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Un corteo affollato per rievocare la marcia della pace

Bandiere della pace
Bandiere della pace
Bandiere della pace
Bandiere della pace

Un corteo molto partecipato, quello che s’è mosso dalla contrada Ca’ Forneletti per raggiungere il centro storico di Valeggio, in ricordo della marcia della pace che il 31 dicembre 1969 arrivò fino al carcere militare di Peschiera. A commemorare la marcia di allora, che ebbe un consistente impatto anche a livello nazionale, contribuendo a rilanciare il tema dell’obiezione di coscienza (tra i detenuti a Peschiera c’era anche il veronese Enzo Melegari), un variegato mondo di associazioni cattoliche e laiche, giunte anche da altre parti della provincia. Il corteo - parole d’ordine: il dialogo, la riconciliazione e la conversione ecologica - ha percorso il primo tratto vicino al Mincio per poi entrare in paese dalla strada che sale da Borghetto. Da lì s’è diretto verso la zona limitrofa al parco Sigurtà, passando poi per il parco Ichenhausen e il monumento ai caduti, prima di raggiungere il sagrato della chiesa. Lì, tra canti e bandiere della pace, sono stati ricordati molti tessitori di pace: Gandhi, Chico Mendes, Desmond Tutu e Nasrin Ebadi. «Chi è qui condivide l’impegno per la pace», ha dichiarato Beppe Marchi, dell’Associazione Forneletti Impegno e Solidarietà, uno degli organizzatori, «ed è sempre più imprescindibile e comprende l’impegno per un linguaggio nonviolento, per nuove relazioni nella comunità e attenzione all’altro. Siamo partiti dal Mincio, eco-ambiente da salvaguardare». •

A.F.

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