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La conferenza stampa

Zaia: «In Veneto 650mila le persone che non vogliono vaccinarsi. Al via prenotazioni terze dosi per i 40enni»

Luca Zaia in diretta
Luca Zaia in diretta
Luca Zaia - diretta 19 novembre 2021

Salgono i contagi e il responsabile del Creu Veneto, Coordinamento regionale emergenza-urgenza, lancia l'allarme perché gli ospedali tornano a riempirsi e presto il Veneto potrebbe finire in zona gialla. Luca Zaia è tornato oggi in diretta per dare gli ultimi aggiornamenti sull'emergenza Covid in Veneto e ha sottolineato come la situazione negli ospedali cominci ad essere pesante ma sia ancora gestibile grazie al fatto che l'85 per cento dei veneti è vaccinato. Zaia ha anche annunciato che il portale per le prenotazioni dei vaccini da oggi è utilizzabile anche da chi, superati i 40 anni di età, non ha ancora compiuto i sei mesi dall'ultima dose: possibile quindi già prenotare l'appuntamento per la terza: il sistema fornisce in automatico la data dalla quale è possibile la prenotazione. Zaia ha anche detto che non vede possibile l'istituzione di un lockdown per i non vaccinati in Italia, ma che si stanno valutando delle diverse misure per vaccinati e non in casi di ingresso in fascia gialla. Di seguito i dettagli della diretta.

 

DIRETTA

BOLLETTINO DI OGGI

«I positivi nelle 24 ore sono 1.283 in calo rispetto a ieri. Ricoverati: 421 (+8), 357 in area non critica (+6) terapia intensiva 64 (+2). Sono 348 in intensiva non covid. Nessun nuovo decesso»

ANALISI

«Abbiamo oltre 400 persone in ospedale. Oltre l'85% dei vaccinati ci permette di avere una situazione gestibile ad oggi negli ospedali. A questo si aggiunge un fenomeno che lo scorso anno non c'era ovvero che abbiamo tanti ricoveri per malattie respiratorie che avevamo ridotto nello scorso inverno. Quindi la congiuntura astrale peggiore con il picco influenzale che si fa sentire insieme ai ricoveri da covid. Inoltre le strutture sanitarie sono fortemente impegnate sul fronte tamponi e sulla campagna vaccinale»

VACCINI

«Nelle ultime 24 ore abbiamo inoculato circa 15.700 dosi di vaccino, di queste  quasi 11mila terze dose e poco più di  mille prime dosi. Abbiamo 650mila persone sotto i 12 anni non vaccinabili poi però ci sono 650mila persone che non hanno alcun impedimento a vaccinarsi, ovvero chi ha deciso di non vaccinarsi.  A livello regionale abbiamo superato l'85% di vaccinati. I dati per fascia d'età:

  • over 80 al 99.9%
  • 70-79 al 93.1%,
  • 60-69 all'89.9%,
  • 50-59 anni all'85.5%,
  • 40-49 anni al 79.7%,
  • 30-39 anni al 79.4%,
  • 20-29 anni all'83.8%
  • 12 ai 19 anni 70.9% 


TERZA DOSE

«Abbiamo già aperto la possibilità di prenotare la terza dose, abbiamo voluto evitare di lanciare la notizia per evitare di mandare in crash il sistema. Anche i quarantenni, da lunedì, possono prenotarsi la terza dose: il sistema dà in automatico la prima data utile dopo i 6 mesi dalla seconda dose. I cittadini veneti al 31 dicembre che possono vaccinarsi con la terza dose sono 1 milione e 650mila, 231.851 hanno già ricevuto la dose booster,  210.894 si sono già prenotati 442.445 totale del 27% degli aventi titolo. Abbiamo avviato anche un sistema di invito alla terza dose via sms, ne inviamo 500 ogni minuto, a tutti quelli che hanno titolo della terza dose entro la fine dell'anno»

GREEN PASS

«Al governo si parla di ridurre la durata del Green Pass da un anno a 9 mesi. Abbiamo 60 centri vaccinali e 1.600 persone schierate per le vaccinazioni, ma stiamo valutando anche la possibilità di fare il vaccino drive-in, direttamente con l'auto. È uno sforzo immane vista la carenza di risorse umane, visto che le persone sospese non sono pochissime e sarà probabilissimo che verrà introdotto l'obbligatorietà anche per la terza dose per gli operatori sanitari»

RESTRIZIONI

«A mio avviso, stante i limiti costituzionali del nostro Paese che siamo non si riesce a fare il lockdown per non vaccinati come l'Austria che, per altro, non ha i nostri livelli di vaccinazione. Il ragionamento è un altro: evitare di chiudere, non ci sono tante vie d'uscita.  Il nostro modello dei colori ci ha permesso di evitare il lockdown totale tranne quello del marzo del 2020. La zona gialla prevede l'uso della mascherina sempre all'aperto e ricordo che si è protestato anche per la mascherina, 50 per cento teatro e cinema, trasporti e 4 persone al tavolo ai ristoranti. Da qui in su vi sono altre restrizioni maggiori in arancione e poi in rosso. Qui è possibile che si valuti la differenziazione delle ricadute di queste misure in base allo stato vaccinale delle singole persone, ma ad oggi non c'è nessuna decisione in tal senso».

CURE DOMICILIARI

«Guardate sono bersagliato da gente che dice che sono bersagliato da gente che ci dice che è solo una influenza, che siamo al soldo delle big pharma e della massoneria e che tutti si possono curare a casa. Nessuno lo ha mai vietato, tutti i farmaci autorizzati possono essere prescritti liberamente dai medici, ma la verità è che io da 20 mesi guardo con angoscia alle curve di occupazione degli ospedali»

 

Interviene la dottoressa Francesca Russo

I DATI

«Abbiamo 1.23 rt, uguale alla scorsa settimana, l'incidenza è cresciuta 166,1 su 100mila. I tassi di occupazione sono:  intensiva 6% (limite fascia gialla  al 10%) e area medica 5% (limite fascia gialla al 15%)»

CONTAGI

«Secondo gli ultimi dati c'è una tendenza all'aumento in tutte le età tranne negli ultra 85enni speriamo che sia un effetto delle terze dosi ma ancora non lo possiamo dire. Per le scuole c'è un netto aumento nelle fasce 0-14 mentre nelle altre fasce l'aumento è più contenuto». 

SCUOLE

«Abbiamo 1.906 studenti positivi e 161 docenti positivi, 8.754 studenti in quarantena e 11.503 in monitoraggio (QUI i dati aggiornati al 18 novembre). Tra gli insegnanti sono 650 positivi e 694 in monitoraggio. I numero maggiori sono a Padova e Verona. Le percentuali di positività sono al 31.8% nelle scuole dell'infanzia, 31.9% alla primaria, 28.3% alle medie, 21.3% alle superiori. Visto l'aumento dei casi scolastici il protocollo di verifica comincia ad andare in sofferenza e quindi stiamo valutando la possibilità di modificarlo, potrebbe esserci una valutazione differente a seconda dell'età. Si conferma che i casi secondari che si verificano in classe sono veramente pochi, pari al 7%, significa che le scuole riescono a mantenere quei protocolli di sicurezza utili ad evitare i contagi»

 

Interviene l'assessore Lanzarin

«La carenza dei medici di famiglia è cosa nota. Abbiamo 2.884 medici di base, negli ultimi 5 anni ne abbiamo persi parecchi e altri 800 ne perderemo da qui al 2026. Abbiamo 561 zone carenti, mancano cioè 561 medici: ne abbiamo assegnati 161 e rimangono oltre 400 zone in cui mancano i medici. La graduatoria di oggi è di 600 medici ma non abbiamo nessuna modalità per costringerli a prendere una determinata zona. Non è una situazione solo veneta, abbiamo aperto un incontro con i medici per cercare dei meccanismi di urgenza fino a che non si troverà una soluzione. Alcuni medici hanno deciso di ampliare il massimale fino a 1.700 pazienti»

 

Giorgia Cozzolino

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