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L'appello del governatore

Zaia: «Green pass ai lavoratori, semplificare la procedura e consentire i test fai-da-te nelle aziende»

Luca Zaia
Luca Zaia
Luca Zaia
Luca Zaia

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si dice preoccupato per l’introduzione del Green pass nel mondo del lavoro «perché non saremo in grado di offrire a tutti non vaccinati un tampone ogni 48 ore. Gli imprenditori con cui parlo io sono preoccupatissimi».

Poi spiega che i no vax «sono 590mila, nella fascia compresa tra i 18 e i 69 anni. Poniamo che la metà di loro lavori. Ebbene, noi in Veneto, facciamo circa 50mila tamponi al giorno per i positivi e i loro contatti stretti, più altri 11 mila nelle farmacie. Sono 60mila test. Come può vedere non c’è la capacità di controllare tutti i non vaccinati ogni due giorni».

Per Zaia «non si tratta di contestare il Green Pass, bensì di guardare in faccia la realtà: gran parte di questi 590 mila probabilmente non si vaccineranno mai e del resto una quota di scettici c’è in tutti i paesi per qualsiasi vaccinazione». Quindi «dico al governo di affrontare subito di petto il problema, e di abbandonare l’ufficio complicazioni degli affari semplici. Consentire cioè di fare i test fai da te nelle aziende, con la sorveglianza delle imprese».

In pratica, osserva il governatore, «semplifichiamo le procedure per il tampone. Se il Veneto non è in grado di garantire la capacità di test non ce la faranno neanche le altre regioni, temo». Concretamente Zaia chiede «di fare in modo che le scelte del governo siano applicabili nella vita reale».

 

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