Giornata rovente, macchina appena parcheggiata e dal cofano un debolissimo miagolio. È cominciata così l’avventura di Marcello Trapani, residente del centro storico di Brescia, che martedì ha rinvenuto tre cuccioli di gatto nella sua auto. «Stavo rientrando a casa dall’ufficio e appena sono sceso dall’auto ho sentito un suono, un verso - racconta Trapani -. Al principio mi sembrava un pigolio proveniente dalle ruote, poi guardando bene ho visto che si trattava di un gattino». I cuccioli in realtà erano tre, probabilmente posizionati lì dalla madre ancora nella sede dell’ufficio del ragazzo all’incrocio tra via Zara e via Corsica, dove è presente una colonia felina.
Il recupero non è stato per nulla semplice. «Il motore rovente, la giornata caldissima e sapevo di dover agire in fretta perché il rischio che si ustionassero o morissero per il caldo era altissimo - prosegue Trapani -. Il primo sono riuscito a recuperarlo grazie all’aiuto di un passante, gli altri due erano finiti dall’altro lato dell’auto sempre nello spazio tra cofano e ruote».
Lieto fine a metà
Diversi i tentativi per cui è stato anche necessario spostare l’auto, ma infine Marcello è riuscito a liberare i tre micetti rischiando anche di farsi del male lui stesso. Tuttavia uno purtroppo l’ha rinvenuto già morto. «Nel vederli così piccoli ho capito subito che dovevo chiamare qualcuno che sapesse gestirli - spiega Trapani -. Perciò, visto che le associazioni erano ancora chiuse, ho immediatamente telefonato al mio veterinario di fiducia». Il dottor Gianandrea Bonometti, della Clinica Veterinaria di San Polo, ha voluto vedere subito i cuccioli per approntare le prime cure e affidarli ad una balia per l’allattamento. Difatti, anche se venisse ritrovata la madre, non potrebbe più allattarli perché avrebbe già perso la montata lattea a causa delle mancate poppate. I piccoli hanno solo pochi giorni (probabilmente due o tre) e di tre cuccioli, alla fine, ne è sopravvissuto solo uno. Ora si trova nelle sapienti mani delle balie di Enpa Brescia che faranno tutto il possibile per mantenerlo in vita.
Insomma, le emergenze non si fermano mai, soprattutto con il caldo di questa stagione e i recuperi per l’ente bresciano si fanno sempre più frequenti e disperati. Nei giorni successivi Trapani ha visto aggirarsi nei dintorni dell’ufficio una gatta nera. «Ho immaginato che potesse essere la madre, anche perché si era posizionata proprio dove avevo parcheggiato l’auto quel giorno», spiega. Da lì è partita la segnalazione all’Enpa che subito ha inviato i volontari per un sopralluogo, al fine di comprendere se fosse effettivamente la madre e, in caso, accalappiarla per sterilizzarla e controllare il suo stato di salute.