Nell’orto giardino di Leonello Bendazzoli, a Golosine, pomodori, peperoni e melanzane si mescolano, e vengono persino e innestati, da decine di dalie, anemoni e zinie. Avevamo già scritto nel 2020 del suo “orto magico”, reso unico dalla presenza di 12 zucche giganti, di oltre 10 chili l’una. Ora l’angolo verde di via Chioda è finito nelle simpatie di centinaia di piccole api che, facendo spola continua tra il nettare dei fiori e il loro alveare, stanno depositando il miele nelle cellette esagonali, abbarbicate su un tubo di gomma per l’irrigazione.
«La passione per l’orto è ripresa durante la pandemia, quando mi chiudevo dietro il cancello del giardinetto con mia moglie, a trascorrere il tempo del lockdown», racconta Leonello. «Dopo che i merli mi hanno mangiato l’uva e le tortore si sono sbafate i cachi, ho iniziato a propendere per i fiori. Le api ne sono rimaste entusiaste. Si sono fatte spazio in mezzo a una pianta di pomodoro, riuscendo persino a spezzarla, e hanno costruito la loro abitazione. All’inizio ero impaurito, perché ne arrivavano a decine, ma poi abbiamo fatto “amicizia”. Non le temo e non mi temono», assicura allungando le dita verso l’alveare, quasi accarezzandolo.
«Nessuna mi ha mai punto»
E dunque l’orto è diventato una casa-rifugio per le api, un evento ancora più toccante se si pensa che l’esistenza di questo insetto è messa a rischio da inquinamento e pesticidi.
L'ex dipendente delle Ferrovie è contornato di meraviglia, a partire dalla segnaletica presente nella via in cui abita. «Siamo l’unica via di tutta la città a essere indicata soltanto su un lato sia per i numeri pari che per quelli dispari», dice. «All’incrocio con via Tevere, lato via Golosine, per anni siamo stati senza indicazioni. Un anno e mezzo fa, poco prima delle elezioni, è finalmente stato messo un cartello solo su un lato, visibile per chi arriva dalla Zai ma non per chi viaggia sul lato opposto».
Sempre nella via di Golosine, Leonello ha dato spazio a un’ulteriore “magia“. Una pianta di alloro ha infatti deciso di duplicarsi, di fronte all’ingresso di casa, facendosi strada nel foro di un lavello rovesciato, che era stato appoggiato a terra per essere poi destinato all’orto. «Sei mesi fa ha iniziato a crescere e quando me ne sono accorto era ormai già difficile salvare il lavello», dice. «L'alloro ha trovato uno spiraglio di luce e ha scelto questa via per crescere».
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