Se, innaffiando i fiori sul balcone, capitasse di trovarsi faccia a faccia con un insetto lungo una decina di centimetri, la testa triangolare, il corpo affusolato, e lunghe e possenti zampe anteriori, che si sappia.
La mantide gigante asiatica a Verona
Anche a Verona è arrivata la mantide gigante asiatica (Hierodula tenuidentata). Bruno Mastini l’ha trovata tra i suoi vasi, a Santa Lucia, al sesto piano del condominio dove risiede: «Ho preso un po’ di spavento», ammette. «Sul mio balcone, spesso trascinati dal vento, arrivano diversi insetti, comprese le locuste. Ma mai mi era capitato di imbattermi in questa grossa mantide, ben più grande di quelle nostrane». «Ho capito subito di trovarmi di fronte a una specie “aliena”», aggiunge. «Le ho scattato una foto mentre si arrampicava, con agilità sorprendente, sulla finestra della camera da letto. Poi mi sono girato un attimo, ed era sparita».
La mantide gigante in Italia
La prima comparsa in Italia di questa specie, originaria dell’Asia minore, è stata registrata quattro-cinque anni fa al centro della Pianura Padana, fra Cremona e Parma.
Da lì si è diffusa in altre zone, approdando in Veneto l’anno scorso, inizialmente nel Trevigiano. Ed eccola ora a Verona dove, oltre all’apparizione sul balcone del signor Mastini, a Santa Lucia, ha fatto capolino pure in un campeggio di Pacengo e a Valeggio sul Mincio: segno che probabilmente la sua presenza, pur ancora ridotta, non è più isolata.
Spiega l’entomologo Roberto Battiston, conservatore naturalista del Museo di scienze naturali di Montecchio, e tra i massimi esperti mondiali di mantidi: «Stiamo monitorando la diffusione della Hierodula tenuidentata, come pure quella di altre specie aliene di mantidi, per esempio la Patellifera E chiarisce: «I fattori in gioco sono la globalizzazione e il cambiamento climatico.
Gli insetti alloctoni giungono fino a noi attraverso l’importazione di piante esotiche o di merci - ecco perché la troviamo anche in ambiente urbano - su cui sono state deposte le uova. Una volta qui», prosegue l’esperto, «dopo la schiusa, i piccoli trovano le condizioni climatiche favorevoli per sopravvivere e svilupparsi».
La mantide gigante è nociva? «Non per l’uomo o le coltivazioni», risponde Battiston. «Potrebbe diventarlo per la mantide nostrana, Mantis religiosa, che essendo un “competitor” più piccolo, circa sei-sette centimetri di lunghezza, rischia di soccombere alla parente asiatica. Le mantidi sono feroci cacciatrici, quindi a farne le spese potrebbero essere pure gli impollinatori. Anche questo è un aspetto che stiamo tenendo sotto osservazione».