Per molti settori merceologici la pandemia ha suonato una ‘sveglia’ importante, una sveglia che poi è divenuta una ‘carica’ e che ha invitato e costretto le aziende ad accelerare i processi di digitalizzazione. Alcune realtà si sono fatte trovare preparate, come la Work Service Group di Massimo Levorato, che si è evoluta sia per quanto riguarda le tecnologie introdotte, sia per l’organizzazione generale dei processi.
Avete già sentito parlare di “Logistica 4.0”?
È probabile. In caso contrario, ne sentirete parlare presto; il tema è infatti caldissimo all’interno del settore e include nella sua definizione il concetto già noto di “logistica interna” che va però ad espandersi ed adattarsi ai tempi più mutevoli che viviamo oggi.
La Logistica 4.0 è essenzialmente il risultato delle evoluzioni del sistema logistico, finalizzate a rendendolo sempre in grado di rispondere adeguatamente alle mutate necessità del sistema industriale.
Attraverso l’impiego di nuove tecnologie e la loro applicazione alla pianificazione dei flussi di stoccaggio e di distribuzione delle materie prime e dei prodotti, la Logistica 4.0, ancor meglio che in passato, va a rispondere alle esigenze dei clienti industriali.
Logistica 4.0: il futuro passa da automazione e processi decisionali
Due aspetti, più di altri, caratterizzano il modello 4.0 di Work Service Group e di altre realtà aziendali analoghe a quella di Massimo Levorato: l’automazione, e la revisione dei processi decisionali.
La prima delle due viene perseguita utilizzando nuove tecnologie per rendere liberi dall’intervento umano sempre più parti del sistema logistico, in direzione della sua automazione completa: cruciale per questo snellimento e per questa accelerazione è l’implementazione sempre più massiva della rete in tutte le fasi del processo
In termini invece di processi decisionali, la nuova direzione sembra essere quella di una sempre più presente autonomia dei decisori all’interno dei compartimenti logistici, a favore dell’efficienza e dell’abbattimento dei costi.
Logistica 4.0: l’esempio di Work Service Group di Massimo Levorato.
Work Service Group di Massimo Levorato, in Italia, è una delle aziende leader di questa rivoluzione interna: già da anni, WSG ha implementato il modello organizzativo 231, e ha partecipato inoltre attivamente a progetti che appartengono proprio alla logistica 4.0.
Work Service Group ha sede nel padovano e, con una flotta di 280 veicoli e 700 dipendenti, è attivo nel settore da oltre vent’anni. Nelle parole di Massimo Levorato, riportate su Oggi Treviso, il gruppo si presenta come “una realtà in grado di supportare a 360° i propri clienti nello sviluppo del proprio business”, con un approccio improntato più una relazione quasi di “partner” per le aziende industriali clienti, che vuole andare oltre i tradizionali “limiti” del rapporto fornitore-cliente in termini di supporto al business di quest’ultimo.
Allestimenti fieristici, gestione degli impianti di smaltimento rifiuti, facility management, e manutenzioni speciali; queste sono solo alcune delle tipologie di servizi e soluzioni offerte da WSG.
Chi è Massimo Levorato di Work Service Group?
Massimo Levorato, il proprietario di Work Service Group, è da sempre molto legato al suo territorio di origine: il padovano. Levorato, in parallelo all’azienda di supply chain, porta avanti una grande passione per il ciclismo ed è fondatore e patron di due team di giovani atleti: Work Service Vitalcare Videa e Work Service Speedy Bike, la prima appartenente al circuito UCI continentale, l’altra al circuito juniores.
L’impegno sportivo di WGS nella figura di Massimo Levorato procede da annoi e ha raccolto importanti risultati: la formazione Juniores della Work Service, che conta ormai quasi 30 atleti, è la squadra più vincente dell’ultimo decennio nelle categorie Juniores e Under 23. La Work Service di Massimo Levorato ha vinto infatti diciotto campionati italiani su strada, e ha ulteriormente coronato i suoi sforzi con la vittoria di due titoli europei su pista.
“il ciclismo trasmette valori importanti, che non dobbiamo mai dare per scontati: valori di sacrificio, altruismo e dedizione al lavoro, valori che accomunano questo sport e l’azienda” - ha detto Levorato, interpellato riguardo i punti di contatto dei suoi due progetti di successo.