<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Tezenis, ripartire a ottobre? Sì, ma solo a porte aperte

Il gm Alessandro GiulianiGioia Hasbrouck e Tomassini. A Milano l’ultima vittoria il 15 febbraio
Il gm Alessandro GiulianiGioia Hasbrouck e Tomassini. A Milano l’ultima vittoria il 15 febbraio
Il gm Alessandro GiulianiGioia Hasbrouck e Tomassini. A Milano l’ultima vittoria il 15 febbraio
Il gm Alessandro GiulianiGioia Hasbrouck e Tomassini. A Milano l’ultima vittoria il 15 febbraio

Ottobre per ripartire. Ma solo a porte aperte. Il basket prova a disegnare le sue nuove traiettorie. E in casa Tezenis mettono mano ai pensieri che portano nel futuro. Il general manager Alessandro Giuliani prova a districarsi nella nebbia Giuliani, il punto di ripartenza potrebbe essere fissato ad ottobre? Tutte noi società di Serie A2, seguendo anche quelle che sono i suggerimenti della Fip e del presidente di Lega, vorremmo iniziare la stagione ad ottobre. Però vogliamo anche avere più certezze possibili di poter cominciare a porte aperte; se si giocasse, in quel periodo, a porte chiuse o semi aperte per la Supercoppa, allora la ripartenza probabilmente può essere ad ottobre. L’importante è avere una data indicativa di ripartenza per iniziare a programmare la stagione sotto tutti i punti di vista, non solo per la Serie A ma anche per il settore giovanile che come sapete mi è sta molto a cuore. Per voi, dunque, è imprescindibile il fatto che si debba ripartire a porte aperte? Sì, perché la pallacanestro, prima di tutto a porte chiuse è bruttissima. Per tante società, compresa la nostra, la parte economica della biglietteria ma anche la visibilità degli sponsor con il pubblico all’interno del palasport, è indispensabile. Per una squadra, mediamente, si parla di un 25-30 per cento di perdita giocando a porte chiuse. In questo momento non si può pensare di fare pallacanestro a porte chiuse se non per un limitato periodo di tempo. A oggi non esiste una bozza di riadattamento del palasport alle nuove distanze sociali? No, attualmente non c’è. Ci dovremo trovare con le autorità competenti per capire se il protocollo attualmente in vigore che precede qualcosa di più specifico, deve essere visto per l’accesso all’impianto ma anche per l’utilizzo degli spazi, l’utilizzo degli attrezzi e altro. Ci sono tante ipotesi. Leggo che il presidente Petrucci sta pensando ad una maschera particolare, anche quello è una strada da percorrere. Ridurre drasticamente il numero di accessi potrebbe far pensare anche all'ipotesi di creare solo uno zoccolo duro di abbonati? Troppo presto per dare una risposta ed avere un’idea chiara. È vero che ci potrebbe essere un numero di abbonati fisso ma è anche vero che se vado indietro nella scorsa stagione e rivedo il palasport pieno di ragazzi nella giornata gialloblù, penso che sia uno spreco. Magari all’inizio può essere un modo per ripartire piano piano. Avete concluso gli accordi privati con i giocatori per definire i compensi di stagione rivisti dopo la sosta? Questa è una cosa di cui non mi piace parlare. Sono degli argomenti che vanno trattati tra società e giocatori. Posso dire che il gruppo ha già capito il momento della nazione, dello sport e del club, aiutando quest’ultimo nella chiusura della stagione che comunque viene segnata da perdite a livello economico. Come immagina il nuovo format della serie A2? Anche dopo l’ultima assemblea di Lega, tutti i club, in questo momento, sono concentrati nel chiudere la stagione per poi capire cosa avremo davanti per iniziare la prossima. Ora è davvero troppo presto per capire quante e quali squadre ci saranno. Le novità potranno essere tante, anche a livello di titoli sportivi; parlando con i miei colleghi, ad oggi, ci sono pochissime certezze e molti punti di domanda. Fino al 15 giugno verrà data la possibilità ai club di manifestare interesse per la ricollocazione in una categoria diversa dell'attuale. A voi interessa la serie A? A noi interessa la Serie A, ma ci interessa arrivarci anche festeggiandola sul campo. Il 15 giugno è una data estremamente vicina, sarà impossibile sapere tante cose: abbonamenti, sponsor, pubblico. La nostra proprietà e i nostri sponsor sono sempre stati giustamente individuati come seri e hanno sempre rispettato tutti gli impegni presi. Andare in Serie A, in questo momento, sarebbe un triplo salto. Arrivare nella massima serie dopo una vittoria sul campo, significherebbe portarsi anche tutto l’entusiasmo generato per il risultato sportivo ma la passione deve essere allo stesso piano dell’impegno economico sapendo che, solo per entrare in Serie A, servono 600.000 euro lordi. Poletti, Tomassini, Rosselli e Severini: possiamo definirli già oggi punti fermi per la prossima stagione? Se potessi, con una bacchetta magica, farei tornare il gruppo di fine della scorsa stagione. A seconda di quello che succederà nel prossimo mese dovremo scegliere diverse strade per vedere. I giocatori, si sono comportati da persone serie e hanno stretto un rapporto importante con i tifosi ma al momento sarebbe stupido fare dei nomi. Abbiamo dei contratti in essere ma con il mondo cestistico che verrà bisognerà capire bene che strada prendere per essere seri e credibili nel futuro. Come è destinata a cambiare - concettualmente - la squadra di Diana? Quando allenava a Brescia ha sempre avuto guardie brave a costruirsi un tiro o lunghi capaci di rollare forte verso il canestro e di aprire il campo.

Suggerimenti