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Il presidente Veneto e il dg della Sanità

Zaia: «Netto aumento dei ricoverati». Flor: «Vaccini, io torchiato dai Nas»

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Luca Zaia in diretta
Luca Zaia in diretta
Zaia, diretta 23 febbraio 2021

Il presidente della Regione Luca Zaia in diretta alle 12,30 dalla sede della Protezione civile a Marghera, aggiorna sulla situazione del coronavirus in Veneto.

 

I DATI. Su 37811 tamponi in 24 ore, i positivi trovati sono 1062, quindi il 2,81%. I casi in un anno sono stati 328078, i positivi attuali sono 22297. I ricoverati sono 1394, dei quali 1255 in area non critica (+46) e 139 in terapia intensiva (+3), per la prima volta dal 1 di gennaio c'è un aumento, e siamo preoccupati. I morti sono 9742, +21.

 

Il nuovo Dpcm sarà lo spartiacque tra inverno e primavera: spero prenda in considerazione seriamente anche misure di sostegno alla nostra economia, ma non solo. Ci sono studi sulla relazione tra lockdown e numero di morti, che dicono che il ruolo fondamentale per la prevenzione ce l'hanno i cittadini con i dispositivi di protezione. La domanda che sento di più è: quando se ne uscirà? Quando vaccineremo tutti, dico.

 

DOTTOR FLOR (dg della Sanità del Veneto). Al netto degli 8 milioni di fornitura, da ieri 22 febbraio al 31 marzo abbiamo fornitura comunicata di 610mila dosi, tra Pfizer, Astra e Moderna. Possiamo quindi aggiornare il nostro calendario. Fino a ieri abbiamo avuto un calo lieve ma costante dei ricoveri, invece oggi c'è una inversione di tendenza. E i malati arrivano già gravi e si aggravano in fretta. Non ci sono focolai in Veneto. Non abbiamo grandi numeri di isolati con variante inglese. Vedo un allentamento dell'attenzione: a Padova, nonostante le forze dell'ordine, ho visto nel fine settimana giovani in giro assembrati senza mascherina, e poi portano il virus in famiglia. Dobbiamo invece essere responsabili singolarmente.

 

VACCINI. Dott. Flor: Sull'indagine sui vaccini, a fronte di numerose situazioni in cui ci è stata segnalata la possibilità di fornirci dei vaccini, stiamo facendo verifiche per avere tutti i dati necessari per chiedere ad Aifa e ministero l'autorizzazione ad acquistare e importare. A otto di questi intermediari abbiamo scritto chiedendo che vaccino è, se è autorizzato, quanti sono le dosi, quanto costa e in che tempi li forniscono, e abbiamo chiesto anche i numeri dei lotti: una delle società ci ha risposto che non era più in grado di garantire la fornitura, l'altra ci ha detto che i vaccini, della Pfizer, sono in una sede di produzione in Germania. La procedura di verifica è in corso, non c'è niente di strano o segreto. I numeri dei lotti li può dare solo il produttore. 

Sono stato sentito dai Nas dei carabinieri e ho fornito tutte le informazioni che avevo. Mi è stato chiesto se sono stato torchiato: sì, sono stato torchiato, ma io mi sono mosso sempre pubblicamente e ho detto tutto. Non ci sono accordi sotterranei.

Un nostro fornitore già conosciuto, che in primavera ci aveva fornito mascherine, ci ha detto di poter fornire vaccini e io ho risposto con le richieste che vi dicevo. L'offerta era di 2,5 milioni di fiale a 12,5 euro l'una, per complessivi 15milioni di dosi. Altri intermediatori io non ho mai incontrato. Noi acquistiamo regolarmente farmaci all'estero, e chiediamo i numeri dei lotti per avere le autorizzazioni dall'Aifa, questa è la procedura di legge.

 

Finora non abbiamo avuto reazioni gravi ai vaccini, ma solo le reazioni normali previste come accade con tutti i vaccini. Tutti i vaccini evitano le complicanze con percentuali vicine al 100%, quindi con le vaccinazioni di massa tagliamo le possibilità di complicazioni.

 

Daniela Bruna Adami

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