti agricoli. Si calcola che, in una sola notte, un singolo pipistrello sia in grado di mangiare dai 1.500 ai 2.000 insetti, tra cui una significativa percentuale di zanzare. Specie a rischio Nonostante ciò, diverse specie risultano minacciate o in declino in tutto il mondo, anche a causa della distruzione dei loro habitat e all’uso di pesticidi.

L'azione dell’uomo, la tutela e il miglioramento degli habitat, ma anche la disposizione di adeguati rifugi artificiali può essere d’aiuto al sostentamento di popolazioni localmente importanti per la loro funzione ecologica. Il progetto prevederà inoltre, la realizzazione di rifugi all’interno di tronchi di alberi morti o di piante di specie alloctone o invasive, in modo da creare luoghi sicuri e accoglienti anche per specie di pipistrelli forestali»

Simona Duci

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