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Casello dell’A22, il consiglio alza le barricate

Planimetria dell’area di Dossobuono: in arancio come potrebbe essere il casello FOTORIPRODUZIONE PECORA
Planimetria dell’area di Dossobuono: in arancio come potrebbe essere il casello FOTORIPRODUZIONE PECORA
Planimetria dell’area di Dossobuono: in arancio come potrebbe essere il casello FOTORIPRODUZIONE PECORA
Planimetria dell’area di Dossobuono: in arancio come potrebbe essere il casello FOTORIPRODUZIONE PECORA

Il consiglio comunale di Villafranca alza le barricate contro il casello dell’A22 a Dossobuono. Tutti i consiglieri, all’unanimità, hanno firmato un documento in cui a chiare lettere si comunica il no secco «ad un’infrastruttura che andrebbe ad insediarsi in sfregio all’abitato di Dossobuono». Nella mozione, infatti, si fa riferimento allo «schema di accordo di cooperazione relativo all’affidamento della tratta autostradale Brennero-Modena approvato dal comitato interministeriale per la programmazione economica». E proprio in questo accordo, si legge nel documento, sono previsti investimenti per 4,1 miliardi di euro nei trent’anni di durata della concessione. Un lasso di tempo che durerà fino al 2048 e che «include la costruzione di un nuovo casello autostradale a beneficio dell’aeroporto Catullo». La preoccupazione più grande è quella di soffocare il centro della frazione villafranchese già messa in ginocchio dal grande traffico che l’attraversa quotidianamente. E di un abitato «ampiamente vessato» dall’attraversamento sul territorio di ben due autostrade. Un beneficio, e con questo auspicio si conclude la mozione prima di ribadire la più assoluta contrarietà, potrebbe arrivare dalla realizzazione di una rotonda tra lo svincolo della tangenziale sud e via Mantovana, a Madonna di Dossobuono. Progetto che, di fatto, libererebbe una buona parte di traffico dalla frazione. La presa di posizione del consiglio, però, era già slittata di un mese. Lo scorso novembre, infatti, sempre in consiglio comunale, era stata presentata una mozione sullo stesso argomento a firma Pd. Erano stati portati in discussione tre diversi testi, più o meno restrittivi e emendati. Tutti presentati l’indomani dell’incontro che si era tenuto a Nogarole Rocca, era il 6 novembre, dove Autobrennero aveva illustrato il piano economico-finanziario e riportato alla luce una questione che sembrava ormai dimenticata: il casello. In quell’occasione la mozione era stata però ritirata proprio per presentarne una condivisa da tutto l’emiciclo. Il nuovo provvedimento è stato dunque inserito d’urgenza nell’ultima seduta dell’anno. Durante la discussione è stato anche specificato che sebbene il casello sia stato inserito nel piano di A22 non significa che poi venga effettivamente realizzato. Troppo poco. La scelta di inserire un punto all’ordine del giorno in extremis l’ha spiegata il presidente del consiglio, Lucio Cordioli, facendo una sintesi dell’incontro dello scorso 11 dicembre fra una delegazione di consiglieri e i vertici di A22. «Quello che abbiamo potuto percepire», ha spiegato Cordioli, «è che Autobrennero continuerà a fare investimenti sul territorio di Villafranca con le barriere fonoassorbenti». E sullo svincolo in questione ha aggiunto: «A22 ha espresso parere contrario rispetto a quello del consiglio sull’eventuale realizzazione del casello. Lo ritiene migliorativo della viabilità e della qualità della vita di Dossobuono». Per questo il timore resta. «Questa mozione», ha detto Paolo Martari del Pd prima del voto, «è frutto dell’emendamento della mozione presentata il mese scorso. L’unico contenuto è l’espressione di contrarietà perché quel casello paventato non venga realizzato. Il tutto a tutela dei cittadini». Adriano Cordioli (Insieme si può) ha invece sottolineato l’importanza di discutere mozioni di questa portata tutti insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune. L’unico nome mancante sul documento è quello di Lino Massagrande (Noi per voi), che non ha potuto firmare per impegni di lavoro. «Fate conto che si sia anche la mia», ha però specificato. Poi il voto contro il casello è stato unanime. •

Nicolò Vincenzi

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