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L'allerta

Venezia "salvata" dal Mose. Acqua alta come nei picchi del 2019 e 1966 e litorali sommersi

L'acqua alta che ha raggiunto i 173 centimetri bloccata in mare dal Mose. Senza le paratie, maree paragonabili per gravità al 1966 e al 2019.
Venezia salvata dal Mose e litorali sommersi

L'acqua alta a Venezia ha raggiunto i 173 centimetri sul medio mare in Adriatico alle ore 9.40 di oggi, ma è stata fermata con successo dalle paratie del Mose, in funzione dalle ore 2.00 di oggi, sulle tre bocche di porto. In laguna sono stati registrati, alla Punta della Dogana della Salute, solo 62 centimetri di marea.

Senza il Mose, Venezia come nel 1966 e nel 2019

Senza il Mose l'82% della città storica sarebbe stato allagato. Le previsioni davano un picco di 170 centimetri, il terzo per gravità dopo le maree del 4 novembre 1966 (194) e del 12 novembre 2019 (187). Il Centro maree del Comune sta monitorando la situazione. Il cambiamento del vento da sud a nord, dopo la stasi attuale nelle prossime ore, potrebbe portare, invece che ad un abbassamento, a un ulteriore innalzamento del livello dell'acqua in Adriatico.

 

 

La marea su livelli eccezionali anche nei prossimi giorni 

«È andato tutto secondo le procedure, è stato un test molto importante per il Mose. Il lavoro fatto in questi anni ha contribuito in maniera determinate a rendere le operazioni di sollevamento sempre più efficienti». È il commento del commissario straordinario per il Mose, Elisabetta Spitz, all’innalzamento delle barriere per fronteggiare l’odierna ondata di marea.

«L’attenzione - precisa Spitz - in queste ore resta alta. Il monitoraggio della situazione meteo marina continua. Oggi le barriere non saranno abbattute. La situazione suggerisce ancora prudenza».

Venti di scirocco e bora

I venti di scirocco e di bora che stanno sferzando la laguna di Venezia da nord a sud, hanno spinto la marea portando il livello dell’acqua fino a oltre i due metri all’altezza delle paratoie del Mose. Il dato medio rilevato ufficialmente dall’Ufficio maree del Comune si è attestato comunque sui 173 centimetri.

La sala di controllo del Mose

Tre metri di onda

L’altezza d’onda in mare - riferisce il Commissario straordinario per il Mose - è stata attorno ai 3 metri, mentre il vento di bora in laguna ha toccato quasi i 53 chilometri orari. È la prima volta da quando è entrato in funzione che il sistema di dighe mobili affronta una condizione meteo-marina così complessa.

 

 

Il sindaco di Venezia

«Senza il Mose sarebbe stata un’altra devastazione» Lo ha detto oggi in un incontro il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, a proposito della marea di oggi. «Mi è venuta in mente - ha proseguito Brugnaro - la fotografia dello striscione davanti alla Basilica di San Marco durante una protesta dei No Mose. Si vede uno striscione con scritto "Mose serve solo a chi lo fa. Grandi opere grandi bidoni". Ecco, queste immagini hanno fatto il giro del mondo, denigrare è facilissimo, usiamo la città di Venezia e queste fantastiche scenografie fantastiche per distruggere il lavoro e la scienza. I dubbi sono per le persone intelligenti - ha concluso - ma dopo bisogna avere il coraggio di fare delle scelte».

 

Danni ai litorali veneti, colpita tutta la costa Adriatica

Un significativo evento meteomarino ha colpito i litorali del Veneto ed in generale la fascia costiera dell’Alto Adriatico. Gli effetti della mareggiata sono in corso di valutazione da parte dei tecnici del Genio Civile di Venezia e di Rovigo che stanno svolgendo i sopralluoghi con particolare attenzione per i paraggi maggiormente esposti. Da una prima valutazione, risulta che sul litorale di Bibione, l'arenile è completamente sommerso. La mareggiata ha raggiunto il muro paronde in prossimità di piazzale Zenith ed ha sormontato la duna interessando le aree retrostanti (piste ciclabile, aree verdi) e alcune vie di accesso all’arenile. Danni ingenti alle strutture in arenile. La Lama del Revellino immediatamente ad est, area SIC, è stata completamente sommersa.

Danni anche al litorale di Caorle (spiaggia di Ponente): arenile completamente sommerso violate le strutture presenti. Danni anche alla scogliera di protezione del centro storico con spostamento di massi anche di gradi dimensioni. Passeggiata a mare tra scogliera e diga foranea completamente sommersa dalle onde. I pennelli appena ultimati hanno contribuito al contenimento della energia frangente delle onde.

Litorale di Porto Santa Margherita e il litorale di Eraclea sono completamente sommersi  e la mareggiata ha sormontato il muro paraonde. Eroso il litorale nella zona di Pineta anche a Jesolo mentre nella zona di foce Piave il sistema dunoso è stato fortemente danneggiato. Tutti i pennelli realizzati dal Genio Civile appaiono integri. Forti danni alle strutture turistiche in arenile.

Danni ingenti alle strutture turistiche in arenile anche al  litorale di Isola Verde e al litorale di Sottomarina. Nelle aree sottoflutto al molo foraneo di Chioggia le strutture turistiche sono invase dalle acque.

Alberi sradicati ed edifici danneggiati

La Protezione Civile regionale segnala numerosi allagamenti che, a seguito dei rovesci della tarda mattina e per i quali è stato richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile, hanno interessato in particolare Rovigo, Adria, Villadose e Porto Viro. Interessata da diffusi allagamenti anche la viabilità litoranea a Sottomarina. Numerosi sono gli interventi conseguenti ad alberi pericolanti o danneggiamenti di edifici a causa del vento forte che ha interessato l'entroterra.

 

I sindaci: «Usare i fondi Pnrr per interventi strutturali»


Quanto avvenuto oggi «evidenzia che dopo essere intervenuti in maniera importante con un'infrastruttura come il Mose per la laguna, ora bisogna pensare alle spiagge». Lo dichiara alla agenzia Dire, Roberta Nesto, sindaca di Cavallino-Treporti e presidente della Conferenza dei sindaci del litorale veneto. «Abbiamo deciso di attivare i nostri Coc (Centri operativi comunali), e di attivare i volontari di Protezione civile e le Forze dell'ordine che ci sono sul territorio», racconta Nesto. «Questa mattina ci sono state alcune ore di paura, di preoccupazione», in particolare per l'area del Delta del Po, dove le condizioni meteorologiche sono state peggiori.

«La situazione di erosione e infrastrutture devono essere affrontate in maniera importante, noi abbiamo il tema della manutenzione ordinaria e straordinaria. Quella ordinaria c'è sempre stata ma ora bisogna pensare alla straordinarietà, anche a causa dei cambiamenti climatici», sostiene la presidente della Conferenza dei sindaci del litorale.

«Abbiamo da poco commissionato uno studio sull'erosione con la Camera di commercio e la Regione, ma credo debbano esserci delle risorse importanti nel Pnrr per rafforzare quegli interventi strutturali che attorno agli anni 90 erano stati fatti in tutta la spiaggia veneta», continua poi: «servono risorse importanti e una strategia che va pensata, i cambiamenti climatici ci stanno dicendo questo».

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