Una volpe annaspa rischiando di affogare nel canale Biffis: si attiva una catena umana per trarla in salvo. È quanto accaduto lungo la strada ciclabile che costeggia il canale Biffis, nel tratto di Bussolengo, luogo privilegiato per cicloturisti e amatori che passeggiano. Una «favola vera» come la chiama Nadia Girelli, che si trovava a passare di là. «Intorno a mezzogiorno di domenica scorsa», racconta iniziando come nelle favole, «c'era una volpe che stava annegando. Solo la forza della disperazione le permetteva di restare aggrappata con le unghie delle zampe anteriori alle pareti ripide e scivolose del canale Biffis, mentre metà corpo e la coda erano già immerse nell'acqua gelida di gennaio». Una situazione che è stata subito notata. «Da lì», continua Nadia Girelli, «passava correndo Nicola, un ragazzo che, vista la scena, non ha esitato a chiedere aiuto. Io stavo camminando nelle vicinanze e sono intervenuta con i miei amici Paola, Renzo e la cagnolina Bubi. Sono arrivati anche quattro ragazzi a cavallo e da lì sono iniziate le operazioni di recupero e soccorso come una catena, dove gli anelli si incastravano e magicamente ognuno va al suo posto. Un cavaliere ha fornito la corda e Nicola, legato in sicurezza alla fune, ha recuperato la volpe, passandola poi al cavaliere che l'ha appoggiata delicatamente sull'erba». «La mia amica Paola», prosegue, «non ha esitato a togliersi la bella giacca indossata per coprire la bestiola che tremava e non riusciva a muoversi».
Un concorso di aiuti che ha fatto la differenza. «Altri passanti sono intervenuti e tutti si davano da fare: chi per strofinare, scaldare e tenere in vita il corpicino intirizzito dell’animale, chi per pulire le zampette sanguinanti», continua Nadia Girelli. «Io ero addetta ai soccorsi telefonici e così sono stati allertati la Protezione civile, la Polizia provinciale veterinaria, la clinica per gli animali selvatici». Ma ecco il lieto fine. È sempre Nadia che racconta e non ha dimenticato la sua lunga professione di maestra elementare: «In più sono arrivate coperte termiche portate da Riccardo, chiamato al telefono dalla mamma, la giacca a vento gialla che Virginia si è tolta e generosamente ha offerto e, infine, la telefonata di salvezza: «Siamo i volontari della clinica degli animali, stiamo arrivando col trasportino». «Bene, noi vi veniamo incontro con la volpe avvolta nelle coperte, fate presto», hanno risposto i salvatori dell’animale. Alla fine la volpe, che sembrava morta, ha aperto gli occhi nella coperta, i cui lembi tenuti con forza da Nicola, Renzo e un altro giovanissimo volontario ne permettevano il viaggio verso la salvezza. Poi, delicatamente, è stata trasferita nel trasportino, verso le cure che l'avrebbero rimessa in piedi. Conclude Nadia: zTanti sorrisi tra noi, tanti ringraziamenti, tanta soddisfazione e, soprattutto, tanta gioia nel vedere persone e ragazzi generosi, tenaci e coraggiosi che si curano di chi è in difficoltà e non esitano a dare aiuto».•.