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LA RICERCA

Rabbia, vergogna, sorpresa, gelosia: «I cani provano emozioni simili a quelle umane»

I quattrozampe hanno dimostrato di poter sperimentare una gamma di emozioni, inclusa la paura e la rabbia, la tristezza e la gioia, la sorpresa e l’attesa, il disgusto e l’accettazione, ma anche emozioni secondarie come la vergogna, la rassegnazione e la gelosia
I cani hanno un sistema emotivo  complesso simile a quello degli uomini
I cani hanno un sistema emotivo complesso simile a quello degli uomini
I cani hanno un sistema emotivo  complesso simile a quello degli uomini
I cani hanno un sistema emotivo complesso simile a quello degli uomini

I cani, da sempre, sono considerati i migliori amici dell'uomo. La loro lealtà, il loro affetto incondizionato e la loro capacità di comprendere le emozioni umane sono solo alcune delle ragioni per cui questi animali occupano un posto speciale nella storia e nella vita dell’uomo. Ma cosa c'è realmente nel mondo emotivo dei cani? Perché spesso si parla di comportamento, ma poco di emozione? «I comportamenti sono solo la punta dell’iceberg, sono le emozioni che stanno alla base e sfociano, poi, in una determinata esternazione - spiega Giulia Reali istruttrice cinofila di Itineris di Castenedolo (Brescia) -. In cinofilia l’approccio con cui si è partiti è prettamente comportamentale, questo tuttavia non riconosce al cane una capacità di rielaborare ciò che gli accade».

Gli studi di Pavlov su comportamento e apprendimento dei cani

Secondo gli esperimenti condotti dal fisiologo russo Ivan Pavlov nel campo dell'apprendimento e del comportamento dei cani, si evidenzia l'associazione tra stimoli e come i cani (e altri animali) possano sviluppare risposte e riflessi condizionati in risposta a specifici segnali o stimoli che sono stati associati a esperienze passate. «Una teoria che non funziona, o meglio non funziona quasi mai nella pratica - prosegue Reali -. Perché il cane ha una mente che rielabora il comportamento, gli stimoli, il contesto e in questo processo si sviluppano la sua percezione e le sue emozioni».

Il cane dimostra di avere un sistema emotivo complesso

Si tratta, dunque, di un dialogo complesso tra informazioni che il cane recupera dal mondo esterno e rielabora. Un meccanismo che sottolinea quanto questi animali possiedano un sistema emotivo complesso, simile a quello degli esseri umani.

Secondo la teoria di Panksepp gli animali hanno una serie di emozioni primarie innate che si riflettono nei loro comportamenti e nel funzionamento cerebrale. «Questo perché le emozioni fanno parte del cervello rettiliano (che abbiamo anche noi esseri umani) ovvero la regione più primitiva e antica del cervello, coinvolta nella regolazione di funzioni vitali e comportamenti di base - spiega Reali -. Qui dimorano le emozioni e sono proprio loro a garantirci la sopravvivenza, permettendoci di rispondere alle situazioni che si affrontano».

Comportamenti e emozioni, viaggiano insieme

Diventa chiaro che se il lavoro con il cane si concentra solamente sul comportamento, senza andare ad indagare e comprendere l’emozione che porta l’animale a rispondere in un determinato modo, non si ottiene nulla. «Ottenere non sotto il punto di vista di mera performance, ma di vivere bene con il proprio cane - prosegue Reali -. Se abbiamo un cane che ha delle emozioni che lavorano in modo disfunzionale, non sono adattative e integrative col contesto farò fatica a vivere con lui».

I cani provano rabbia, paura, tristezza, gioia, gelosia, attesa...

I cani hanno dimostrato di poter sperimentare una gamma di emozioni, inclusa la paura e la rabbia, la tristezza e la gioia, la sorpresa e l’attesa, il disgusto e l’accettazione, ma anche emozioni secondarie come la vergogna, la rassegnazione e la gelosia. «È importante sottolineare che non sempre si può lavorare su tutte le emozioni - chiude Reali -. Se parliamo di un trauma dipende se riusciamo a superarlo oppure no, se riusciamo a capire perché, come e cosa fare. Talvolta dopo aver provato di tutto serve un po’ di sana accettazione».

Giada Ferrari

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