<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Rossana tra le 100 migliori menti del mondo

Il suo sogno è trovare il modo di rigenerare la spina dorsale per le persone tetraplegiche e, intanto, a 25 anni è stata selezionata per partecipare ad un gruppo di ricerca che include le migliori cento giovani menti al mondo, i cento leader del domani, che fa capo al Massachusetts Institute of Technology (Mit) e all’università di Harvard di Boston, nell’ambito delle biotecnologie.

 

In Italia i selezionati sono stati due. Una è lei, Rossanna Boni, di Montorio, che nel giro di un mese conseguirà un master in bioingegneria in Nuova Zelanda, titolo che aggiungerà alla laurea triennale in Ingegneria biomedica conseguita al Politecnico di Milano. Bella, spigliata, una cascata di capelli castani, appassionata di nuoto, Rossana potrebbe apparire una studentessa come tante, ma ha una determinazione d’acciaio nel perseguire i suoi obiettivi. Dopo aver frequentato il liceo classico Maffei si è iscritta al Politecnico perchè, precisa, «da quando avevo 16 anni mi sono innamorata dell’idea di trovare il modo di rigenerare le cellule nervose per poter ridare il movimento a chi l’aveva perso, per malattia o per incidente». Dopo la laurea con una tesi sull’analisi del movimento della mano per ottimizzare la protesi all’arto superiore, si è iscritta ad un master in Olanda e, nello stesso tempo, ha fatto domanda per entrare in un progetto di ricerca privato per ricerche oceanografiche e biotecnologiche per le piante, il Cawthron, in Nuova Zelanda. Alla fine ha optato per quest’ultima opportunità ed è volata dall’altra parte del mondo. «Dovevo restarci solo tre mesi», racconta, «ma la permanenza è stata di tre anni perchè il progetto ha avuto successo. La mia attività si è concentrata sulle nanofibre della seta per la rigenerazione neurale del cervello dopo un ictus. Tra due o tre settimane consegnerò la tesi».

 

E ora comincia l’avventura americana. «Avevo effettuato l’application, cioè la domanda di partecipazione, l’anno scorso», spiega Rossana. «È un’iniziativa che viene si rinnova ogni anno, che seleziona i migliori cento leader del domani, scienziati, economisti, microbiologi e così via, per trovare nuove modalità per commercializzare gli esiti della super-ricerca. In poche parole, menti nuove con prospettive nuove. La conferma che entravo in questo gruppo mi è arrivata il giorno di Natale. Ora lavorerò on line su una piattaforma dedicata con i miei colleghi sparsi per il mondo, su specifiche aree di studio. E a giugno ci troveremo tutti a Boston per il gap summit a cui parteciperanno anche i grandi enti finanziatori della ricerca come, per fare un esempio, la Bill & Melinda Gates Foundation». E poi? «Vorrei fare un dottorato la ricerca che mi interessa, per creare piccoli “ponti“, con la seta come supporto, e le cellule staminali, per ristabilire l’attività delle connessioni nervose danneggiate, la rigenerazione neurale. Penso che andrò in Gran Bretagna. L’idea poi è di creare una mia start up in collaborazione con qualche grande azienda farmaceutica, e avere un mio gruppo di ricerca».

Elena Cardinali

Suggerimenti