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Inchiesta Pfas sul giornale Liberation

Il caso Pfas finisce sui giornali francesi, ma agli attivisti l’interesse internazionale non basta. Essi vogliono avere finalmente le disposizioni normative più volte annunciate, ma mai attuate, dal Governo centrale e chiedono alla Regione che vengano resi pubblici i dati relativi alla temuta contaminazione degli alimenti. I Pfas hanno raggiunto visibilità internazionale con l’inchiesta pubblicata giovedì dal quotidiano parigino Liberation, con il titolo: «Silenzio, stiamo avvelenando». Si tratta di un ampio servizio per realizzare il quale il giornalista Eric Joszef è venuto ad incontrare il gruppo delle «Mamme no Pfas». Il giornalista ha spiegato, partendo dalla contaminazione in atto nell’area posta a cavallo fra le province di Verona, Vicenza e Padova, i pericoli legati alla presenza nelle acque delle sostanze perfluoro-alchiliche. D’altronde, a differenza di quanto avviene da noi, in Francia non è previsto nessun controllo in merito alla presenza degli inquinanti nell’acqua potabile; nonostante, secondo quanto riporta l’articolo, il 90 per cento dei corsi d’acqua risulti inquinato dai Pfas. Una situazione che sarebbe causata anche dalle stesse ditte che lo stato americano del Michigan ha citato a giudizio perché è noto, da decenni, che i Pfas sono tossici e rappresentano un rischio sostanziale per la salute e l’ambiente, ma questa informazione è stata tenuta nascosta. La dimensione internazionale che sta assumendo l’inquinamento veneto fa rilanciare alle «Mamme no Pfas» le loro richieste alle istituzioni. Alla Regione domandano che vengano rese note le concentrazioni dei perfluorati di più recente produzione nei vegetali, all’autorità europea di sicurezza alimentare (Efsa) di fornire indicazioni sulle molecole che vengono attualmente realizzate, e al ministro per l’Ambiente Sergio Costa «di fissare urgentemente i limiti su tutto il territorio nazionale, già promessi più di un anno e mezzo fa, senza attendere la nuova direttiva europea sull’acqua, che è prevista per la fine dell’anno». Oggi, le attiviste saranno in Piemonte per partecipare ad una manifestazione indetta per protestare contro l’ampliamento della produzione di uno dei nuovi Pfas da parte dell’azienda chimica Solvay di Spinetta Marengo, provincia di Alessandria. La ditta ha chiesto un ampliamento per la produzione del C6O4, sostanza perfluoro-alchilica che era stata lavorata anche nel Vicentino e che lo scorso anno è stata trovata in misure elevate all’interno del fiume Po. •

LU.FI.

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