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Tutelare il
Made in Italy
dalla contraffazione

By Athesis Studio
Tutela del Made in Italy
Tutela del Made in Italy
Tutela del Made in Italy
Tutela del Made in Italy

Dal lusso all'agroalimentare, i prodotti realizzati in Italia rappresentano un'eccellenza nel mercato mondiale. Da qui l'esigenza di tutelare il Made in Italy dalla contraffazione e dalle conseguenze nefaste che il falso genera per le imprese, i consumatori e la collettività in genere.

La contraffazione dei prodotti Made in Italy: i numeri del fenomeno

Italian Sounding: è il termine utilizzato per definire i prodotti che imitano un articolo, una denominazione o un marchio legati al Made in Italy. Il fatto stesso che la contraffazione dei prodotti italiani abbia ricevuto un appellativo specifico basterebbe a spiegare l'incidenza negativa del fenomeno. I settori della produzione italiana interessati sono molteplici: l'agroalimentare, la moda, il design. Parimenti diversi sono i canali attraverso i quali opera la commercializzazione dei prodotti falsi: nelle piazze, nei mercatini, sulle spiagge, e, soprattutto negli ultimi anni, attraverso il commercio online. A seconda dei settori coinvolti nel fenomeno della contraffazione, si assiste ad una preoccupante ascesa del fenomeno del falso, che reca con sé numerose minacce, tanto sui ricavi delle aziende coinvolte quanto nella perdita di fiducia da parte dei consumatori rispetto ai prodotti autentici. Se si limita l'analisi al solo campo della moda Made in Italy, la grande valenza commerciale dei prodotti realizzati in Italia afferma un dato molto importante: gli articoli di pelletteria e simili si stiamo siano circa il 70% del totale dei prodotti contraffatti. Quasi un italiano su due ha acquistato almeno una volta un articolo di moda falso: un dato che permette di considerare anche l'impatto delle scelte di consumo nel tentativo di tutelare il Made in Italy dalla contraffazione. L'altro grande ambito che viene colpito dall'Italian Sounding è sicuramente quello del settore alimentare. Secondo le stime di Coldiretti, in tutto il mondo il falso Made in Italy agroalimentare ha un valore che supera i 100 miliardi di euro, con una crescita negli ultimi dieci anni che va oltre il 70%.
 
 

Come tutelare il Made in Italy dalla contraffazione

La contraffazione dei prodotti Made in Italy genera danni al sistema produttivo, all'economia nazionale e alla stessa immagine delle aziende produttrici, l'autenticità dei cui prodotti viene messa in discussione di fronte all'opinione pubblica. Le ragioni del fenomeno sono disparate e probabilmente troppo estese per poter essere illustrate brevemente. Tuttavia, è agevole comprendere come una lotta volta a tutelare il Made in Italy dalla contraffazione sia la strada migliore per ottenere più qualità e garanzie per il lavoro degli addetti al comparto produttivo, nonché una riduzione dei rischi alla salute dei consumatori e un generale miglioramento delle condizioni economiche, occupazionali e sociali dell'intero Paese. Sotto questo profilo, i tentativi di contrasto al falso sono molti, ma non sempre possono giungere ai risultati sperati. L'estensione del fenomeno e la crescita del commercio online, infatti, rendono molto più difficile che in passato procedere ad una seria lotta alla contraffazione del Made in Italy. Si rende necessario, come evidenziato dai risultati raggiunti da un'apposita Commissione Parlamentare (che ha concluso i suoi lavori nel 2018), introdurre un'apposita regolamentazione in grado di fronteggiare più adeguatamente il fenomeno, nonché selezionare gli strumenti tecnologici più indicati per prevenire e limitare il ricorso alla contraffazione. Sotto il primo profilo, alcuni segnali positivi sembrano provenire dal recente Decreto Crescita 2019, che ha introdotto misure volte alla valorizzazione dei "marchi storici di interesse nazionale" e al rafforzamento delle tutele nei confronti delle imprese che producono sul territorio italiano. Per quanto concerne l'innovazione tecnologica, invece, una soluzione può arrivare dall'adozione di ologrammi adesivi personalizzati di sicurezza o da delle etichette elettroniche (Nfc) che permettono di identificare univocamente i prodotti originali. Molti di questi strumenti vengono prodotti da Consul+. Sul sito ufficiale dell'azienda bresciana www.ologrammi.com è possibile trovare numerosi sistemi di anticontraffazione che permettono di contrastare il fenomeno della contraffazione del made in Italy.  Ad esempio, con strumenti quali le etichette elettroniche, è possibile corredare ogni articolo di tutte le informazioni che concernono l'autenticità e la provenienza, accessibili da qualsiasi smartphone dotato di tecnologia Nfc o mediante applicazione dedicata. Infine è bene sottolineare come anche una crescente educazione del pubblico dei consumatori e una rinnovata attenzione all'informazione nei loro confronti rappresentino la strada maestra per contrastare la contraffazione del Made in Italy. Infatti, se - come le statistiche dimostrano - un italiano su due acquista prodotti falsi, allora è anche attraverso una sensibilizzazione degli acquirenti che diventa possibile contrastare efficacemente il fenomeno della contraffazione

Le conseguenze economiche della contraffazione

Appurato che esistono dei sistemi anticontraffazione molto utili ed efficaci, cerchiamo di comprendere il perchè sia una scelta corretta metterli in campo, quali siano le conseguenze di un proliferare continuo dei prodotti Made in Italy tarocchi.
 
L'impatto economico della contraffazione dei più disparati articoli (borse di lusso, gioielli, componenti automobilistiche, prodotti alimentari) si aggira nell'ordine di miliardi di euro: secondo i più recenti rapporti OCSE, in altri termini, le mancate vendite dovute alla contraffazione fanno registrare una contrazione pari a circa il 2% del PIL. Traducendo in numeri questo dato, il commercio mondiale di prodotti falsi che violano il marchio Made in Italy assume un valore superiore ai 32 miliardi di euro, pari a circa il 4% del totale delle vendite registrate dalle aziende manifatturiere italiane. L'Italian Sounding provoca una diminuzione delle vendite delle aziende i cui marchi vengono violati in tutto il mondo, che le più recenti stime quantificano in circa 24 miliardi di euro all'anno (circa il 3,2% delle vendite complessive). Peraltro, la contraffazione colpisce non solo le aziende produttrici, ma anche quelle impegnate nella distribuzione e nel commercio al dettaglio. Infatti, se si passa dai dati della produzione interna a quello delle importazioni, circa il 4% dei prodotti che vengono acquistati dall'estero è contraffatta, per un valore che si aggira intorno ai 12 miliardi di euro, dei quali solo 3 concernono prodotti tecnologici. Ciò provoca mancate vendite per le aziende distributrici pari a circa 8 miliardi di euro ogni anno.

I danni al sistema Paese

Le conseguenze della contraffazione dei prodotti Made in Italy non si limitano unicamente al rilevante danno economico per le imprese manifatturiere italiane, ma va ad incidere pesantemente sull'intera società. Innanzitutto, i consumatori sono i primi a subire le deviazioni di mercato che derivano dall'acquisto di prodotti fatti. I costi pagati ingiustamente dai compratori convinti di acquistare prodotti autentici vengono stimati in circa 8 miliardi di euro. Secondo il Censis, i settori che attirano maggiormente i consumatori concernono l'abbigliamento e calzature, il cui valore in termini di falso è pari ad oltre 2,4 miliardi, circa il 33% del totale del "fatturato" riferibile annualmente alla contraffazione. Sono in crescita anche gli acquisti di prodotti che presentano rischi per la salute e la sicurezza delle persone: nel solo 2017, sempre secondo le stime Censis, gli italiani hanno speso più di 100 milioni di euro nell'acquisto di cosmetici contraffatti, con una crescita del 7% rispetto ai due anni precedenti. In secondo luogo, la contraffazione comporta ricadute sulla fiscalità generale e sull'impiego della forza lavoro. A causa del mercato del falso, si stima che circa 100.000 unità di lavoratori full time siano impegnate in nero, un numero che supera di due volte l'indotto dell'intera industria farmaceutica italiana. Se non ci fosse la contraffazione, il numero di occupati crescerebbe dello 0,6%, con un incremento di produzione e di reddito annui pari a 19,4 miliardi di euro: ciò si tradurrebbe in una crescita del PIL nazionale per oltre 7 miliardi. Tutto ciò avrebbe ripercussioni anche sul sistema fiscale. L'emersione del lavoro connesso alla contraffazione del Made in Italy potrebbe determinare un incremento dell'imposizione diretta e indiretta tale da generare un gettito fiscale di quasi 6 miliardi di euro, con un aumento nelle casse dello Stato pari a circa il 2,3%.