Lara e Opale sono sempre insieme. Inseparabili all’università, durante il tempo libero, al supermercato, sui bus. Un rapporto speciale che dura da anni, anche perché Opale è un cane guida: grazie ai suoi occhi la giovane non vedente può andare ovunque. È al suo fianco, in paziente attesa, anche nello studio del dentista e durante le visite dal medico. Almeno fino all’ultima. In quest’occasione infatti il cane, un bovaro incrociato con un labrador, non è stato accettato in uno studio.
La storia
A raccontare la storia è Lara Mantoan, vicentina di 24 anni. «Avevo un appuntamento per una prescrizione - spiega - sono entrata nel poliambulatorio dell’Ulss e nessuno ha avuto nulla da ridire. Mentre attendevo il medico, in sala d’aspetto, un’infermiera invece si è avvicinata e ha detto che Opale non poteva stare lì. Le ho spiegato che si trattava di un cane guida, ma non era convinta. Poi è uscito il medico ed è stato irremovibile. Inutile qualsiasi tentativo, da parte mia, di chiarire. Sono stata invitata a restare fuori con il cane, senza che mi venissero fornite spiegazioni. Per fortuna quel giorno ero accompagnata da un parente che è entrato per farsi rilasciare il documento». La giovane è rimasta molto sorpresa e amareggiata.
«Opale viene con me ovunque: sale sui bus, mi accompagna alle lezioni alla facoltà di Scienze sociologiche a Padova, viene persino dal dentista. A volte accade che le persone siano un po’ sorprese, fino a quando non capiscono che si tratta di un cane guida. Ma di solito sono tutti molto disponibili».
L'Unione italiana ciechi
Sulla questione è intervenuto Matteo Marini, presidente della sezione di Vicenza dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. «La nostra associazione conta 350 soci ma i possessori di cani sono pochissimi. In generale un cane guida può essere lasciato fuori da alcuni luoghi quando si ritiene che il suo pelo possa in qualche modo compromettere la sterilità di un ambiente o di strumentazioni - ha spiegato -. Sono animali preparatissimi e addestrati: non sporcano, non cercano cibo, non disturbano. Insomma non creano alcun tipo di problema. Il mio sospetto è che a volte siano rifiutati da persone che ne hanno paura e che però non vogliano ammetterlo».
Gli ambiti "problematici"
«Di certo ci sono ancora alcuni ambiti “problematici” e non mi riferisco alla provincia di Vicenza, il mio è un discorso generale. Abbiamo riscontrato difficoltà in diversi alberghi. Alcune strutture “tollerano” i cani ma cercano di imporre limitazioni, per esempio vietano la sala da pranzo. È capitato anche lo scorso anno in un hotel fuori regione. In quel caso sono intervenute le forze dell’ordine. Il problema è che anche dopo l’intervento i titolari hanno continuato a lamentarsi e i clienti pure. Insomma una situazione pesante. Talvolta, sapendo a cosa andiamo incontro, preferiamo lasciare perdere e cercare un’altra sistemazione. Anche sui taxi capita che il cane non sia il benvenuto. Di solito non viene detto chiaramente, l’autista ricorre a scuse, magari sostenendo di essere occupato».
I problemi
«Comunque al di là dei singoli casi, al di là delle difficoltà sporadiche con i cani guida i problemi principali riguardano ad esempio le segnalazioni per gli attraversamenti, ancora carenti in alcuni comuni e, in generale, la scarsa conoscenza del nostro mondo. Basti pensare che tantissime persone, vedendoci camminare muovendo il bastone bianco non si spostano nemmeno».