<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Iat «sparito» dai piani, è polemica

«Che fine ha fatto il nuovo ufficio Iat? Perché gli uffici non consentono alla ditta vincitrice della gara di iniziare finalmente i lavori?». A chiederlo, con veemenza, è stato il consigliere Aldo Veronesi. L’ex-vicesindaco, con delega ai Lavori pubblici nella passata Giunta di Tommaso Bertoncelli, aveva infatti seguito di persona l’iter della creazione del nuovo ufficio per le informazioni che sarebbe dovuto sorgere nell’area a sud dei campetti sportivi, nella zona del Circolo Acquafresca, ad Assenza. A gennaio 2019 i lavori per lo Iat erano stati appaltati. La «procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando di gara», aveva visto prevalere la Edil Sparta Srl di Reggio Emilia. La ditta doveva eseguire opere per circa 130 mila euro. L’ufficio turistico di Brenzone era già stato al centro di feroci polemiche, dato che l’allora minoranza, guidata dal sindaco, oggi, Davide Benedetti, aveva fatto propria una lettera spedita in municipio dall’allora presidente del Circolo velico Acquafresca, Ivano Brighenti che scrisse: «La struttura sarà costruita su suolo demaniale e non comunale, quindi di proprietà di un altro ente. E si toglieranno diversi posti auto dal parcheggio a ridosso degli impianti sportivi dell’Acquafresca e della spiaggia più ampia del comune, utilizzata da residenti e turisti in estate». Nelle intenzioni della precedente amministrazione, i lavori sarebbero dovuti partire in febbraio 2019. Lo Iat, secondo il progetto, avrebbe dovuto avere «un bagno autopulente a servizio delle persone in spiaggia e degli utilizzatori dei campetti comunali e aveva incassato dalla Regione un contributo di 70 mila euro nel 2014, oltre alla disponibilità dell’Associazione albergatori a co-finanziare l’intervento. A maggio, però, ci sono state le elezioni comunali che hanno ribaltato la disposizione delle forze politiche in campo e così il nuovo Iat è «sparito». «Si dice», ha proseguito Veronesi in Consiglio, «che non ci sia la volontà politica di portare avanti il progetto. Benissimo: allora dov’è la delibera di revoca dell’appalto? E quella di revoca dell’opera? Che intenzioni avete?». E ha aggiunto: «Visto che sono trascorsi ormai sette mesi dal vostro insediamento e non c’è alcun atto ufficiale di revoca, dobbiamo dedurre che sia l’ufficio comunale ad essere inadempiente. Si sta creando un danno al Comune e uno all’impresa vincitrice dell’appalto». A Veronesi ha risposto il vicesindaco, Ivano Brighenti. «Il contributo della Regione è al sicuro», ha detto, «perché sono già stato in Regione e abbiamo ottenuto una proroga di due anni, quindi danni al Comune non ne ce ne saranno. Il posto su cui sarebbe dovuto sorgere lo Iat è di proprietà demaniale, non comunale. Il contributo, invece, prevede la proprietà in capo al Comune. Stiamo valutando come uscire da questa empasse che voi stessi avete creato». Dopo varie polemiche, la discussione è stata chiusa e l’unica certezza è che il nuovo Iat, se si farà, di certo non aprirà entro la stagione 2020. •

G.M.

Suggerimenti