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Medicina di gruppo, sopralluogo nei locali

Il Centro polifunzionale di Caprino
Il Centro polifunzionale di Caprino
Il Centro polifunzionale di Caprino
Il Centro polifunzionale di Caprino

Si aprono nuovi spiragli per il Centro polifunzionale di Caprino, dopo il sopralluogo fatto dai sindaci di Caprino, Rivoli e San Zeno di Montagna con due ingegneri dell'Ulss 9 Scaligera, una dottoressa e il medico responsabile dei medici di Medicina generale del Distretto 4. L'esito sarebbe positivo. Come ha poi riferito la direzione generale, «si è fatta una verifica dei locali al terzo piano per la realizzazione della Medicina di gruppo riscontrando che la fattibilità c’è, per cui ora l’Ufficio tecnico sta predisponendo gli interventi da fare e i costi». Una bella notizia arriva poi per i servizi di raccolta del Centro trasfusionale, che stanno per riaprire. L'Ulss ha inoltre assicurato che gli spazi per «La Casa dei sogni», che punta a crearvi una comunità alloggio per disabili, «saranno sgombrati entro qualche giorno». In Consiglio, invece, il «nodo» sanità è stato affrontato dal sindaco, Paola Arduini, anche in risposta alla mozione, presentata nella precedente seduta del 30 settembre scorso, dalle minoranze, Amiamo Caprino e Alleanza per Caprino, la cui capogruppo, Carla Giacomazzi, ha evidenziato i tre punti fondamentali. «Chiediamo al sindaco di convocare un Consiglio per approvare un documento che dia atto dell'importanza che l'ex ospedale conseguirebbe se ospitasse l'ospedale di comunità, ma i dodici posti letto approvati dalle schede regionali non bastano», ha detto. «L'hospice cui non si accenna; la medicina di base integrata, come si sta cercando di fare ma tenendo presente che non basta a soddisfare le esigenze sociosanitarie del territorio; una rete di emergenza territoriale più capillare per tutto l'anno». «Inoltre», ha proseguito, «chiediamo si impegni a far approvare dai Consigli di tutti Comuni coinvolti un documento unico che le dia mandato di adottare le iniziative necessarie, anche coinvolgendo il privato, per ottimizzare la struttura, e di convocare un Consiglio urgente cui partecipino istituzioni regionali, dirigenza dell'Ulss 9 Scaligera, sindaci interessati». Paola Arduini ha proposto la votazione dei punti singolarmente presi. Giacomazzi, a nome di tutti, ha optato però per un'unica votazione. La maggioranza, che avrebbe accolto solo il terzo punto, non ha accolto la mozione. Ha esordito Arduini: «L'amministrazione in ottobre ha siglato un Protocollo di intesa con l’Ulss 9 Scaligera con cui si impegna a realizzare l'Ospedale di comunità, la Medicina di gruppo e si impegna a garantire, fino all'apertura di un Punto di primo intervento territoriale, i mezzi del soccorso del 118». I sindaci del comprensorio hanno confermato il loro appoggio sottoscrivendo un altro documento con ulteriori richieste. «Tra questi», ha detto il sindaco, «il potenziamento della diagnostica, la riapertura già confermata del Centro di raccolta sangue, la garanzia di qualche posto di hospice, il ripristino del sito di atterraggio dell'elisoccorso che potrebbe essere in località Acque. Sarà a discrezione loro portare tale documento, in forma di delibera, nei propri consigli». Ha quindi concluso: «La nostra volontà era di votare favorevolmente solo il terzo punto della mozione delle minoranze, perché i punti 1 e 2 sono già stati concordati con i sindaci e perché il documento parla di “limitate azioni dell’amministrazione Arduini”. Noi», ha aggiunto, «ci siamo mossi continuamente con Ulss e Regione. Ora c'è questo Protocollo di intesa e se non sarà rispettato ci rimetteremo alla decisione del giudice». •

Barbara Bertasi

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