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Pronti alle nuove sfide: e-commerce
e apertura ai mercati emergenti

In Fiera brindisi e business per gli operatori di Vinitaly
In Fiera brindisi e business per gli operatori di Vinitaly
In Fiera brindisi e business per gli operatori di Vinitaly
In Fiera brindisi e business per gli operatori di Vinitaly

«Dopo 50 anni Vinitaly sta cambiando pelle, dividendo il business da chi frequenta la fiera solo come appassionato, ma anche aprendosi all’internazionalizzazione, ai cambiamenti del mercato, alle nuove esigenze del commercio via web, facendo molta attenzione ai mercati emergenti. Se un tempo Vinitaly era soprattutto la vetrina del vino italiano, oggi fa spazio al resto del mondo, che a Verona viene per confrontarsi con produttori e settore commerciale». Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, sintetizza così il nuovo corso di Vinitaly.

A partire dalla crescita al commercio via web, come dimostra l’accordo con Amazon il colosso dell’e-commerce che ha aperto un nuovo store dedicato al vino italiano, nato in collaborazione con Vinitaly Wine Club, l’e-commerce del vino italiano di Vinitaly. L'offerta di vini su Amazon.it si è arricchita così di nuove etichette vinicole made in Italy (500 cantine, più di 300 denominazioni e oltre 700 vini), provenienti da tutte le regioni d'Italia, selezionate e vendute da Vinitaly Wine Club sul Marketplace di Amazon.it. In questo modo i produttori che collaborano con Vinitaly Wine Club potranno ampliare la propria visibilità e raggiungere nuovi clienti. Altro elemento significativo delle nuove prospettive nel mercato digitale è l’annunciato incontro a Vinitaly tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e Jack Ma, fondatore e presidente del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba.

«Siamo ad un grande traguardo», aggiunge Mantovani, «e la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inagurazione di domenica, come quella del presidente del Consiglio lunedì, lo confermano. Inoltre sono attesi diversi presidente di Regione, deputati e ministri. Vinitaly si conferma come appuntamento irrinunciabile per chi opera nel settore del vino e, anche, un’occasione straordinaria per la città che con il fuorisalone completa l’offerta della manifestazione».

Ma il punto fondamentale del nuovo corso di Vinitaly è l’internazionalizzazione. «Non possiamo pensare solo ad una grande vetrina del vino italiano, come si faceva vent’anni fa», precisa Mantovani, «ma dobbiamo aprirci a tutte quelle nuove realtà che fanno crescere il mercato dei consumatori. La Cina, ad esempio, si avvia ad essere il primo produttore mondiale di vino dopo l’Europa. Questo vuol dire che, come aumenterà il suo potenziale commerciale, incrementerà anche i consumi interni, farà crescere il numero di persone che si affacceranno al mondo del vino. E il luogo migliore per confrontare gusti e tendenze dovrà essere Verona e il suo Vinitaly. Dobbiamo essere pronti».E.CARD.

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