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I «CRAS».

C’è un pronto soccorso per gli animali selvatici

Nei Centri di recupero regionali vengono curati gli esemplari feriti trovati dai cittadini

Silvia Allegri Capita di incontrarli mentre sono in difficoltà o in pericolo durante un’escursione nella natura, ma anche in città, magari su strade trafficate. Senza sapere come poterli aiutare. Sarà capitato a molti di imbattersi in animali feriti o uccellini caduti dal nido, e non conoscere bene l’iter da seguire per prestare soccorso. Vediamo, allora, dove sono e come funzionano i Cras, ovvero i Centri recupero animali selvatici, per avere tutte le informazioni necessarie in caso di emergenza.

SOCCORSO. Un Cras, per sua stessa definizione, svolge un’attività importantissima: quella di soccorrere gli esemplari selvatici in difficoltà, feriti o malati, che vengono segnalati e rinvenuti sul territorio di competenza. Dovrebbe essere quindi una presenza fondamentale per ogni provincia, un punto di riferimento per cittadini, enti pubblici e associazioni. Nel Veneto sono presenti attualmente sette Cras che accolgono tutti i selvatici, dagli uccelli che può capitare di trovare sul balcone di casa o vengono predati dai nostri amici domestici in giardino alla fauna rinvenuta durante le passeggiate in montagna o al lago; dagli animali vittime di investimenti stradali a quelli che agli inizi dell’inverno posso finire nelle cantine o nelle case alla ricerca di riparo e calore per poi rimanere intrappolati. Fino agli animali che non riescono a fronteggiare da soli calamità naturali o situazioni di emergenza. Mediamente, nel corso di un anno possono giungere in un Centro dagli ottocento ai tremila esemplari selvatici recuperati, che vanno curati, nutriti e accuditi.

PROGETTO NATURA. Il Cras della provincia di Verona, costituitosi all’inizio di quest’anno, si appoggia alla clinica veterinaria Verona Lago, a Lazise, e ai terreni che la circondano: può quindi garantire l’assistenza medica necessaria grazie a veterinari formati in materia. Vi sono diverse categorie di animali ospitati: i convalescenti, che devono seguire un periodo di riabilitazione prima di essere liberati, e quelli che non potranno essere reintrodotti, poiché in seguito a una menomazione o a un trauma subito non sono più in grado di sopravvivere in natura. I primi necessitano di strutture quali tunnel del volo, voliere particolari, recinti di ambientamento di varie metrature, in cui permanere per un periodo di tempo anche abbastanza lungo; i secondi richiedono voliere con spazi tali da permettere loro una vita serena e tranquilla, anche se in cattività. «A oggi dalla sola provincia di Verona sono arrivati al Cras Progetto Natura Verona Lago 832 esemplari», raccontano i volontari. «Tra questi si contano mammiferi come volpi, tassi, caprioli, daini, ma anche lepri, ghiri, scoiattoli e ricci. Ci sono poi uccelli, alcuni di specie protette, e nidiacei, ossia uccellini che hanno lasciato il nido o sono caduti prima di imparare bene a volare». La gestione degli ospiti nel Centro di recupero degli animali selvatici è affidata a uno staff di volontari che ovviamente deve essere formato, visto che si entra in contatto con animali di diverse specie e di varia pericolosità: vengono quindi organizzati per loro durante l’anno corsi adeguati, tenuti da personale esperto e dall’ente pubblico preposto. Che sono fondamentali per mantenersi all’avanguardia e fornire prestazioni eccellenti. Sono i volontari a occuparsi di tenere puliti gli animali, nutrirli e monitorarli seguendo le indicazioni dei veterinari, che prestano servizio anche loro gratuitamente. Essendo nato da poco, nemmeno un anno, e dovendo far fronte a numerose spese e a lavori di risistemazione del terreno, fino a oggi il centro si è dedicato prevalentemente al recupero, alla riabilitazione e alla liberazione dei vari esemplari affidati. «Confidiamo però di poter arrivare a creare uno spazio con strutture idonee da dedicare agli animali che non potranno più tornare a una vita in natura», commentano dalla sede di Progetto Natura Verona Lago, che è operativo in via delle Saline a Lazise.

DIVULGAZIONE. Può capitare a chiunque di trovare un animale ferito e non sapere a chi rivolgersi. Ecco perché i Cras sono fondamentali anche per la loro opera divulgativa e di sensibilizzazione, nelle scuole come ai cittadini adulti. E dunque periodicamente si organizzano incontri e conferenze, oggi anche attraverso i social, per spiegare le caratteristiche generali degli animali e la vita nel loro habitat. Questo lavoro di sensibilizzazione è essenziale per aumentare la curiosità e l’interesse verso il mondo naturale e stimolare una nuova consapevolezza a livello ambientale. Per contattare i volontari si può consultare il sito www.progettonaturaveronalago.it e consultare le pagine Facebook e Instagram. •

Silvia Allegri

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