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parchi divertimento

Progetti di Gardaland che hanno cambiato il settore dei parchi a tema

By Athesis Studio

Damjan Abou Aldan, Cristian Golfarini

Con Theme design si intende la messa in opera di idee creative generalmente inteso nel settore dei parchi a tema. Il suo compito è il processo di ideazione, progettazione e costruzione di oggetti e attrazioni. Nonostante elementi e attrazioni possono essere valutati in modo diverso a seconda della tecnica, dello spazio, del movimento o altro, in questo articolo ci concentremo su quelli definiti "indoor" ovvero attrazioni e spazi tematici collocati all'interno di edifici.

Sebbene Disneyland (1955) non sia stata la prima a utilizzare tali strutture, le "dark ride indoor" della Disney sono diventate sinonimo di questo tipo di attrazioni. Nel 1955 a Disneyland furono costruite le prime attrazioni nelle quali una facciata esterna a tema aveva il compito di nascondere l'edificio in cui si svolgeva l’attrazione vera e propria che era caratterizzata dal movimento di un sistema di veicoli (Mr. Toad's Wild Ride, Peter Pan, Snow White's Adventures). Un tale principio di costruzione di attrazioni è diventato una regola nella progettazione di parchi a tema. Tuttavia, considerando la popolarità di Disneyland, così come lo spazio sempre più ristretto su cui poteva espandersi, i designer dovettero ben presto trovare nuove soluzioni per sfruttare al meglio il minor spazio possibile. Nel 1958 fu aperta a Disneyland l'attrazione "Alice in Wonderland" parzialmente costruita sopra un edificio già esistente nascosto da facciate esterne che riportavano una scenografia a tema. I veicoli di questa attrazione devono arrivare al primo piano e una volta giunti alla fine del percorso scendere al livello di partenza (Wright, 2008, pag. 94, 95). In questo modo un'attrazione è stata costruita sopra un'altra, cioè la stessa area è stata utilizzata due volte. Un principio simile è stato sfruttato negli anni '60 per la progettazione dell'attrazione “Pirati dei Caraibi” in cui il percorso dei veicoli si svolge su più livelli disposti uno sopra l'altro (Wright, 2008, pag. 59 - 61).

Un principio progettuale e costruttivo unico lo ritroviamo però a Gardaland, all’interno del quale tra il 1985 e il 1992 alcune parti del parco sono state realizzate con strutture edificate le une sopra le altre, parzialmente o completamente interrate.

Una caratteristica di tale costruzione è l'uso multiplo dello stesso terreno e, allo stesso tempo, quella di poter avere tutti gli edifici completamente tematizzati. Non c'è possibilità per i visitatori di notare strutture edilizie standard o di servizio poiché queste si trovano per lo più sotto di esse.

 

Analizzeremo la parte di Gardaland che dispone di tali strutture:

  1. Ristorante Aladino, aperto nel 1986, e il Souk Arabo, costruito nella parte superiore nel 1988.
  2. La valle dei Re, inaugurata nel 1988, e la realizzazione nella parte superiore di zona Hawaii avvenuta nello stesso anno
  3. Villaggio Inglese (Tudor), inaugurato nel 1991, che si trova attorno all’attrazione I Corsari a sua volta inaugurata nel 1992.
  4. Cinema Dinamico, che occupa una parte dell’area precedente, inaugurato nel 1990.

 

Figura 1 Ricostruzione della sezione degli edifici delle strutture analizzate

 

RISTORANTE ALADINO e SOUK ARABO

Il primo edificio realizzato a Gardaland secondo il principio del duplice uso dello spazio è Ristorante (self-service) Aladino, sulla cui parte superiore è stato costruito il Souk Arabo. Dopo l'apertura delle prime grandi attrazioni del parco nel 1985 (Magic Mountain e Colorado Boat), l'estensione dell'orario estivo fino a mezzanotte e il raggiungimento di oltre 1,27 milioni di visitatori, si era reso necessario costruire un nuovo grande ristorante che rispondesse alle esigenze dei ospiti (Bressan, 2015, pag. 42, Golfarini, 2021, pag. 106). Poiché l’attrazione “Egitto” era in fase di progettazione, si è deciso che il ristorante, ubicato molto vicino, dovesse essere a tema oriente e la scelta è caduta sulle storie di “Le Mille e una notte”

Il ristorante è stato costruito tra la fine del 1985 e la prima metà del 1986, e inaugurato nella stagione 1986 con 1000 coperti disponibili (Golfarini, 2021, pag. 108). Al piano terra, oltre al ristorante con cucina e due linee self-service, sono stati realizzati un bar (a sinistra) e i servizi igienici (a destra).

La specificità della costruzione è che l'intero edificio è interrato in un pendio naturale in modo che la parte in cui si trova l'ingresso del ristorante è a livello del terreno inferiore, mentre il suo tetto all’altezza del prospetto naturale. È per questo motivo che si accede al ristorante su un piano e al Souk Arabo su un altro. «Il ristorante era composto da pannelli di cemento assemblati e poi decorati con fregi e colonne che nascondevano i giunti di dilatazione e così anche erano fatte le grandi torri cilindriche; le torri più alte e sottili vennero invece realizzate con una struttura metallica dalla ditta F.lli Pinfari che in seguito lavorò per la Valle dei Re, e quindi rivestite per sembrare in muratura. Le cupole vennero realizzate da un bravo artigiano toscano con delle piastrelle a mosaico: le piccole composte in un pezzo unico e poi issate con la gru, mentre per le cupole grandi furono preparate delle sezioni che venivano assemblate su una struttura metallica» (Bressan, 2015, pag. 42).

 

Figura 2 Ristorante self-service Aladino

 

La parete di fondo del ristorante è condivisa con l’attrazione Cinema dinamico, interamente interrato. Questo edificio è stato costruito tra il 1989 e il 1990 insieme all'attrazione I Corsari. «Cinema Dinamico è un'esclusiva europea: si tratta del primo cinema in 4D costruito in Italia e viene situato a quindici metri di profondità accanto al self-service Aladino. La sua caratteristica distintiva è che il movimento dei sedili, realizzato dalla ditta Intamin, è sincronizzato ai filmati prodotti dalla ShowScan» (Golfarini, 2021, pag. 118)

Nel 1988 sul tetto del ristorante è stata costruita la zona chiamata Souk Arabo. Si tratta di una piazza a tema che comprendeva diversi edifici: primo soccorso, Paninoteca, Negozio bazaar souk, tabaccheria e gelateria. Oltre a quanto sopra vi erano due fontane, di cui una centrale e l’altra in prossimità di un angolo della piazza chiamata “Fontana della Giovinezza”, quest’ultima raffigurante un bambino realizzato da Valerio Mazzoli con le sembianze di suo figlio e un anziano che è invece opera del fratello Claudio (Golfarini, 2021, pag. 199). L'intera struttura è stata costruita utilizzando un materiale specifico (gas beton), decisamente più leggero dei materiali classici, e per finire in tempo, l'intero cantiere è stato coperto con una grande tenda in modo che il lavoro procedesse senza intoppi indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.

Figura 3 Realizzazione del Souk Arabo

Figura 4 Cartolina di Gardaland

 

LA VALLE DEI RE e ZONA HAWAII

L'edificio la cui progettazione e costruzione è iniziata prima di Ristorante Aladino, ma che è stato aperto successivamente, è l'attrazione La Valle dei Re. «La Valle dei Re era un'attrazione unica al mondo ideata in esclusiva per Gardaland e rappresenta la sua prima attrazione interamente tematizzata; per rendere omaggio a questa novità in occasione della sua inaugurazione viene allestito davanti al frontale un grande palcoscenico sul quale si esibisce il balletto dell’Arena di Verona sulle musiche dell’Aida davanti ad ospiti di importanza nazionale» (Golfarini, 2021, pag. 195). L'attrazione è stata presentata nel 1985 nell'ambito del progetto “Gardaland Domani”, la sua costruzione è iniziata nel 1986, ed è stata completata e inaugurata ufficialmente nel 1988. Alla cerimonia inaugurale che si è tenuta il 27 maggio era presente anche il Ministro del turismo e dello spettacolo Franco Carraro (Tauber, 2020, pag. 81, Ferrero, 1988, pag. 2). «Tra gli ospiti d'onore c'era l'ambasciatore egiziano Ahmed Ibraim Adel». «Il settore dei parchi di divertimento – ha detto il presidente di Gardaland e dell'Union parchi, Cesare Pelucchi, - è in grande fermento e genera grandi flussi turistici, alimenta produzione industriali e artigianali, attenua il problema della disoccupazione giovanile» (Anonimo, 1988, pag. 4)

Inizialmente Valerio Mazzoli ha pensato ad un'attrazione a tema Egitto come un viaggio «nell'antico Egitto segreto e misterioso: non una cosa di tipo didattico, intendiamoci, ma piuttosto un percorso magico e ricco di suggestioni» (Bressan, 2015, pag. 43). «Volevamo uno show unico al mondo - dicono Cesare Pelucchi, presidente della Gardaland S.p.A., e Flavio Zaninelli, amministratore delegato - un'attrazione in esclusiva mondiale, capace di divertire e di affascinare evocando civiltà millenarie, con una certa attenzione anche ai fatti storici e culturali. Gardaland infatti non vuol essere, nelle nostre intenzioni, solo un luogo di divertimenti fine a se stesso, ma intende anche offrire ai suoi visitatori, sia pure in forma di piacevole gioco, dei motivi di riflessione e di studio». Il costo di costruzione fu di 12 miliardi di lire (Cederna, 1988).

L'intero edificio è stato costruito su due livelli. Il piano terra, il cui ingresso è allo stesso livello di Ristorante Aladino, ha una superficie di 4200 mq. Oltre all'attrazione stessa, sullo stesso piano è presente anche un negozio (a sinistra dell'ingresso) e il locale dedicato ai servizi igienici (sul lato destro dell'edificio). La facciata anteriore è una fedele riproduzione del tempio di Abu Simbel in un rapporto di 1:2. «Le statue di Ramsete II per la facciata esterna furono realizzate così: il modello in polistirolo della testa fu eseguito da Salvatore Cagnina, uno scultore che lavorava per la Fabbrica del Duomo di Milano, mentre il corpo e le rifiniture furono affidati a Remo Bombardieri, un altro scultore con cui collaborammo anche in seguito. Affidammo la realizzazione esecutiva delle quattro grandi riproduzioni all'azienda Larco di Bergamo, specializzata in opere edili di particolare complessità». (Bressan, 2015, pag. 44). Per le facciate esterne il cemento è stato miscelato con sabbia africana per mantenere l'uniformità del colore.

Figura 5 Realizzazione dell'attrazione La Valle dei Re

Figura 6 Realizzazione dell'attrazione La Valle dei Re

Figura 7 Facciata dell'attrazione La Valle dei Re

 

I visitatori esploravano l’interno dell’attrazione a bordo di 50 piccoli vagoni prodotti dalla ditta F.lli Pinfari che si muovevano su un nastro trasportatore, il cui percorso era stato studiato con la collaborazione dello stesso Valerio Mazzoli. Lungo il percorso erano disposti 75 animatronics molto realistici, capaci di fare ciascuno 15 diversi movimenti (Bianchin, 1989). L'edificio stesso è realizzato in cemento armato all'interno del quale si trovano circa 40 colonne portanti che reggono la struttura superiore anch’essa in cemento.

Figura 8 Plastico dell'interno dell'attrazione La Valle dei Re

Figura 9 Realizzazione della scenografia di La Valle dei Re

 

La Zona Hawaii è disposta sul tetto della struttura di questa attrazione e si trova alla stessa altezza di Souk Arabo, entrambi aperti nel 1988. La zona Hawaii è molto più semplice e oltre a rocce artificiali e cascate, conteneva diversi gazebo e un piccolo palco dove si svolgeva uno spettacolo robotico con orsi canterini. Nella stessa zona venne costruito anche un teatro all'aperto.

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Figura 10 Cartolina di Gardaland della zona Hawaii

 

VILLAGIO INGLESE e I CORSARI

Il terzo progetto, nonché il più grande di questa serie, è l'attrazione I Corsari (che nella versione finale prevedeva il nome completo ‘I Corsari La leggenda di Jason Montague e il Corsaro Nero‘) e la circostante area Villaggio Inglese. Mentre le costruzioni precedenti sono state realizzate scavando nei pendii naturali del parco, l'attrazione I Corsari è stata costruita interamente sottoterra. L'intero progetto è costituito da una parte sotterranea con una superficie di 6000 mq, sul cui tetto si trova una cambusa che funge da ingresso e un villaggio tematico (Inglese). Il concept iniziale dell'attrazione a tema pirati è stato sviluppato da Claudio Mazzoli nel 1987. Sebbene questo non abbia mai preso vita, i fratelli Mazzoli hanno progettato e realizzato la parte superiore esterna dell’edificio che contiene l’attrazione, cioè il Villaggio Inglese e il grande galeone in rapporto 1:2, inaugurati nel 1991. Poiché durante la costruzione di I Corsari i fratelli Mazzoli sono stati coinvolti nei progetti per la realizzazione di Disneyland Paris, l'ulteriore sviluppo dell'attrazione è stato ceduto ad alcune società americane (Bressan, 2016). «La gestione del progetto per questa grande avventura era nelle mani di Mellon Stuart International di Orlando, Florida […] La produzione complessiva era nelle mani di Richard Crane. Il progetto ha una serie di ostacoli da superare […] non ultimo i tempi estremamente ristretti per completarlo. Quando furono ottenute tutte le approvazioni, mancava meno di un anno per completare la progettazione, la fabbricazione e l'installazione» (Offord, 1993, pag. 42).

 

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Figura 11 Plastico dell'attrazione I Corsari

Ideazione e scenografie: MELLON STUARD INTERNATIONAL, MUSEUM SERVICES, RICHARD CRANE PRODUCTIONS

Project manager: VEGLIA SERGIO

Impresa edile PROSPERO ERMES

Verniciature: CALABRESE G.eF. snc

Carpenteria:  MENTA RINO snc

Scavi: PREZZI & ZANETTI srl

Pareti tagliafuoco: ERACLIT VERNIER spa

Gas Beton: RdB HEBEL spa

Opere di carpenteria: F.LLI SARTORI snc

Condizionatori: GELMINI CAV. NELLO snc

Impianti elettrici: OGHERI snc, LUXELECTRA spa, PERISSINOTTO IMPIANTI srl

Opere di impermeabillizzazione: VOLTECO srl

Impresa edile: GAMMA srl

Scale mobili e ascensori: SCHINDLER spa

Sistemi anticendio: DECOS srl

Sistemi di transporto: INTAMIN AG

Direttore lavori: ING: LORENZO ZENI

England – Audiovisivi: MEDIA PROJECTS INTERNATIONAL, ELECTROSONIC

California USA – Robotica: CREATIVE PRESENTATIONS INC.

England – Luci scenografiche: DHA DESIGN SERVICES

California USA – Effetti speciali: TECHNIFEX INC.

Mantova – Luci: TEATRO srl

Bergamo – Opere edili: EDILPROGET snc

Bergamo – Poliuretano: C.P.R. di Cucchi & Ranghetti snc

Modena – Poliuretano: DUNA CORRADINI srl

Varese – Poliuretano: ATLAS EUROPOL spa

Verona – Casseforme in cartone: TUBOGET srl

QUANTITÀ D'ACQUA: 2000 mc

LUNGHEZZA DEI PERCORSI: canale 456 mt

METRI QUADRI COPERTI: 6000 mq

FORZA LAVORO COINVOLTA: circa 600,000 ore lavoro

ENERGIA ELETTRICA NECESSARIA: 2 MW circa

CAPACITÀ DELL'ATTRAZIONE:  2000 persone/ora

NUMERO BATTELLI: 20 barche

NUMERO SCENE: 19

VOLUME SCAVO: 141,000 mc

CALCESTRUZZO: 40,286 mc

FERRO: 3.081,000 kg

SPESSORE MURI: 1,00-1,13 m

PROFONDITÀ DIAFRAMMI: 25,50-39,39 m

PORTATA SOLAI: 3000 utili kg/mq

ALTEZZA MAX SOLAI: 2,20 m

CAMPATA: 27,00 m

ALTEZZA MAX NETTA INTERNA: 13,80 m

MAX QUOTE INTERNE: 16,70 m

MAX STRUTTURE: 19,20 m

CAVIDOTTI: 9 km

CENTRALE TERMICA: 4.000,000 kcal/ora

GRUPPO REFRIGERANTE: 550 000 frig/ora

TRATTAMENTO AREA: 4x40.000 mc/ora = 160.000 mc/ora

IMPRESE PARTECIPANTI: 30 circa

 

 

L'intero edificio sotterraneo è stato costruito in cemento armato. Grandi colonne portanti sono state realizzate per mantenere la struttura, anch’essa in cemento, del tetto soprastante. Le colonne forniscono gli spazi liberi necessari per costruire le scene dell'attrazione stessa. «Il terreno sul quale vengono compiuti gli scavi della dark ride si rivela molto umido e melmoso, perciò il progetto risulta molto impegnativo da portare avanti, e diventa ancora più complesso quando i fratelli Mazzoli iniziano a lavorare anche per il parco Disney di Parigi che spinge la direzione di Gardaland a preferire la ditta Richard Crane Productions di Orlando per terminare l'incarico» (Golfarini, 2021, pag. 203).

L'attrazione I Corsari è stata inaugurata l’1 luglio 1992. «È costata 60 miliardi e 4 anni di lavoro che hanno impegnato trenta imprese italiane e straniere. Ideata dall'americano Richard Crane e dall'italiano Sergio Veglia, e progettata dalla Mellon Stuart di Pittsburgh, è il più grande viaggio nella fantasia mai realizzata dall'uomo» (Bianchin, 1992).

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Figura 12 Realizzazione dell'attrazione I Corsari

 

Il percorso di questa attrazione viene compiuto da coppie di barche da 20 posti che attraversano 18 scene separate di varia lunghezza che si attivano seguendo il movimento delle imbarcazioni in modo da raccontare una storia continua.

La differenza tra questa attrazione e i progetti precedenti è che questa si svolge su tre livelli. Non solo l'intera struttura è costruita sottoterra, ma il percorso dell'attrazione inizia dalla stazione di partenza, segue poi una discesa su un livello sottostante (parte del quale si trova sotto la stazione di partenza stessa), e verso la fine dell'attrazione avviene una discesa ad un altro livello ancora. Vale la pena ricordare che oltre ad entrare nell'attrazione tramite le scale, le persone con difficoltà a muoversi possono accedere mediante l’utilizzo di un ascensore.

L'attrazione è ispirata alle storie del corsaro Jason Montague. «È un percorso lungo 456 metri disseminato di piacevoli sorprese: la discesa vertiginosa di una rapida, un attacco di pirati, l'esplorazione di una caverna, l'incontro col Corsaro Nero. Il tutto fra tempeste, cannonate, assalto di enormi serpenti, attraversamenti di paludi, scorribande. All'uscita, accanto al galeone attraccato ad un porto inglese del '700, c’è un grazioso ristorante dalle specialità raffinate e gustosissime» (Tauber, 1992, pag. 147)

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Figura 13 Disegno dell'interno del percorso dell'attrazione I Corsari

 

Il Villaggio Inglese, situato sopra all'attrazione, comprendeva: Ristorante Corsaro Nero, La Taverna della filibusta, Bar Jason Montague, Negozio Inglese, Dolcemania (Bon bon shop), Foto D'epoca e il locale dedicato ai servizi igienici.

 

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Figura 14 Disegno del prospetto della nave de I Corsari nel porto di Villaggio Tudor

 

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Figura 15 Plastico di Villaggio Tudor

Questa breve presentazione mostra la forma unica di costruzione degli edifici dei parchi a tema. Dai primi progetti a Gardaland nel 1985 all'ultimo progetto nel 1992, sono stati fissati nuovi standard per la realizzazione di attrazioni e altri contenuti collaterali, poi implementati in altri parchi. Il progetto è stato infatti ripetuto a Gardaland stesso con la realizzazione dell’attrazione Mad House (2002), dell’attrazione Time Voyagers (2007) e del Gardaland Theatre (2008), queste ultime due rispettivamente al piano terra e nella parte alta dello stesso edificio. Tuttavia, progetti così imponenti come quelli sopra elencati difficilmente possono essere ripetuti.

 

Riferimenti

Anonimo (1988.) La giostra del ministro. Carraro ha inaugurato “La valle dei re”, una nuova attrazione. Il Piccolo, 2.6.1988. pag. 4

Roberto Bianchin (1989) “Una Disneyland sul lago di Garda” La Repubblica.

Roberto Bianchin (1992) Sul Garda con I Corsari” La Repubblica.

Marco Bressan (2015) “La Valle dei Re a Gardaland” Lo spettacolo viaggiante 11-12 pag. 41-47.

Marco Bressan (2016) “Gardaland: I Corsari che nessuno potrà mai vederehttps://www.parksmania.it/2016/01/13/gardaland-i-corsari-che-nessuno-potra-mai-vedere/

Antonio Cederna (1988) “Faraoni di cartapesta. Nel parco di Gardaland risorge la 'Valle dei re' costata dodici miliardi” Il Venerdì di Repubblica pag. 99-106.

Ferrero Claudia (1988) “I faraoni sul Garda”. La stampa, No. 109, pag. 2.

Cristian Golfarini (2021) “Storia di Gardaland” Amazon Editore.

John Offord (1993) “The double deception of I Corsari”. Lightingsound International, January pag. 42-49.

Giorgio Tauber (1992) “Nel Mondo dei parchi” Padova: Facto edizioni.

Giorgio Tauber (2020) “Io e i miei Parchi” Verona: Bonaccorso editore.

Alex Wright (ed.) (2008) “The imagineering field guide to Disneyland” New York:  Disney editions

“Gardaland Il parco D'Italia, Guida 1992”, pag. 4.

Dépliant: “Gardaland I Corsari: Dal primo luglio inizia una nuova avventura”, 1992

 

Ringraziamenti

Valerio Mazzoli per aver letto il testo e suggerito alcune modifiche

Marco Bressan per aver letto il testo

 

Note

Il libro “Storia di Gardaland”, realizzato in anni di ricerca mediante numerose interviste a persone che hanno collaborato alla creazione del parco e alla sua crescita, come la famiglia Furini, Giorgio Tauber, Cesare Pelucchi, i fratelli Mazzoli e tanti altri, è disponibile su Amazon.