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Schio

Rientra a casa e scopre il ladro. Minacciata, riesce a fotografarlo

È accaduto in zona Santa Croce. Il racconto: «Ho tentato di togliergli il passamontagna, mi ha detto “Non ti conviene”»

Rientra a casa e scorge un ladro in giardino. «Sta’ tranquilla», le sibila, ottenendo ovviamente l’effetto contrario. Spuntano anche due complici e lei, con un coraggio che non credeva di avere, cerca di togliere il passamontagna a uno dei banditi, li mette un fuga e, mentre scappano, con mano tremante, riesce pure a scattare una foto. Attimi di terrore che difficilmente una cinquantenne di Schio (Vicenza) potrà dimenticare, quelli vissuti domenica a Santa Croce. Ma non è l’unico episodio di criminalità nella movimentata giornata: e cresce la paura, soprattutto fra chi vive da solo, alla luce anche dei furti dei giorni precedenti.

L'assalto: bottino da 3mila euro

Poco dopo le 18.30 una banda ha preso di mira un’abitazione di Santa Croce. Erano in 4, sicuramente esperti. Sono abilmente entrati nella casa, vicino al polo dei supermercati, ma sono stati messi in fuga dalla proprietaria, riuscendo comunque a sottrarre gioielli per circa 3 mila euro.

«Ero uscita nel pomeriggio - racconta la vittima - lasciando il cagnolino chiuso in taverna. Quando sono rientrata ho visto la finestra della camera aperta. Ma non l’avevo lasciata così. Dall’angolo più buio del giardino ho visto arrivare un tipo con il passamontagna diretto verso l’ingresso, che mi ha detto di stare tranquilla. Altri due si sono affacciati alla finestra della camera. Ho iniziato a urlare e loro, in pochi istanti, si sono calati dalla grondaia. Ho continuato a urlare e loro a cercare di tranquillizzarmi, dicendo che non era accaduto nulla. Ho anche provato a strappare il passamontagna a uno di loro. Con un accento dell’Est mi ha detto “Non ti conviene”. Sono saliti in velocità su un’auto, una station wagon bianca, dove li aspettava un complice, e sono fuggiti».

Salita in camera, la donna ha visto che mancavano alcuni preziosi: «Anche la collana della laurea che mi avevano regalato i miei genitori a cui ero molto affezionata. Ho avvisato i carabinieri che sono arrivati immediatamente, hanno fatto un giro di controllo dell’isolato, ma ormai i ladri erano spariti. Ho agito d’impeto, li ho affrontati, per fortuna non hanno reagito». La stima del danno, denunciato l’indomani, è di qualche migliaio di euro. «Non avevo l’allarme, ma ora provvedo all’installazione perché non si può più stare sicuri nemmeno in casa propria».

Un altro furto era avvenuto poco prima

Quello stesso pomeriggio, intorno alle 18, i malviventi erano entrati nell’abitazione di una anziana di 90 anni, nel quartiere Operaio. «Mia nonna - racconta il nipote Giulio Dal Bianco - vive da sola ed era appena rientrata dopo una visita all’ospedale. Si è diretta in cucina per preparare la cena quando ha sentito dei rumori al piano superiore ed è andata a controllare. La porta del corridoio era però chiusa. Ha notato che la gatta era molto agitata. Istintivamente ha iniziato a battere sulla porta urlando. Senza paura, ha detto di andarsene, chiunque ci fosse. Poi è scesa al piano terra e ha chiamato i carabinieri».

«Nel frattempo - prosegue il nipote - sono arrivato anche io, ma i ladri erano già fuggiti. Hanno scassinato una porta finestra, le stanze al piano superiore erano sotto sopra. Hanno portato via preziosi di poco valore economico, ma di tanto valore affettivo. Mia nonna ha avuto moltissimo coraggio nell’intimare i ladri ad andarsene e non ha esitato nel chiamare il 112. Hanno agito minimo in due persone. Ho trovato le tracce di scarpe sportive grandi, sembravano un 44». 

Rubina Tognazzi

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