Come ogni anno ad inizio estate arriva il problema delle centinaia di gattini abbandonati nell’intero territorio veronese. Una situazione oramai insostenibile dovuta al fatto che i volontari delle associazioni animaliste sono costretti a scegliere chi salvare e chi far morire di stenti sulle strade perché non c'è più posto per accogliere i cuccioli, spesso malati e bisognosi di cure costose.
Nella Bassa in particolare le gattare che fanno riferimento alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, capeggiata da Mariella Zamperlin, sono decisamente al collasso. Molte di loro hanno in casa anche 15 micetti da allattare, o da nutrire con cibo per cuccioli e sostenere poi le spese veterinarie per le cure necessarie.
Costi talmente ingenti che alcune volontarie si sono viste costrette a vendere oggetti di vario genere per raccogliere i soldi necessari al sostentamento dei cuccioli. «Siamo al collasso», spiega Zamperlin, «al momento abbiamo in gestione oltre 100 gattini oltre ai circa 500 gatti adulti nelle colonie censite. Ho volontarie che stanno allattando anche 10 cuccioli appena nati e altre che tengono anche 20 gattini malati».
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I volontari: «Serve con urgenza un gattile nella Bassa»
Ogni giorno al numero di telefono dell'associazione arrivano segnalazioni di mici abbandonati ma ormai la presidente è costretta a rifiutare l'aiuto per mancanza di spazi liberi per accogliere i piccoli. Gli animali quindi vengono lasciati al loro destino se chi li ha trovati non decide di occuparsene magari su consiglio delle associazioni.
«Oltre a noi», aggiunge Zamperlin, «ci sono altre realtà e tanti privati e quindi il numero dei gattini abbandonati è decisamente superiore. I Comuni non capiscono che serve con urgenza un gattile nella zona della Bassa. In assenza di provvedimenti credo saremo costretti a proteste eclatanti».
Protesta
La combattiva presidente della Lega del Cane sta infatti pensando di portare tutti i micetti trovati sulle strade nei rispettivi municipi di appartenenza e affidarli ai sindaci.
«È una cosa che voglio fare», aggiunge, «ormai non ne posso più e poiché per legge è il sindaco il responsabile degli animali trovati randagi nel suo Comune non mi resta altro da fare che portare tutti i gattini nei municipi e poi vediamo che succede. Poi vediamo se i sindaci non prenderanno i provvedimenti del caso».
Sacrifici
Anche la situazione finanziaria sembra essere insostenibile. Per curare e sfamare un micetto di poche settimane servono almeno un centinaio di euro. Somma questa che i volontari e l'associazione di Zamperlin non sono più in grado di affrontare.
«Vendiamo oggetti artigianali o che non ci servono più nei mercatini o sui social», conclude la presidente, «ci serve denaro per latte, pappette, medicinali». Le sterilizzazioni che ogni settimana vengono fatte all'ex ospedale di Nogara aiutano a contenere il problema ma non sono sufficienti dato l’altissimo numero di animali e al fatto che possono accedere all'ambulatorio solo i gatti appartenenti a colonie censite, non quelli di privati, comunque la maggioranza. Un ulteriore paradosso.