La carbonara non è solo per i buongustai. Questa pasta roman-style supera anche la visita medica. Alla vigilia della quarta edizione del Carbonara Day, che si celebra il 6 aprile, Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma, sottolinea che «qualunque piatto a base di pasta rientra in un modello equilibrato e mediterraneo, inclusa la Carbonara. In questa ricetta, la pasta apporta i carboidrati a lento rilascio, quindi energia pulita e proteine vegetali, mentre le proteine animali le troviamo nel guanciale e nel rosso d’uovo che aggiunge anche alcune vitamine, come i carotenoidi (precursori della vitamina A) e Vitamina B, presente peraltro anche nei cereali e nel guanciale».
I grassi? «Non vanno demonizzati - continua Piretta -, ma bisogna rispettarne la presenza del 25-30% sul totale delle calorie assunte nell’arco della giornata. Discorso diverso è per chi soffre di alcune patologie o di colesterolo alto». E se in questi giorni dovessimo avere voglia di una Carbonara a cena davanti alla serie tv preferita, da soli o in famiglia? Secondo Piretta «Non c’è nessuna controindicazione, anzi. Il triptofano presente nei carboidrati è un amminoacido precursore degli ormoni del sonno e del benessere ovvero della melatonina e della serotonina. In particolare, la pasta essendo ricca di carboidrati stimola la produzione di insulina che a sua volta facilita l’assorbimento del triptofano. E la quantità di guanciale che finisce nel piatto è bassa a tal punto da non avere interferenze col sonno. Ovviamente a cena, in cui il pasto è più frugale, il suggerimento è di mangiare la Carbonara come portata unica».