Il governatore del Veneto Luca Zaia fa il punto sull'emergenza coronavirus in Veneto nel punto stampa giornaliero alla Protezione civile regionale a Marghera. Nella regione finora sono 14.990 i casi e 981 i morti totali.
«La direzione è presa, ma bisogna continuare con l'uso delle mascherine» spiega Zaia, «e vanno indossate nel modo giusto, perché salvano la vita, non è retorica».
Buona notizia pubblicata da riviste scientifiche internazionali, su studi veneti della Fondazione Ricerca Biomedica, che indicano farmaci per la prostata che risultano efficaci nella lotta contro il virus perché inibiscono un enzima fondamentale per il coronavirus.
Le donazioni hanno superato i 52 milioni di euro, spiega Zaia.
Quanto alle riaperture dal 4 maggio, «ogni sanità fa storia a sè» dice Zaia, spiegando così le diverse decisioni delle Regioni, in particolare della Lombardia. «Bisogna sentire il Comitato scientifico e le decisioni nazionali, per decidere se far morire le aziende in attesa che passi il virus, o conviverci».
«Domani pomeriggio - aggiunge - avremo una videocall con le parti sociali in cui proporremo la nostra bozza di ripartenza. Siamo aperti ai contributi di tutti per migliorarla. Già abbiamo recepito alcune indicazioni da parte delle aziende che hanno già riaperto».
Riguardo ai test rapidi, Zaia stima 220mila arrivati e distribuiti, e altri in arrivo, e indica questi test come «fondamentali per lo screening, essendo certificati come attendibilità al 95%».