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La conferenza stampa

Zaia: «Scuole superiori chiuse fino a fine gennaio. Attendiamo nuovi parametri per fasce». Vaccini, somministrato il 43,1% delle dosi

Luca Zaia in diretta 4 dicembre 2021
Luca Zaia in diretta 4 dicembre 2021
Luca Zaia - punto stampa 4 gennaio 2020

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, torna in diretta per parlare dell'emergenza coronavirus, delle nuove misure in programma e del piano vaccinazione anticovid.

 

BOLLETTINO: «Ad oggi sono 3 milioni 300mila i tamponi fatti, 1 milione e 900mila test rapidi. I positivi sono 1.682 in più nelle ultime 24 ore (12,69% sui tamponi fatti); 266mila 946 da inizio pandemia. In totale, negli ospedali veneti, ci sono 3.459 ricoverati in totale (400 in terapia intensiva, 3.059 in area non critica). Sono 6.813 (+50 nelle 24 ore) i decessi.» 

 

VACCINI. «Alle ore 12 di oggi in Veneto sono stati somministrati 16.748 vaccini, pari al 43,1% dei 38 mila in magazzino. Questo  sta a significare l’efficienza della nostra macchina. Facciamo vaccinazioni fino alle 22. Sperando che arrivino le 38 mila dosi settimanali, questa settimana ne somministriamo 70 mila».

 

PREOCCUPAZIONE. «Ieri c'è stata una lunga riunione con il governo e le regioni. C'è preoccupazione perché c'è contezza che l'Italia ha due settimane di ritardo rispetto alla curva epidemiologica europea. Il tema dell'innalzamento contagi nonostante le restrizioni in Germania, Gran Bretagna e Francia è ciò che spaventa di più. La preoccupazione ci vede obbligati a non sottovalutare la situazione e noi come Veneto abbiamo una situazione atipica. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno vi dico che le curve non crescono, siamo in pianoro. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, vi dico che non calano. Al 7 gennaio avremo 20 giorni di restrizioni e non sembrano esserci miglioramenti» 

 

CAMBIO PARAMETRI: «Il Governo ci ha fatto sapere che, alla luce della situazione dei contagi, si pensa di variare i parametri per le zone rossa e arancione.  Io sostengo, e i colleghi hanno convenuto che se la scelta è scientifica non c’è nulla da dire, ma ho aggiunto che lo si faccia in maniera incontrovertibile, e non ci sia il "Pierino" di turno che ti dice che dovresti fare altro» 

 

VENETO IN ARANCIONE? «Non è dato sapere quali saranno le decisioni del Governo, non sappiamo qual è l'Rt del momento per i calcoli vengono fatti a livello nazionale. Abbiamo sempre accettato le classificazioni, sono altri gli esperti delle fasce. Se c'è una validazione del Comitato scientifico ci sa debba attenere a quello» 

 

CHIUSURA SCUOLE SUPERIORI: «Ho firmato un'ordinanza per la chiusura delle scuole superiori. Procrastino quindi la didattica a distanza fino a fine gennaio. Tifiamo tutti per la scuola in presenza, ma non pare prudente riaprire le scuole in questo momento. Ci rendiamo conto che è un sacrificio ma va fatto per il bene di tutti. Non credo sia un problema politico se il ministro dell'Istruzione né per le regioni che hanno chiesto la riapertura, non è una ordinanza per fare un dispetto alla Azzolina. Lo dico prima che qualcuno crei la polemica» 

 

PRESSIONI OSPEDALI. «Non sappiamo quali siano le motivazioni per cui, nonostante le restrizioni, non ci sia stato un calo dei contagi. Il clima non ci aiuta. Evitiamo tutte le occasioni di incontro che non sono né utili né necessarie perché se quello che si prefigura si avvera, abbiamo l'obbligo di non fare andare in collasso gli ospedali. Non c'è una formula magica, possiamo solo ridurre al minimo le occasioni di contagio»

 

APPELLO: «Abbiamo contezza che ci sono positivi che non si trovano in casa alle telefonate, positivi che si danno alla macchia e altri che ai Sisp forniscono numeri di telefono sbagliati. Mi appello alla cittadinanza, così non va»

 

Interviene Flor:  «Do i numeri degli istituti superiori veneti: 117mila studenti e 18mila operatori della scuola. Si capisce facilmente che con questi numeri qualche assembramento si possa rilevare. Ogni volta che trovavamo un positivo a scuola, nel 28 per cento dei casi ne trovavamo un altro nelle superiori, il 16% materna, il 22% nella primaria. Negli ultimi 15 giorni non si è modificato il dato dei ricoveri, c'è quasi un equilibrio tra dimessi e nuovi ingressi. Finché non cala il numero dei ricoverati in area non critica non cala quello in rianimazione. Negli ultimi mesi abbiamo accumulato centinaia di casi in cui le persone positive non si fanno trovare al telefono o risulta che il numero non sia esistente. Penso che saremmo costretti a segnalare queste persone alle forze dell'ordine e alle municipalità e credo che dovremo individuare qualche provvedimento per scoraggiare questo provvedimento» 

 

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Giorgia Cozzolino

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