Annus horribilis anche per le amiche api questo 2023. Amiche, sì, perché piaccia o non piaccia i piccoli impollinatori sono responsabili di ben il 70% di quanto finisce sulle nostre tavole. Non solo miele – un alimento già di suo ricco di proprietà - ma anche e soprattutto frutta e verdura. Che ne fa preziose alleate per la stessa sopravvivenza umana.
A rischio sopravvivenza, però, oggi sono proprio loro. Con tutto ciò che ne deriva altresì sul piano economico imprenditoriale. Dato che rispetto agli anni precedenti solo la produzione di miele risulta contratta dal 70 all’80%.
«Le fioriture principali si sono abbondantemente ridotte prima per il maltempo, ora per insufficienza di nettare. E così, da un lato abbiamo popolazioni di api che, oltre a morire per l’uso incontrollato di pesticidi, non trovano più fonti di sostentamento, dall’altro un’intera categoria – quella degli apicoltori - in ginocchio», denuncia Daniela Begnini, vice presidente dell’Associazione Apicoltori della Regione Veneto, che domenica 30 luglio alle ore 18 interverrà all’evento “Cibo per le api, nettare per l’umanità”, organizzato con ValpoliBella e SloWerona al Parco 800 di Chievo, insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni regionali e di categoria quali Gerardo Meridio, presidente dell’Associazione Apicoltori Regione Veneto.
Un’occasione di sensibilizzazione della cittadinanza, durante la quale l’intera popolazione sarà invitata a partecipare alla piantumazione di alberi del miele all’interno del parco. Più precisamente tre esemplari recuperati di Tilia Henryana, piante di tiglio tardivo, «che potranno rifornire di nettare gli insetti melliferi anche a estate inoltrata, periodo in cui le nostre api soffrono di più la fame».