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A Legnago

Stacca il braccio di un manichino e colpisce un commesso, arrestato

I carabinieri di Legnago intervenuti all’«OVS» di via Bezzecca
I carabinieri di Legnago intervenuti all’«OVS» di via Bezzecca
I carabinieri di Legnago intervenuti all’«OVS» di via Bezzecca
I carabinieri di Legnago intervenuti all’«OVS» di via Bezzecca

Voleva rinnovare il proprio guardaroba al magazzino «Oviesse» di Legnago senza aprire il portafoglio. Ma non è riuscito a farla franca. Il personale del punto vendita di via Bezzecca, a Legnago, insospettito dai suoi movimenti, l’ha infatti smascherato impedendogli di oltrepassare le casse dopo lo «shopping» gratuito.

E, a quel punto, E.I. - un cittadino georgiano di 36 anni domiciliato in città con una sfilza di precedenti per reati contro il patrimonio e stupefacenti - ha dato in escandescenze trasformandosi in una furia incontrollabile. Tanto da trasformare in un ring improvvisato l’ufficio dove è stato accompagnato dal personale in attesa dell’arrivo dei carabinieri che sono riusciti ad immobilizzarlo e a riportarlo alla ragione.

 

L’uomo, sempre più di giri, ha strappato infatti un braccio ad un manichino e l’ha usato a mo’ di bastone per colpire ripetutamente uno degli addetti che l’avevano fermato. Una reazione di una violenza inaudita al punto da provocare al malcapitato commesso un trauma cranico che l’ha costretto a rivolgersi alle cure del Pronto soccorso.

È stato un pomeriggio decisamente movimentato quello scatenato venerdì scorso dal 36enne, che è stato poi arrestato dai militari del Nucleo operativo e Radiomobile giunti in pochi minuti sul posto. Erano da poco passate le 17 quando E.I. è entrato all’«Oviesse», situato in pieno centro storico. Che non fosse un normale cliente se ne sono resi conto di lì a poco i dipendenti che l’hanno visto trafugare, dopo un rapido giro tra gli stand, un giubbotto e un abito del valore complessivo di circa 150 euro.

 

All’uscita ha trovato così ad attenderlo un addetto che gli ha impedito di fuggire invitandolo a seguirlo in un locale sul retro dove è stato poi raggiunto dalla responsabile del negozio. Ed è stato allora che un banale furto, simile a tanti altri avvenuti ai danni della stessa catena di abbigliamento, è diventato rapina impropria. Il georgiano, in un crescendo di urla ed improperi, nel tentativo di darsi alla fuga, ha impugnato infatti il braccio del manichino, reso ancora più pericoloso dall’innesto in metallo, e si è scagliato contro il commesso causandogli ferite e contusioni giudicate poi guaribili in otto giorni dai medici del «Mater salutis».

Ne è scaturita una colluttazione con i due uomini finiti a terra. In soccorso del dipendente, che se l’è vista brutta, è intervenuto un magazziniere che è riuscito a strapparlo dalle grinfie del 36enne inferocito. Ma non è finita lì. E.I. si è accanito sempre contro lo stesso addetto scaraventandolo contro una scaffalatura per poi mettersi a correre, con un cartello in mano, in giro per il punto vendita dove ha messo tutto sottosopra.

 

In quel momento sono intervenuti gli uomini del maresciallo maggiore Roberto Zanoli che l’hanno bloccato e trasferito al Comando dove è stato dichiarato in arresto, oltre che per rapina impropria aggravata dall’uso dell’arma, per lesioni e danneggiamento. Quindi, su disposizione del pm di turno, la dottoressa Maria Diletta Schiaffino, è stato accompagnato nel carcere di Verona. Ieri mattina, il giudice Raffaele Ferraro ne ha convalidato l’arresto confermando la custodia cautelare del georgiano nella casa circondariale scaligera. •

Stefano Nicoli

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