IL PROGETTO

Inquinamento, le api si trasformano in «sentinelle»: miele e cera per misurare i danni all'ambiente

L'analisi del miele e della cera nelle arnie consentirà di censire i veleni dispersi nell'ambiente da un'ex discarica bresciana, quella di Pianera
Le api diventano le sentinelle dell’inquinamento attorno alla ex discarica Pianera inserita nel Sin-Caffaro
Le api diventano le sentinelle dell’inquinamento attorno alla ex discarica Pianera inserita nel Sin-Caffaro
Le api diventano le sentinelle dell’inquinamento attorno alla ex discarica Pianera inserita nel Sin-Caffaro
Le api diventano le sentinelle dell’inquinamento attorno alla ex discarica Pianera inserita nel Sin-Caffaro

Le api «sentinelle» dell’inquinamento. Un Comune del Bresciano, Castegnato, in accordo con Ats e con il supporto tecnico dell'Istituto Zooprofilattico, ha stipulato un protocollo per procedere con un'attività di monitoraggio ambientale sperimentale attraverso l'analisi sulle api e sui prodotti degli alveari nel Sito di interesse nazionale Caffaro in località Pianera. Lo scopo è di rilevare la presenza di Pcb e diossine nel miele ed eliminare l’analisi riferita a idrocarburi policiclici aromatici nella cera.

L'operazione, che ha ottenuto il nulla osta del commissario straordinario Sin Caffaro Mario Nova, avrà una durata di tre anni e peserà sulle casse comunali per circa 2.000 euro l'anno, necessari per portare a termine le analisi chimiche e contribuire all'intervento dell'apicoltore.

Le api, ottimi indicatori biologici

L’impiego degli insetti nel controllo ambientale è una prassi consolidata per le sue caratteristiche di semplicità gestionale, economicità e maggior efficacia di rilevazione rispetto ad altri metodi. Le api, infatti, sono in grado di svelare la salute dell’ambiente per un raggio di azione fino a 3 chilometri e sono degli ottimi indicatori biologici perché segnalano il danno dell'ambiente in cui vivono attraverso due segnali: l'alta mortalità nel caso di insetticidi e attraverso i residui che si possono riscontrare nei loro corpi, o nei prodotti dell'alveare, nel caso di agrofarmaci poco tossici e di altri agenti inquinanti come i metalli pesanti e i radionuclidi. Inoltre, l’alto tasso di riproduzione e la durata della vita media, relativamente corta, induce una veloce e continua rigenerazione nell’alveare, senza contare l’alta mobilità e un ampio raggio di volo che permette di controllare una vasta zona.

Il miele e la cera «misuratori» dell'inquinamento

L'ape effettua numerosi prelievi giornalieri, perlustra tutti i settori ambientali - terreno, vegetazione, acqua, aria -, e ha la capacità di riportare in alveare materiali esterni di varia natura e di immagazzinarli secondo criteri controllabili. Inoltre, l’insetto come bioindicatore offre molte informazioni utili sia a breve che a lungo termine: il miele, infatti, permette di valutare l'inquinamento nel breve periodo, in quanto costituisce il primo prodotto in cui possono accumularsi i contaminanti. La cera, invece, consente di valutare i livelli di inquinamento a lungo termine, in quanto per la sua natura lipidica può assorbire e trattenere i contaminanti non volatili, lipofili e persistenti.

La «stazione di monitoraggio» costituita da almeno due alveari

Sull'area dell'ex discarica Pianera – circa 47.000 metri quadrati -, recentemente sottoposta ad intervento di messa in sicurezza permanente attraverso la realizzazione di un capping vegetale, sopra il quale è stato realizzato un bosco attraverso la piantumazione di circa 6.000 essenze vegetali, verrà installata la “stazione di monitoraggio” costituita da almeno due alveari che verranno forniti e gestiti dall'apicoltore Daniele Della Torre, che avrà il compito di effettuare i sopralluoghi necessari e provvederà alla raccolta di dati sullo stato delle famiglie, mentre il prelievo dei campioni di cera, miele e polline dai favi del nido verrà eseguito da Ats in accordo con il reparto chimico dell’Izsler a partire dal mese di maggio.

La valutazione dei dati disponibili sull’area ha definito la necessità di procedere con il monitoraggio dei metalli pesanti, diossine e Pcb sia nel miele che nelle api. L’analisi di questi parametri sarà condotta nel primo anno di progetto e, in caso di esito negativo, non sarà effettuata nei successivi due anni. Alla scadenza del progetto, i risultati elaborati verranno presentati con un evento. «Il Comune di Castegnato è dichiarato “amico delle api”, e in quest’ottica vuole promuovere tutte quelle attività per creare un ambiente idoneo agli animali, mitigando i danni che lo sfruttamento del territorio può aver arrecato», sottolinea il sindaco Gianluca Cominassi. A partire dal mese di aprile la «stazione di monitoraggio» della Pianera sarà meta anche delle visite scolastiche di tutta la provincia.•.

Cinzia Reboni

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