Al Parco Natura Viva è arrivato da una settimana, ma si sente già a casa tanto che ha subito iniziato a giocare a palla come farebbe un qualsiasi "cucciolo" di 4 anni. Si tratta del giovane maschio di bisonte europeo arrivato dal Langenberg Wildlife Park di Zurigo. A Bussolengo si è trovato "beato tra le donne": a dargli il benvenuto, infatti, Penelope ed Hera, figlie di Lavinia e sorelle degli ultimi quattro esemplari già partiti per le foreste dei Carpazi meridionali, in Romania.
Un benvenuto in piena regola, trascorso all’insegna di un gioco apprezzato da tutti: grandi palle di liane intrecciate nelle quali si nascondevano mele e ramaglie che i tre esemplari non hanno tardato a “palleggiarsi” tra le corna per tutta la mattinata di ieri. A quattro anni, con i suoi ottocento chili di peso avviati a diventare milleduecento, al nostro “maschio di casa” è assegnato però il compito tutt’altro che scanzonato di diventare il padre di nuovi esemplari destinati ad essere reintrodotti in natura.
"Vulnerabile” di estinzione secondo IUCN, il più grande mammifero terrestre europeo è “tornato indietro” dall’estinzione dei primi del ‘900 solo grazie agli esemplari allevati in ambiente controllato.
Ma come si chiama questo giovane bisonte? Un nome ancora non ce l'ha perché a deciderlo sarà il popolo dei social tra le proposte rigorosamente legate alla mitologia del viaggio, come da tradizione: per lui si potrà scegliere tra Argo, Marte, Zeus e Giove.
«Sembra aver preso possesso della sua nuova casa con grande serenità - spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo - e il rapporto a volte litigioso delle due sorelle sembra averne già beneficiato in termini di tranquillità».
«I nuovi equilibri non hanno comunque impedito a tutti e tre di mettersi alla prova con l’uso delle corna: misurarsi con un oggetto nuovo incornandolo o fingere di minacciarsi a vicenda, sono gli esercizi più utili che possano svolgere per manifestare comportamenti che in ambiente naturale possono fare la differenza tra sopravvivere oppure no. Il gioco serve proprio per prepararsi alle responsabilità di adulti».
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