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Conferenza Stampa

Zaia: «A Verona terapie intensive esaurite. Negli ospedali veneti 600 persone in più che a marzo»

Luca Zaia in diretta, 30 novembre 2020
Luca Zaia in diretta, 30 novembre 2020
Luca Zaia in diretta 30 novembre 2020

Luca Zaia in diretta anche questa mattina nel consueto punto stampa sull'emergenza Covid -19. Il presidente della Regione ha iniziato il collegamento esprimendo il suo cordoglio per la morte di Remo Sernagiotto, ex deputato europeo ed ex assessore regionale.

 

BOLLETTINO REGIONALE. «Sono 2003 i positivi registrati in Veneto delle ultime 24 ore. I ricoverati in area non critica sono 26 in più (2.608 in totale) e 8 in più in terapia intensiva (339 in totale). Si registrano 34 morti in 24 ore per un totale di 3.711 morti (tra ospedali e case di riposo). I soggetti attualmente positivi sono 80.665 (+954).»  

 

PIÙ RICOVERI DI MARZO. «Notiamo una incidenza inferiore dei positivi sul numero dei tamponi rispetto alla prima ondata e anche una mortalità più bassa. Nonostante questo, abbiamo in ospedale 600 persone in più. Se non mettiamo mano al distanziamento sociale il pianoro in cui siamo arrivati della curva dei contagi rischia di durare a lungo». 

 

TERAPIE INTENSIVE A VERONA ESAURITE. «Verona ha le terapie intensive esaurite, ma sta usando bene gli ospedali di comunità. Non vuol dire che mancano le terapie intensive, continuiamo ad aprirle. Sia chiaro il concetto: non è che Verona non è in grado di dare un posto in intensiva a un malato. Poi leggo che il sindaco di Verona è costretto a fare i sensi unici ai pedoni in centro come in piazzetta a Capri...» 

 

ZONA GIALLA. «Abbiamo fatto di tutto per far coincidere la tutela della salute pubblica con le esigenze delle attività. Se non facciamo tutto il possibile per evitare assembramenti, passeremo in zona arancione. L'Rt, incidente positivi sui tamponi fatti, è quello che pesa di più tra i 21 parametri. Oggi l'Rt in Veneto è a 1,20: sarebbe stato virtuoso qualche settimana fa, oggi è tra i più alti a livelli nazionale» 

 

PROSSIMO DPCM. «Avremo oggi una riunione con il governo e una domani mattina, si parlerà di dpcm e cercheremo di capire le proposte del governo anche perchè ad oggi sembra che gli unici informati siano quotidiani nazionali. Noi cercheremo di andare lì con spirito collaborativo per capire, perché questo dpcm è elemento centrale di questa battaglia, si inserisce in piena fase invernale, dovrà affrontare il Covid, l’influenza e la più grande campagna vaccinale mai fatta. Oggi e domani avremo le ultime riunioni quindi credo che per domani potremo darvi degli aggiornamenti in merito».

 

CURVA CONTAGI IN PIANORO. «Abbiamo raggiunto, dal punto di vista ospedaliero, una fase della curva che riteniamo essere apicale, siamo arrivati al pianoro in una fase dove non si continua a crescere nei ricoveri e non si cala. Ma questo non può fare tendenza, visto e considerato che il Covid riesce a prenderci spesso in contropiede, è perciò fondamentale che ci sia la collaborazione da parte di tutti».

 

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ASSEMBRAMENTI. «Quando ci preoccupiamo degli assembramenti non lo facciamo solo perché possono essere oggetto di contagio, ma anche perché se da un lato la cura nella maggioranza dei casi ha esito positivo, è vero anche che un letto occupato mette in discussione servizi per altri pazienti. Se pensiamo di gestire questa partita con Dpcm e ordinanze da qui ad aprile si arriverà con lo sfinimento, ci sarà la reazione uguale e contraria, il ribellarsi alle restrizioni. Va rinsaldato un patto forte con i cittadini e lo si può fare con una campagna di coinvolgimento. A marzo eravamo a cantare sui balconi, tutti noi avevamo paura di morire, sapevamo poco del virus, ora invece il virus rischia di essere un problema dell’ospedale o del tuo vicino di casa».

 

CASE DI RIPOSO. Interviene l'assessore Lanzarin su una protesta in corso davanti alla sede della Protezione civile di Mestre. «Oltre una decina di infermieri per ciascuna Ulss di fare ore extra nelle case di riposo. Chiaramente si tratta di qualche ora a settimana, la necessità di personale resta. Abbiamo coinvolto anche il volontariato, come la Croce Rossa, e stiamo ragionando anche sulla possibile concentrazione di ospiti in alcune strutture, ma non è facile spostare delle persone anziane, è una questione molto delicata. Stiamo cercando di trovare tutte le soluzioni possibili. Credo che in futuro vada riformato il sistema, oggi le strutture per anziani sono un po' terra di nessuno» 

 

Giorgia Cozzolino

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