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Bandito rapina la farmacia di seicento euro

La farmacia rapinata ieri alle 13 in via XXV Aprile a Erbè  DIENNEFOTO
La farmacia rapinata ieri alle 13 in via XXV Aprile a Erbè DIENNEFOTO
La farmacia rapinata ieri alle 13 in via XXV Aprile a Erbè  DIENNEFOTO
La farmacia rapinata ieri alle 13 in via XXV Aprile a Erbè DIENNEFOTO

Giampaolo Chavan Lino Fontana Rapina lampo ieri mattina nella farmacia «San Giovanni Battista» in pieno centro del paese. Verso mezzogiorno due uomini con il volto coperto da un casco integrale in sella alla «Kawasaki» si sono fermati davanti alla farmacia, sulla Provinciale «50 del riso» tra Erbè ed Isola della Scala. Il passeggero è sceso mentre il complice è rimasto in sella alla moto. Una volta entrato nella farmacia, in quel momento senza clienti, il malvivente ha minacciato con un taglierino Paola Ferraresi, titolare della farmacia, intimandole di consegnare subito l’incasso della mattinata. La commerciante non ha opposto resistenza, ha aperto la cassa e gli ha dato i 600 euro mentre il malvivente continuava a puntarle l’arma. Il bandito è uscito dall’esercizio ed è risalito sulla «Kawasaki» e in compagnia del complice è ripartito a tutto gas imboccando la Provinciale che porta verso Fagnano e Trevenzuolo. A complicare il lavoro degli investigatori, la copertura parziale della targa della moto di grossa cilindrata operata dai malviventi per non farsi identificare. I due hanno scelto il momento giusto per effettuare il colpo. Al momento della rapina, nel centro di Erbè, non c’era anima viva ed erano vuoti anche i due negozi confinanti con il punto vendita di medicine, uno di generi alimentari e un bar. Dopo la rapina, la titolare della farmacia non si è fatta certo sopraffare dallo spavento e, una volta allontanatisi i due rapinatori, ha chiamato subito il 112. Una rapidità che ha agevolato non poco il lavoro degli investigatori nella caccia ai banditi. Sul posto si è precipitata una pattuglia della stazione dei carabinieri di Isola della Scala subito supportata dai colleghi dell’Aliquota radiomobile della compagnia di Villafranca. In paese, si è capito che si era verificata la rapina solo quando l’auto dei militari è approdata in via XXV Aprile con i lampeggianti accesi. I militari hanno raccolto subito la testimonianza della donna che ha dato le prime indicazioni agli investigatori sull’abbigliamento dei banditi, l’accento utilizzato dal malvivente durante il colpo, il modello della moto sulla quale sono fuggiti e la direzione imboccata dai due banditi. Nel frattempo in tutta la zona, si sono attivavati posti di blocco e controlli per intercettare gli autori della rapina. A tal proposito, sono emerse alcune testimonianze che parlano dell’arresto dei due malviventi operato durante la loro fuga da parte di una pattuglia dei militari a caccia dei malviventi vicino ad Erbè. Una circostanza che, però, non viene confermata nel comando provinciale dei carabinieri di Verona: «Ci stiamo ancora lavorando» è la replica che arriva dalla caserma di via Salvo D’Acquisto in città. La farmacia della dottoressa Ferraresi è alla terza «visita» di questo genere nel giro di quasi dieci anni. La prima risale alle 16.30 del 5 febbraio 2010 quando un malvivente fece irruzione nell’esercizio e rapinò cinquecento euro. La sorte, però, non gli fu benevola e durante la fuga perse metà del bottino. La seconda fu, in realtà, una tentata rapina e risale al 23 novembre 2016 quando A. L., fallì il colpo. Fu bloccato dai militari, già sulle sue tracce da tempo mentre indossava ancora il passamontagna e si trovava in farmacia. La scelta dell’esercizio di via XXV Aprile è stata spiegata quasi tre anni fa dallo stesso rapinatore: viene presa di mira dai malviventi perchè si trova al confine di due province tra il Mantovano e il Veronese e si trova, quindi in una zona meno presidiata dalle Forze dell’ordine. Un’intuizione che, però, potrebbe rivelarsi fallimentare così com’è capitato anche allo stesso sessantacinquenne nel 2016. Nel pomeriggio di ieri, sulla porta d’ingresso della farmacia di Erbè è apparso un cartello per avvisare e scusarsi con i clienti per il ritardo nella riapertura pomeridiana delle 15,30. Poco dopo ha riaperto un collaboratore che, ieri aveva il turno di riposo. Dopo essere stata sentita in caserma, la titolare è tornata in farmacia nel primo pomeriggio, rimanendoci solo pochi minuti per poi fare ritorno nella sua abitazione. Non ha rilasciato dichiarazioni, rivelando solo l’arresto dei due malviventi poi, però, non confermato dai militari dell’Arma. •

Giampaolo Chavan Lino Fontana

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