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Faccincani racconta Venezia e dipinge il cuore di Verona

Una tela di Athos Faccincani
Una tela di Athos Faccincani
Una tela di Athos Faccincani
Una tela di Athos Faccincani

Luce e cuore nella mostra che Athos Faccincani presenta fino al 3 dicembre nella chiesa di San Pietro Incarnario, piazzetta San Pietro Incarnario, n.2/4. Luce, perché ogni sapiente pennellata sprigiona con brillanti raggi la massima potenzialità del colore ad olio. Cuore perché l’artista mette tutto il suo sentire in ogni opera. Commosso infatti dalla recente inondazione di piazza San Marco, ha creato «C’è acqua alta a Venezia, ma il sole e la luce la fanno sempre risplendere», dove la basilica si rispecchia con i suoi ori mentre colombe di pace volteggiano nell’aria. Alcuni quadri sono dedicati a Verona. Come «Piazza Bra e l’Arena e luce e poesia», vi si intravvedono gli alberi e la fontana. Una delle sculture più famose nel mondo in «Romantiche rose alla casa di Giulietta». Per il nostro lago «Quando a Limone la luce è racconto» e «Barche al porticciolo di Lazise» con l’atmosfera delle giornate più felici. PROSEGUE fino al 4 dicembre, nella sala mostre del Polo Confortini, all’ospedale di Borgo Trento, la mostra di Antonella Stellini, a cura di Mariafulvia Matteazzi Alberti. In esposizione, sculture di sfere e parallelepipedi, fusioni di plexiglass che paiono isolarsi mentalmente dalle cose circostanti, ma che invece raccontano di sorprendenti incontri, di coesioni immaginose come residui del passato, visioni di insoliti ricordi, ampliamento di desideri, sogni, enigmi. CLAUDIO LONARDI possiede un suo universo. Ce ne fa partecipi nella mostra aperta fino al 10 dicembre alla galleria «Tedeschi» di viale Andrea Palladio, 59. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18. Sabato ore 9-12. Domenica chiuso. L’artista usa per questi lavori acrilico, catrame, smalti, fogli di giornale. L’universo si fa mentale tramite questa speciale pittura. Nella grande installazione sulla parete più ampia, il cielo immenso notturno. Dentro, in un piccolo spazio, l’Uomo Vitruviano a significare che l’uomo è al centro dell’universo. Davanti, come una tenda, pendono fili d’argento con piastrine luminose che favoriscono la visibilità all’invisibile. •

Vera Meneguzzo

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