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Le regole

Riaprono scuole, negozi, parrucchieri. Cosa cambia con il Veneto di nuovo arancione

Passeggiate a Bosco Buri (Marchiori)
Passeggiate a Bosco Buri (Marchiori)
Passeggiate a Bosco Buri (Marchiori)
Passeggiate a Bosco Buri (Marchiori)

Da oggi, martedì 6 aprile, meno restrizioni in Veneto, che torna in fascia arancione. Tra le principali novità: riaprono negozi, parrucchieri e centri estetici. Restrizioni solo per i centri commerciali nei weekend. Bar e ristoranti aperti solo per asporto e consegne a domicilio. Gli studenti ritornano a scuola, sport e attività motoria sì ma con regole da seguire.

Ecco, in breve, le regole della zona arancione.

 

SCUOLA

Da mercoledì tutti i ragazzi fino alla terza media potranno tornare a scuola in presenza, quelli delle superiori in aula tra il 50 per cento fino ad un massimo del 75 per cento. Mentre la restante parte sarà in Dad.

 

NEGOZI APERTI, RESTRIZIONI PER I CENTRI COMMERCIALI

Come si legge nelle Faq del Governo, in zona arancione «non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili». Questo significa che qualunque negozio può restare aperto. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi però «gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati». Ma fanno eccezione «le farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie». 

 

BAR E RISTORANTI

In area arancione il governo spiega che «è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze». In sostanza è ammessa la sola attività di ristorazione d'asporto oppure il delivery. Tra le ore 5 le 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, organizzata come segue: dalle 5 alle 18 senza restrizioni; dalle 18 alle 22 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina e altri esercizi simili.

 

PARRUCCHIERI E CENTRI ESTETICI APERTI

Con la zona arancione possono riaprire i saloni di parrucchieri e barbieri, così come i centri estetici. Ed in generale i servizi alla persona sono consentiti esattamente come in zona gialla, nel rispetto dei protocolli previsti ai fini del contenimento del contagio.

 

PISCINE E PALESTRE CHIUSE

Per quel che riguarda piscine e palestre resteranno chiuse anche in zona arancione, ma vi sono alcuni importanti cambiamenti: «Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del Coni o del Cip». 

 

ATTIVITÀ SPORTIVA DI BASE ALL'APERTO

In zona arancione torna possibile lo svolgimento di attività sportiva di base all'aperto nei centri sportivi. Così si legge nelle Faq del governo: «È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento».

 

ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA

Oltre che il divieto di praticare sport di contatto, l'attività motoria in zona arancione non subisce più la restrizione dell'area rossa per cui andava svolta «in prossimità delle propria abitazione», bensì può essere svolta liberamente all'interno del territorio del proprio Comune. Stessa cosa dicasi ovviamente per l'attività sportiva individuale che può essere svolta dentro il proprio Comune. È, inoltre, possibile «recarsi in un altro Comune, dalle 5 alle 22, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune».

 

SPOSTAMENTI

Le nuove regole della zona arancione assicurano piena libertà di movimento all’interno del proprio comune, tra le ore 5 e le 22, ma rispettando le norme che concernono una particolare tipologia di spostamenti, cioè quelli verso le abitazioni private abitate. Entro il Comune si può circolare anche senza autocertificazione. Consentite dunque le visite, una volta al giorno, ad amici e parenti, però al massimo in due persone, esclusi dal computo i figli under 14, soggetti disabili o non autosufficienti conviventi con chi si sposta.

In zona arancione ad essere vietati sono però gli spostamenti tra Comuni diversi anche se interni alla propria Regione. Il governo sul punto è chiaro e nelle Faq scrive: «Il rientro a casa dopo essere andati a trovare amici o parenti deve sempre avvenire tra le 5 e le 22, su tutto il territorio nazionale e indipendentemente dal fatto che il giorno sia feriale o festivo».

 

PER USCIRE DALLA REGIONE

Per uscire dalla Regione devono dunque ricorrere motivi di lavoro, necessità o salute che andranno comprovati tramite autodichiarazione. Lo stesso motivo è valido per spostarsi tra Comuni interni alla propria Regione ma anche per svolgere attività o usufruire di servizi che siano "non sospesi e tuttavia non disponibili" dentro il proprio Comune.

 

REGOLE PER I COMUNI CON MENO DI 5 MILA ABITANTI

In fascia arancione sussiste, poi, per gli abitanti dei piccoli Comuni, cioè con meno di 5 mila abitanti, la cosiddetta regola o deroga dei "30 chilometri". Il governo nelle Faq ufficiali la spiega in modo chiaro ed esaustivo: «A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia».

 

COPRIFUOCO

Tra le ore 22 e le 5 del giorno dopo sussiste il cosiddetto "coprifuoco", cioè ci si può spostare anche dentro il proprio Comune solo per motivi di lavoro, necessità o salute. 

 

SECONDE CASE

Il "rientro" alle seconde case è ammesso, dalla zona bianca alla rossa, fatte salve eventuali restrizioni stabilite dai governatori di Regione. Per poter rientrare alle seconde case queste devono coincidere o con la definizione di "domicilio" o con quella di "abitazione" fornita dal governo nelle Faq. Oltre a ciò dovete risultare o proprietari o intestatari di un contratto d'affitto da prima del 14 gennaio 2021. La seconda casa non deve essere già abitata e la può raggiungere solo il nucleo familiare dell'avente titolo, cioè il proprietario o intestatario dell'affitto. 

 

 

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