Il 2022 è l’anno delle novità in busta paga per i dipendenti del settore privato, ma non solo. Tra aliquote, detrazioni, trattamenti integrativi è necessario fare il punto per conoscere al meglio la materia.
A partire dal 1° gennaio 2022, dopo le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio n.234/2021 agli articoli 11 e 13 del TUIR, vengono revisionate le aliquote e gli scaglioni dei redditi sui quali si determina l’Irpef lorda, le detrazioni e le condizioni per ottenere il trattamento integrativo.
A partire dal 1° marzo 2022 sono cambiate anche le regole per usufruire delle detrazioni delle imposte per figli a carico, così come disposto dal D. Lgs. n. 230/2021 e dal DL n. 4/2022.
Il trattamento integrativo
Una delle novità più grandi riguarda il trattamento integrativo, ex bonus Renzi. Questo trattamento presenta una regola base che prevede l’assegnazione fino a 15.000,00 euro di reddito complessivo annuo. È prevista inoltre una particolare deroga in caso di incapienza, per redditi maggiori di 15.000,00 euro e inferiori a 28.000,00 euro.
Questo determina un metodo diverso di attribuzione rispetto al precedente mentre restano invariati i requisiti della capienza dell’imposta lorda rispetto alle detrazioni di lavoro. Inoltre i soggetti a cui spetta sono gli stessi che beneficiano delle detrazioni. Tra le altre caratteristiche che restano invariate troviamo le regole per il conguaglio e la previsione del riconoscimento automatico da parte dei sostituti d’imposta.
A chi spetta il trattamento integrativo?
I soggetti a cui è rivolto il trattamento integrativo sono rimasti invariati e coincidono con le regole precedenti valide fino al 31/12/2021, ovvero:
- chi percepisce redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (borse di studio, assegni, premi, assegni, sussidi per fini di studio, contratti di collaborazione coordinata e continuativa, addestramento professionale;
- chi percepisce reddito da lavoro dipendente a eccezione delle pensioni di ogni genere ed assegni similari.
Detrazioni figli a carico
Fino al 1° marzo 2022 era possibile beneficiare sempre delle detrazioni per figli. La condizione necessaria era che i contribuenti non avessero redditi superiori a 4.000,00 euro fino ai 24 anni, e superiori a 2.840,51 euro in tutti gli altri casi.
Oggi è possibile beneficiare di queste detrazioni solo se si ha un’età pari o superiore a 21 anni. Non esistono invece modifiche ai requisiti reddituali.
Inoltre, si introduce l’assegno unico e universale per i figli a carico con qualche modifica rispetto allo scorso anno. Tra le modifiche più significative troviamo ad esempio le categorie per le quali è riconosciuta la detrazione, limitato a “ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati” purché il genitore abbia “un’età pari o superiore a 21 anni”.
Il D. Lgs. n 230/2021 abroga la detrazione di 1.220 euro per i figli sotto i 3 anni così come le maggiorazioni di 400 euro in caso di figli con handicap e di 200 euro per coloro che hanno più di tre figli a carico. Quest’ultimo è applicabile a ciascun figlio a partire dal primo.
Queste sono solo alcune delle differenze significative che possiamo trovare nella nuova normativa. È importante conoscere le novità in materia, sia dal punto di vista aziendale che da parte dei dipendenti privati. Riuscire a stare al passo non è sempre così semplice ecco perché è importante affidarsi a consulenti del lavoro che sapranno individuare le casistiche più giuste da applicare a ciascun dipendente. Allo stesso modo occorre avere un sistema che consenta di comunicare i dati rilevanti in poche mosse, riducendo al minimo gli errori di trasmissione sia al consulente che ai dipendenti stessi. Un sistema come Geobadge, è utile soprattutto per le aziende di grandi dimensioni, con più di 10 dipendenti, dove la gestione automatica di queste dinamiche è essenziale per ottimizzare i tempi e le risorse.