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Veneto

Zaia: «Mi vaccinerò quando è il mio turno, tempi maturi per il passaporto sanitario». Intanto è polemica sui dati

Zaia durante la vaccinazione anticovid a Treviso
Zaia durante la vaccinazione anticovid a Treviso
Zaia durante la vaccinazione anticovid a Treviso
Zaia durante la vaccinazione anticovid a Treviso

«Io certamente mi vaccinerò ma soltanto quando arriverà il mio turno»: a dirlo il presidente del Veneto Luca Zaia in un'intervista al Corriere della Sera. Ieri in Campania si è vaccinato il governatore Vincenzo De Luca, 71 anni, sollevando aspre critiche fra le quali quelle del sindaco di Napoli Luigi De Magistrisis.

Zaia, che ieri ha tenuto a battesimo le prime vaccinazioni anticovid: «In Veneto abbiamo avuto una pre-adesione del 90%. Però credo che ormai i tempi siano maturi per un passaporto sanitario. Le compagnie aeree hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi e via dicendo. In Veneto, certamente, potremo provvedere rapidamente».

Sull'alto numero di positivi in Veneto e sulla questione della (presunta) alta percentuale in rapporto ai tamponi, Zaia afferma: «La situazione è seria, il Covid è un incubo. Ma passiamo tutti i giorni per la regione con il maggior numero di contagi. Noi da sempre  facciamo un gran numero di tamponi rapidi. Che però non possono essere inclusi nella statistica. O meglio: i positivi sono contati, ma il loro numero viene caricato sui soli tamponi molecolari. Ma nei prossimi giorni, questo cambierà». 

 

LE CRITICHE E L'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

«Il Veneto ha il numero di decessi più alto d’Italia e il virus continua a galoppare: ieri altri 69 morti e 77 ricoveri. Zaia dovrebbe preoccuparsi di questo, anzichè fare polemica strumentale sulla percentuale dei contagiati». Lo afferma in una nota la consigliera regionale e vicepresidente della commissione Sanità, la veronese Anna Maria Bigon del Partito Democratico.

«Abbiamo una percentuale più bassa di positivi perchè devono essere considerati anche i test rapidi e non soltanto i molecolari? Forse. Ma il vero problema, che Zaia continua a eludere, è quello delle vittime e delle strutture che rischiano di collassare: a dicembre ci sono state oltre mille morti, una persona su due ricoverate in terapia intensiva non ce la fa», conclude.

 

Intanto la senatrice Daniela Sbrollini di Italia Viva annuncia un’interrogazione urgente al Ministro della Salute Speranza: «Il Veneto sembra sull’orlo di una situazione sanitaria fuori controllo. Zaia e l’assessore Lanzarin ci devono raccontare la verità, non solo quello che a loro fa politicamente comodo. I bollettini quotidiani servono per informare i cittadini, non per far fare passerelle ai politici». 

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