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Presentato il piano industriale

Pittini, 100 milioni
per salvare
le acciaierie

Le Acciaierie di Verona - Pittini (Marchiori)
Le Acciaierie di Verona - Pittini (Marchiori)
La presentazione del Piano del Gruppo Pittini per le ex acciaierie Riva

Le vergelle sono i fili d'acciaio raccolti in grandi matasse cilindriche, che si vedono spesso per strada, caricati sui Tir che escono dalle acciaierie di Lungadige Galtarossa. Da quel prodotto dipendono 400 lavoratori diretti dello stabilimento veronese, più 330 fornitori locali, che incassano 60 milioni all'anno, per un indotto di 1.600 persone. A bocce ferme questa realtà ha i giorni contati, perché gli impianti sono vecchi, la qualità delle vergelle non rispetta gli standard di tanti paesi europei, e il mercato nazionale dell'acciaio è crollato dai 34 milioni di tonnellate del 2007 agli attuali 23.

 

Va fatta questa premessa per capire l'importanza del piano presentato oggi dal Gruppo Pittini, azienda friulana di seconda generazione con sede principale a Osoppo in provincia di Udine, che ha rilevato le acciaierie veronesi a fine 2015, dopo la fase commissariale scaturita dal sequestro dei beni della famiglia Riva per la complessa vicenda dell'Ilva di Taranto. Ieri il gruppo Pittini ha presentato un piano di sviluppo industriale imponente, che prevede investimenti per 100 milioni di euro nei prossimi tre o cinque anni. La capacità del sito resterà infatti costante a 1.300 tonnellate all'anno, ma grazie agli impianti all'avanguardia che saranno acquistati dal gruppo Danieli (altra storica azienda friulana), verrà migliorata la qualità del prodotto finito. Un piano che ha già incassato il plauso del ministro Calenda e del vice presidente di Confindustria Giulio Pedrollo e del presidente di Confindustria Verona Michele Bauli.

 

IL TESORO SPRECATO. Al di là del fatturato e dei posti di lavoro, che sono certamente la base essenziale delle Acciaierie di Verona, in Lungadige Galtarossa c'è un tesoro che oggi va per lo più sprecato: l'energia termica. Attualmente col teleriscaldamento l'azienda fornisce 4,7 gigawattora termici agli edifici della città, su un fabbisogno complessivo, che per il centro di Verona si aggira attorno ai 76 gigawattora. Le Acciaierie però producono 30 gigawattora termici, che se sfruttati appieno coprirebbero il 40% del fabbisogno cittadino, arrivando a servire 2mila appartamenti. «Abbiamo avviato i contatti con Agsm» ha spiegato ieri l'ingegner Rizzani, «e cercheremo di concretizzare il progetto».

Davide Pyriochos

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