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L’amianto tiene chiusa la filiale delle Poste

La struttura provvisoria dietro alla filiale delle Poste a Isola della Scala   FOTOSERVIZIO DIENNE
La struttura provvisoria dietro alla filiale delle Poste a Isola della Scala FOTOSERVIZIO DIENNE
La struttura provvisoria dietro alla filiale delle Poste a Isola della Scala   FOTOSERVIZIO DIENNE
La struttura provvisoria dietro alla filiale delle Poste a Isola della Scala FOTOSERVIZIO DIENNE

L’eternit blocca i lavori di ripristino della filiale delle poste di Isola della Scala, dopo il tentativo di furto di questa estate. I giorni passano, ma la situazione in via Cefalonia non sembra migliorare. Sono passati sei mesi dalla notte del 15 luglio quando hanno fatto saltare in aria il postamat in centro paese. Da allora i disagi per i cittadini isolani non sono mancati. Ad oggi gli sportelli si trovano sul retro dello stabile, ma in una struttura provvisoria. Misura d’emergenza utile per sopperire alla mancanza di uffici com’era, per altro, successo per tutto il mese successivo al colpo quando il capoluogo isolano ne era rimasto completamente privo. Il problema imprevisto, fanno sapere da Poste italiane, riguarda la presenza di amianto sul tetto dell’edificio. I lavori, comunque, inizieranno già la settimana prossima e dovrebbero concludersi a marzo. Salvo imprevisti. In primavera, dunque, dopo la bonifica, e una volta verificata la totale assenza di amianto su tutta l’area, si potrà tornare alla normalità. Quello di via Cefalonia, infatti, è un edificio anni Settanta e per questo i lavori dovranno essere accurati per garantire la massima sicurezza. Durante le operazioni di rinnovamento verrà realizzata una seconda sala consulenze. All’entrata principale della posta, ad oggi, la rete rossa delimita e impedisce anche di vedere all’interno. L’unica informazione è un piccolo cartello, attaccato alla colonna con il nastro adesivo, su cui c’è scritto «ufficio postale mobile» accompagnato da una freccia blu che indica di dirigersi sul retro. Quella posizionata a metà ottobre scorso, e ancora presente, è una struttura con tre sportelli e un ufficio. Completamente climatizzata. Era quello del troppo caldo, ma soprattutto delle lunghe code, quest’estate, il vero problema quando gli unici due sportelli erano stati posizionati su un camper. Ma un altro disagio, che tutt’ora persiste per i cittadini isolani, è il postamat. Ad oggi non si può prelevare senza entrare nell’ufficio perché lo sportello esterno, come tutta la facciata, da mesi non è stato toccato. I cavi sono ancora penzolanti e il soffitto sventrato. L’altro ufficio sul territorio comunale, quello della vicina frazione di Pellegrina (aperto solo alla mattina), non è provvisto di uno sportello esterno. E quindi l’unica alternativa possibile è andare a Bovolone, Trevenzuolo o Vigasio, le filiali più vicine. La situazione d’emergenza, che però dura da troppi mesi, crea qualche seccatura agli utenti anche per quanto riguarda la privacy: poca, come raccontano alcuni uscendo dalla struttura. Nella notte del 15 luglio i tentativi di furto erano stati ben due. Il primo a Bussolengo e poi, intorno alle quattro del mattino, a Isola della Scala. Il colpo, però, era stato un completo buco nell’acqua. Una volta piazzato l’esplosivo – che ha svegliato di soprassalto i residenti – è scattato l’allarme. Tentativo maldestro che ha subito attivato i carabinieri di Isola. Dopo aver creato la voragine, l’amara scoperta: le banconote erano state prelevate prima dell’orario di chiusura. Lasciando così i malviventi, scappati su un’auto di grossa cilindrata, a mani vuote. Quello di Isola della Scala era stato solo uno dei tanti colpi, in tutta la provincia, ai postamat. Oltre al capoluogo a finire nel mirino era stata, appena qualche mese prima, pure la filiale di Pellegrina. In quel caso l’allarme aveva messo in fuga la banda senza la refurtiva. •

Nicolò Vincenzi

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