<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
cantina

I 130 anni di Cantine Giacomo Montresor in un Museo del Vino che parla di Verona

By Athesis Studio

Centotrent’anni, tre secoli attraversati in un crocevia di generazioni, una storia viva da preservare e raccontare a futura memoria. Il cammino è di Cantine Giacomo Montresor, tredici decadi di storia (1892-2022) nel cuore della Valpolicella raccontati in un Museo inaugurato il 7 dicembre. Insieme al Museo, a onorare il prestigioso traguardo anche un libro che ripercorre la storia dei 130 anni, il rinnovato wineshop e una bottiglia celebrativa (Amarone della Valpolicella DOCG Riserva 2012).

Il fil rouge che unisce le tante iniziative dell’azienda veronese è la consapevolezza che il vino è un’esperienza immersiva da vivere a 360 gradi tra storia, cultura e territorio.

Lunga storia legata a Verona

Cantine Giacomo Montresor  guarda al futuro celebrando il proprio passato e mantenendo le radici ben ancorate al territorio e alla storia. Per questo la celebrazione dei 130 anni dell’azienda parte dal Museo del vino, un’area ristrutturata della cantina di 500 metri quadrati, che consente di sviluppare tre fili conduttori della narrazione.

Prima di tutto la storia di Cantine Giacomo Montresor nella liaison con la città di Verona. Lo dice la stretta vicinanza geografica dell’azienda, a due passi dal centro storico della città, lo confermano le scelte strategiche della cantina nel corso dei decenni sempre in piena sintonia con il territorio circostante.

La seconda sezione è dedicata alla tradizione vitivinicola narrata attraverso i suoi “attrezzi” agricoli, da inizio Novecento ad oggi: antiche botti, tini, pigiatrici, aratri, strumenti della campagna e tanto altro. A raccontare questa storia è un virtuale “fattore” della cantina che attraversa i decenni in un viaggio arricchito da tradizioni e cultura popolare.

L’ultima sezione pone lo sguardo al territorio della Valpolicella nella sua interezza: clima, paesaggio, uve, strumenti di vinificazione e soprattutto l’appassimento delle uve e la storia dell’Amarone. È la testimonianza che il vino nasce dalla terra e dalla cultura che lo circonda e che ogni bottiglia Montresor è un tutt’uno con il paesaggio da cui trae linfa.

Il museo proprio per la sua caratterizzazione culturale sarà gratuito e aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19 (escluso il lunedì fino al 31.12.2022. Da gennaio l’apertura sarà tutti i giorni).

La visita al Museo si conclude nel rinnovato wineshop, che è stato impreziosito da una preziosa installazione artistica (9,25x2,50) di Emanuele Marchesini, realizzata utilizzando materiale della filiera vitivinicola (resine, vino, vinaccioli, vinacce, raspi, foglie di vigna, pigmenti), che si intitola “Dionisiaco e Apollinea”. Nel wineshop c’è la possibilità di degustare i vini della Cantine Giacomo Montresor e trovare tutte le referenze delle varie annate dell’azienda.

Per celebrare nel migliore dei modi questo importante traguardo dei 130 anni, Cantine Giacomo Montresor ha realizzato uno speciale Amarone della Valpolicella DOCG Riserva 2012, risultato di un progetto enologico decennale. Presentato in anteprima nell’ultima edizione di Vinitaly, il vino è il prodotto di dieci anni di affinamento, per una produzione limitata di 6mila bottiglie tutte satinate, tratto distintivo dello stile Montresor.

Moderna e internazionale

Oggi Cantine Giacomo Montresor è un’azienda vitivinicola che esporta vini in 56 Paesi del mondo ed è leader nel mercato del Canada. Questo è frutto anche di un imponente percorso di ristrutturazione generale, iniziato a partire dal 2019, che ha visto la realizzazione di un nuovo impianto di imbottigliamento, un nuovo fruttaio per l’appassimento delle uve destinate all’Amarone, una bottaia completamente ristrutturata e, appunto, la nascita del Museo del vino e il rinnovamento del wineshop.

I protagonisti

A fare gli onori di casa per l’inaugurazione del Museo del Vino di Cantine Giacomo Montresor Marco Nannetti, presidente di Terre Cevico, Luigi Turco, presidente di Cantine di Verona e Nicodemo Begalli, direttore di Cantine Giacomo Montresor.

“Grazie all’inaugurazione del Museo leghiamo il vino della Valpolicella attraverso un percorso culturale - ha detto il presidente Nannetti - Siamo profondamente convinti che il consumo di vino sai sempre più legato alle esperienze emozionali, alla sfera ludica e allo stare bene delle persone. Si tratta di un driver eccezionale che abbiamo voluto enfatizzare raccontando anche il legame tra l’azienda e la vicina Verona, le sue persone e i suoi musei e monumenti”.

Ha messo l’accento sulla storia il presidente Turco: “Questa inaugurazione è il punto di arrivo di un percorso avviato già da qualche anno. Per noi è importante perché rappresenta l’ulteriore valorizzazione di questo marchio, che ha una storia prestigiosa alle spalle”.

Il direttore Begalli ha spiegato il progetto Museo del Vino: “Abbiamo ricreato la storia delle Cantine Giacomo Montresor fin dalle origini, nel 1600, fino ai giorni nostri, contestualizzando i vari momenti storici con l’aspetto socio-culturale delle varie epoche e della città di Verona, facendo anche dei parallelismi tra città e azienda. È stata anche ricreata l’azienda agricola tipica del ‘900 e poi è stato raccontato il nostro territorio di riferimento: la Valpolicella”.