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Al Parco Natura Viva nasce un cangurino

Mamma Gray con il suo cucciolo: è molto protettiva con il piccolo
Mamma Gray con il suo cucciolo: è molto protettiva con il piccolo
Mamma Gray con il suo cucciolo: è molto protettiva con il piccolo
Mamma Gray con il suo cucciolo: è molto protettiva con il piccolo

Già da qualche settimana si era notato che qualcosa si muoveva nel marsupio di mamma Gray, un bell’esemplare di canguro grigio orientale (Macropus giganteus), una delle più numerose delle sessanta specie che popolano la costa orientale dell’Australia e la Tasmania. Ma Grey è nata in Germania e il suo compagno in Francia e dal 2017 fanno coppia fissa e affiatata al Parco Natura Viva, dove è nato il loro piccolo, primo evento del genere al Parco, e che nei giorni scorsi, per la prima volta, ha messo la testa fuori dalla calda sacca della mamma. Difficile al momento stabilirne età e sesso, ma si conosce che la gestazione varia dai 90 ai 110 giorni. Quando il piccolo nasce pesa soltanto un grammo ed è lungo non più di 2 centimetri. Si alimenta per due o tre mesi dalle mammelle che sono all’interno del marsupio, caldo e morbido contenitore che lascia a malincuore solo dopo i sei mesi di vita, ma solo per qualche ora, per tornare dentro di nuovo e restarvi ancora anche fino al compimento del primo anno di vita, quando ci sarà il distacco definitivo della simbiosi madre-figlio. «La nascita di un canguro», spiega Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva, «è sempre difficile da datare poiché il parto e le prime settimane di allattamento avvengono nel marsupio senza che il piccolo sia visibile dall’esterno. Un mese fa si poteva notare già qualcosa che si muoveva, ma per vedere il nuovo nato saltar fuori e conoscerne il sesso, non ci resta che attendere qualche altra settimana». A quel punto poi, il piccolo continuerà ad andare e venire dal marsupio fin quasi al compimento dell’anno, per succhiare il latte, scaldarsi ed essere accudito da mamma Grey, che si sta dimostrando un’ottima madre alla sua prima maternità. «I tre canguri compongono una famiglia molto equilibrata», prosegue Sandri, «e il piccolo sembra essere il frutto di un vero “colpo di fulmine” tra i genitori che si sono subito piaciuti dopo che il Parco Natural Viva li ha fatti incontrare grazie a un programma di tutela e valorizzazione delle specie selvatiche che coinvolge, nel rispetto di un rigido protocollo di scambio, parchi e giardino zoologici di tutti i continenti. Se prima erano solo affiatati, ora sono custodi temibili della loro prole: non si allontanano mai l’uno dall’altra e la mamma ha un senso protettivo ancora più alto perché qualche volta lascia che il papà si avvicini fino ad annusare il cucciolo, il massimo gesto affettuoso che gli concede». Dopo essere uscito dal marsupio il cangurino continua ad essere accudito e allattato dalla madre anche fino al diciottesimo mese di età: sarà lei a seguirlo nella ricerca del cibo e a renderlo del tutto indipendente. La maturità sessuale arriva attorno ai ventesimo mese di vita e in cattività i canguri possono arrivare anche a compiere vent’anni, mentre l’aspettativa di vita si dimezza quando l’esistenza è condotta fra i pericoli della vita in natura. Per questo ha una prevalente attività notturna anche nella ricerca di cibo, utilizzando sia l’andatura a quattro zampe sia a salti su quelle posteriori quando si deve spostare velocemente e a balzi che possono raggiungere anche i nove metri di lunghezza. Vive in gruppi, fino a una trentina di esemplari, ma pare che i canguri non si dotino di una chiara struttura sociale e gerarchica, né che lottino per il possesso di una particolare porzione di territorio: lo lotte si svolgono fra maschi a suon di morsi e zampate, ma solo per conquistarsi il favore della femmina preferita. •

Vittorio Zambaldo

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